Ambientalismo
30 maggio 2023

NUCLEARE, CARBONE, IDROELETTRICO CONTRO INFLAZIONE E FANTASIE GREEN
INTERVISTA PROF. UBERTO CRESCENTI, PRESIDENTE CLINTEL-ITALIA

Clintel-Italia è la sezione italiana della fondazione Clintel, un think-tank internazionale impegnato a diffondere corretta informazione nel settore delle politiche climatico-energetiche. Cavallo di battaglia di Clintel è la Dichiarazione mondiale sul clima: Non v’è alcuna emergenza climatica, sottoscritta da oltre 1500 scienziati, per lo più (ma non solo) climatologi, geologi, geofisici, astrofisici, chimici, con Ivar Giaever, premio Nobel per la fisica, primo firmatario della Dichiarazione. Del gruppo italiano fanno parte oltre 200 uomini di scienza, tra i quali citiamo Franco Prodi e Nicola Scafetta, professori di climatologia; Giuliano Panza, professore di geofisica, accademico dei Lincei e della Accademia nazionale delle scienze, detta dei XL; Alberto Prestininzi, professore di geologia applicata e Ambasciatore italiano di Clintel. Citiamo infine, ma non ultimo, Uberto Crescenti, professore di Geologia e già Magnifico Rettore all’Università di Chieti-Pescara, che di Clintel-Italia è presidente ed è proprio lui che intervistiamo.


Professore, voi di Clintel-Italia siete autori del volume Dialoghi sul Clima (Rubettino editore) ove spiegate in dettaglio perché non esiste alcuna emergenza climatica. Recentemente avete prodotto un progetto di legge sul riassetto del sistema elettrico italiano. Come mai?


Perché il piano energetico europeo e nazionale è guidato dal presupposto errato che esso possa governare il clima. Per l’Italia la cosa, assieme a varie manovre speculative, ha significato abnorme aumento delle bollette: col nostro progetto di legge affrontiamo entrambe le questioni.


Ci chiarisca con pazienza.


La disponibilità di energia elettrica a costi sostenibili è un fattore determinante per lo sviluppo e l’equilibrio economico e sociale del Paese. Le conseguenze economiche delle impennate dei prezzi dell’energia elettrica registrate nel triennio 2019-2022 evidenziano la necessità e l’urgenza di rivedere la politica energetica nazionale, riconoscendo l’irrazionalità e l’inefficacia, ai fini della sostenibilità economica, di taluni indirizzi e, in particolare, delle norme che regolano il mercato elettrico.


Le politiche irrazionali incentrate sull’esclusione del nucleare, del carbone e dell’idroelettrico di grande taglia e le norme di regolazione del mercato hanno


determinato un costo reale del kWh che si colloca, ormai da molti anni, a livelli superiori a quelli propri dei partner europei con cui dobbiamo confrontarci sul piano economico e sociale. L’elevato costo dell’energia elettrica ha contribuito a determinare la fase di declino che interessa da anni l’economia del Paese, causando difficoltà crescenti per le famiglie e le imprese, con evidenze quali la delocalizzazione e la chiusura di molte attività economiche. La crisi recente ha amplificato ulteriormente questi effetti, penalizzando le imprese, inducendo disagio sociale e povertà nelle fasce sociali più svantaggiate, sino a richiedere l’adozione di specifici provvedimenti di sostegno da parte del Governo centrale.


Gli operatori del settore elettrico non hanno adottato alcuna misura volontaria volta a limitare la crescita dei prezzi dell’elettricità, pur esistendo margini che derivano dai contratti di approvvigionamento delle materie prime energetiche con prezzi fissati, nell’80% dei casi, a fronte di forniture di durata pluridecennale. Gli operatori del settore hanno invece adottato un atteggiamento puramente speculativo a spese delle famiglie e delle imprese. E anche i tentativi del Governo di recuperare attraverso l’imposizione fiscale parte di ciò che lo stesso governo ha definito extraprofitti hanno incontrato un’opposizione sistematica.


Quali sono i principi riformatori del vostro progetto?


