Ambientalismo
07 luglio 2024

CON IL REATO DI ECOCIDIO I VERDI SAREBBERO I PRIMI A FINIRE NEI GUAI

ECOCIDIO


Se volete avere contezza di cosa avete in cambio del denaro delle vostre tasse usate per pagare lo stipendio ai parlamentari, basta leggere il parto di ben 10 di costoro, consistente in una proposta di legge che intende introdurre il reato di ecocidio. Prima di commentare i 7 articoli della legge, giova conoscere qualcosa su chi li firma, perché noi siamo convinti che nelle cose del mondo contano, innanzitutto, gli uomini. 

Vi sono sicuramente noti il geometra Angelo Bonelli, il letterato e rifondarolo comunista Nicola Fratoianni, e la detentrice di laurea triennale in Comunicazione, tale Elisabetta Piccolotti in Fratoianni (il matrimonio tra i due fu celebrato da Nichi Vendola). Gli altri firmatari sono: i laureati in Scienze politiche Filiberto Zaratti (ex Democrazia proletaria) e Luana Zanella (insegnante di discipline giuridiche alla scuola media), l’avvocato Devis Dori (già M5S, ora Verdi), il laureato in Storia Marco Grimaldi (classe 1980, nel suo curriculum si vanta di aver occupato la scuola contro il primo governo Berlusconi, cioè quello del 1994), Francesca Ghirra (maturata nel 1997, nel 2004 consegue laurea triennale in Beni culturali), Francesco Emilio Borrelli (diploma di scuola media superiore), il maestro elementare Francesco Mari (dal 1980 esponente di spicco del Movimento disoccupati organizzati). 

L’art. 1 definisce «ecocidio» come «atto arbitrario con danno grave, diffuso e a lungo termine all’ecosistema».

L’art. 2 è dedicato alla definizione di alcuni termini. Così «diffuso» significherebbe «al di là di una regione limitata». Ma se la regione limitata è scelta sufficientemente piccola, la “diffusione” – secondo la definizione data – si avrebbe sempre. Se la regione limitata è scelta sufficientemente grande, la “diffusione” – secondo la definizione data –non si avrebbe mai. Sarebbe «a lungo termine» quel danno «che non può essere riparato entro un periodo di tempo ragionevole». Naturalmente i nostri eroi non hanno chiarito cosa sarebbe un «periodo di tempo ragionevole». Invece per «ambiente» la legge chiarisce che «è lo spazio esterno»: ma “esterno” a che non è dato sapere. Quanto alla definizione di «ecosistema», i dieci copiano (male) la definizione della enciclopedia Treccani. Infine, si preoccupano di definire «pubblico interessato», parole che però non sono mai usate nella legge. L’articolo 2 conclude chiarendo che l’atto delittuoso è punibile solo se è intenzionale, e sarebbe tale anche se l’autore è ignaro che i propri atti avrebbero danneggiato l’ambiente: come si fa a compiere un danno intenzionale senza avere la consapevolezza di compiere danno Dio solo lo sa.

Gli articoli 3 e 4 chiariscono che è punibile anche l’italiano residente all’estero e che la pena va da 12 a 20 anni, due numeri, questi, usciti da non si sa quale cilindro. L’articolo 5 stabilisce che se si risarcisce il danno allora la pena «potrebbe» forse essere sospesa: mi chiedo chi mai risarcisce il danno senza la certezza della sospensione della pena. L’articolo 6 chiarisce che al reato non si applica la prescrizione, che è una circostanza che si applica solo per reati che prevedono l’ergastolo – e meno male che tra i firmatari ci sono avvocati e insegnanti di diritto (anche se alla scuola media). L’ultimo articolo vuole proteggere chi denuncia tale reato.

La cosa interessante è che i primi ai quali si potrebbe contestare il reato di ecocidio sono proprio i Verdi e, anzi, ciascuno dei 10 firmatari. Costoro, infatti, ritengono “ecocidio” l’uso dei combustibili fossili. Senonché:

  1. Prendono aerei, guidano automobili, scaldano le loro case col gas e le rinfrescano con l’elettricità prodotta da gas. Tutte azioni che compiono con la piena consapevolezza di far danno.

  2. È da quando son nati (circa 40 anni fa) che i Verdi promettono il Sole-che-ride ma, di fatto, non hanno mantenuto la loro promessa, posto che – oggi come 40 anni fa – i combustibili fossili contribuiscono per l’85% al nostro fabbisogno energetico. E sì che sono stati al potere: per esempio, il Verde Alfonso Pecoraro Scanio fu Ministro all’Ambiente.

  3. Ancora peggio, proprio quest’ultimo, recentemente ospite nel talk-show Stasera Italia sulla Rete4, s’è vantato che, quand’era Ministro (2007), aveva stanziato 1 miliardo di euro sull’adattamento ai cambiamenti climatici. Ma 1 miliardo è un centesimo della cifra necessaria per mettere in decorosa sicurezza parte del nostro territorio. Forse non c’era il denaro? No, perché egli predispose normative che hanno a oggi impegnato, io stimo, oltre 100 miliardi nel fotovoltaico, dichiarando che quello era denaro per la mitigazione dei cambiamenti climatici. L’evidenza della cronaca è che i cambiamenti climatici da quegli impianti fotovoltaici non sono stati neanche scalfiti, mentre il miliardo per l’adattamento fu, come una goccia nel mare, largamente insufficiente. 

  4. Parchi fotovoltaici ed eolici arrecano notevole danno all’ambiente e all’ecosistema, e chi li installa sarebbe così colpevole di ecocidio. Ma chi li promuove (i Verdi) potrebbe essere accusato di istigazione all’ecocidio?


Insomma, sembra che ci siano tutti gli elementi per contestare ai Verdi l’ecocidio o la istigazione all’ecocidio, per come essi hanno prefigurato il reato nella loro proposta di legge; scritta coi piedi o, comunque, troppo frettolosamente, se si pensa allo stipendio che essi hanno percepito per scriverla. 

Concludo rivolgendomi al giornalista Giuseppe Brindisi che manifestava perplessità quando, in una recente puntata del suo programma Zona Bianca (sempre su Rete4), gli facevo notare che sul fotovoltaico noi contribuenti abbiamo contribuito coi 100 miliardi sopra detti. Quello degli incentivi al fotovoltaico è un ginepraio tenuto a bella posta inestricabile, ma proviamo a fare una stima. In Italia sono installati 30 gigawatt di fotovoltaico sovvenzionato oggi con 2400 euro/kW, ma nei primi dieci anni successivi al 2007 sovvenzionato ben di più. Da cui la stima dei 100 miliardi. Un altro modo per arrivarci è il seguente: è da 15 anni che le nostre bollette elettriche sono caricate per 12 miliardi l’anno sotto la voce “oneri di sistema”, almeno la metà dei quali sono andati al fotovoltaico. Da cui i 100 miliardi. Un altro modo ancora è osservare che dal 2007 a oggi gli impianti fotovoltaici italiani avrebbero prodotto 200 miliardi di kWh, che sovvenzionati a 30 centesimi/kWh danno quasi 70 miliardi di euro di sovvenzioni all’elettricità da fotovoltaico; aggiungendo le sovvenzioni degli enti locali agli impianti, si fa presto ad arrivare a 100 miliardi. 


Franco Battaglia








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