30 novembre 2022

Il Crown Prosecution Service (che funge da pubblico ministero in Inghilterra) afferma che "non è più appropriato" citare alcuni passaggi della Bibbia in pubblico


Una dichiarazione del principale servizio giudiziario del Regno Unito afferma che "non è più appropriato" leggere parti della Bibbia ad alta voce in pubblico. I gruppi cristiani hanno definito la dichiarazione "sconsiderata" e "preoccupante". La newsletter di Belfast ci racconta con più dettagli.

La storia nasce da un confronto tra un uomo di nome John Dunn, un soldato diventato evangelista, e due lesbiche.
È successo per le strade di Swindon due anni fa.
Il signor Dunn è stato accusato di aver usato "parole o comportamenti minacciosi o offensivi, o comportamento disordinato all'udito o alla vista di una persona che potrebbe essere causa di molestie, allarme o angoscia".
È stato affermato che ha gridato che le donne sarebbero "bruciate all'inferno" e ha definito una di loro una "donna diabolica".


Il signor Dunn ha negato ciò, anche se i suoi avvocati del Christian Legal Center hanno affermato di aver riconosciuto di aver detto loro: "Nella Bibbia si dice che gli omosessuali non erediteranno il regno di Dio".
Secondo gli avvocati del signor Dunn, il caso contro di lui è stato interrotto durante questa settimana perché non è stato possibile raggiungere i denuncianti.
Pur insistendo contro di lui, il CPS ha dichiarato quanto segue per iscritto alla corte:
Che si tratti di una dichiarazione di fede cristiana o meno, alla corte viene chiesto di valutare se la lingua abbia il potenziale per causare molestie, allarme o angoscia.
Questo documento non è il forum per il dibattito religioso, ma la Bibbia contiene altro materiale che riconosce la schiavitù (Esodo 21:7), la condanna a morte (Esodo 35:2 e Levitico 24:16) e il cannibalismo (Deuteronomio 28:27).
"Ci sono riferimenti nella Bibbia che semplicemente non sono più appropriati nella società moderna e che sarebbero ritenuti offensivi se dichiarati in pubblico".
Il gruppo Christian Concern, che lavora in tandem con il Christian Legal Centre, ha rilasciato alla stampa dichiarazioni su questo caso la scorsa settimana, ma non c'è stata praticamente alcuna copertura mediatica, nonostante le sue implicazioni potenzialmente di vasta portata.

Da leggere per intero.

Inutile dire che la criminalizzazione di certi passaggi della Bibbia deve ancora suscitare un sussurro di critica da parte della Chiesa d'Inghilterra.








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