La proposta di legge elaborata da Clintel-Italia su basi esclusivamente tecnico-scientifiche punta ad una approfondita revisione della politica energetica e delle norme che regolano il mercato elettrico, interventi che assumono ormai requisiti di necessità e urgenza. Tra questi:

  1. il riconoscimento dell’energia elettrica come bene di interesse strategico e del servizio elettrico come servizio di interesse nazionale;

  2. l’eliminazione degli oligopoli (nella produzione elettrica) e dei monopoli (nella gestione delle reti) che, nonostante gli indirizzi politici più volte ribaditi in ambito europeo e nazionale, non operano in regime di vera concorrenza;

  3. l’affermazione normativa del principio che nessuna tecnologia di produzione elettrica in uso nei paesi industriali debba essere pregiudizialmente esclusa dal mix elettrico nazionale;

  4. la revisione dei provvedimenti di incentivazione economica di fonti aleatorie, inefficienti sul piano energetico e particolarmente costose, come il fotovoltaico e l’eolico, i cui elevati costi sono scaricati sulla collettività;

  1. il controllo dei prezzi delle materie prime energetiche, dell’elettricità e dei servizi di trasporto e distribuzione sulla base dei costi industriali effettivi sostenuti dagli operatori, che devono essere esplicitate in modo trasparente a livello contrattuale e nella fatturazione all’utenza;

  2. l’adozione del sistema di fissazione dei prezzi alla Borsa internazionalmente noto come “pay as bid” (già ampiamente utilizzato in ambito Ue per il bilanciamento domanda-offerta) e non più sulla base del “system marginal price”;

  3. il controllo continuo che i costi di produzione, dispacciamento, trasporto e distribuzione in ambito nazionale siano in linea con gli analoghi costi sostenuti in ambito Ue;

  4. l’eliminazione dalle bollette elettriche di oneri non direttamente connessi con l’erogazione del servizio elettrico e il trasferimento, se del caso, di quegli oneri a carico della fiscalità generale;

  5. l’eliminazione dei conflitti di interessi che esistono nell’ambito della produzione elettrica, della gestione delle reti elettriche e degli organismi di regolazione e controllo, con la netta separazione e specializzazione delle funzioni;

  6. il corretto sfruttamento dell’energia elettrica di importazione quale elemento di elasticità del mercato e il potenziamento delle linee di interconnessione con l’estero;


E quali sono gli strumenti che avete predisposto nel vostro progetto per attuare questi princìpi?


I principi elencati dovranno collocarsi all’interno di un Piano di assetto del sistema elettrico (Pase) avente carattere di necessità e urgenza, da inserire nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) secondo le seguenti direttive:

  1. Riconoscimento dell’energia elettrica come bene essenziale e insostituibile, e del servizio elettrico come servizio di interesse nazionale, avente rilevanza strategica, regolato e gestito sulla base di criteri di efficienza tecnico-economica, senza discriminazioni o differenze di trattamento e sulla base di un rapporto trasparente tra operatori, cittadini e imprese.

  2. Indirizzi politici e tecnico-economici per lo sviluppo del sistema elettrico nazionale, finalizzati a garantire la disponibilità di energia elettrica, la sicurezza degli approvvigionamenti e la minimizzazione dei costi per l’utenza, attraverso un ricorso diversificato e bilanciato a tutte le fonti primarie accessibili, senza alcuna esclusione di carattere preconcetto o ideologico.

  3. Definizione, sulla base delle caratteristiche tecnico-economiche e delle esigenze strategiche di diversificazione, delle quote di produzione elettrica da conseguire nel medio-lungo termine attraverso le diverse fonti primarie accessibili, incluse le importazioni dirette di elettricità.

  4. Definizione dei criteri per l’autorizzazione alla costruzione di nuove infrastrutture elettriche sul territorio nazionale.

  5. Riforma della borsa elettrica, della borsa del gas e dei meccanismi di formazione dei prezzi delle materie prime energetiche e dell’energia elettrica.

  6. Riforma dell’Autorità e degli organismi di gestione, regolazione e controllo con la ridefinizione dei criteri di intervento sui mercati vigilati.

  7. Semplificazione degli iter autorizzativi per la costruzione delle infrastrutture elettriche, dagli impianti di produzione alle reti di trasporto e distribuzione.


Vuol chiudere con un commento finale?


Sì, primo, è necessario di dire “basta” al partito del “no” a tutto. Infine, vorrei ringraziare i principali protagonisti della stesura del progetto di legge: gli ingegneri Ugo Spezia e Filippo Giusto, e il professor Mario Giaccio, coordinati dal prof. Franco Battaglia, tutti, ciascuno col proprio specifico campo di competenze, attenti osservatori e profondi conoscitori del sistema energetico, in generale, e di quello elettrico e del suo mercato, in particolare. Ci auguriamo che questo progetto possa essere una base di riflessione per l’attuale Governo, che sembra molto predisposto ad agire più che a chiacchierare.


La Verità 30 maggio 2023








...







.
.
Informativa
Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso.
Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze per inviare messaggi promozionali sulla base dei comportamenti degli utenti.
Si possono conoscere i dettagli, consultando la nostra privacy seguendo il link di seguito.
Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie.
In caso contrario è possibile abbandonare il sito.
Altre informazioni

Ok entra nel sito