Ambientalismo
14 ottobre 2022

IL FOTOVOLTAICO COSTA 8 VOLTE IN PIÙ DEL NUCLEARE

FOTOVOLTAICO


La causa dell’aumento delle bollette energetiche non è una sola, ma la parte preminente è l’impegno profuso negli ultimi vent’anni nelle rinnovabili, massimamente il fotovoltaico. L’ultimo recente di questi impegni è della regione Friùli Venezia Giulia, il cui presidente, Massimiliano Fedriga, si sta vantando per l’istituzione di un fondo di 100 milioni a favore di chi installa tetti fotovoltaici. Sono, questi, 100 milioni di denaro pubblico gettati al vento, che aggraveranno vieppiù il costo dell’energia. Vediamo perché. Farò i conti della serva, gli unici che so fare.


1. Quanto costa il fotovoltaico (FV)? Ce lo dice lo Stato italiano che nell’articolo 119 della legge sul superbonus 110% lo paga 2400 €/kW (euro per chilowatt). Quindi per installare 8 gigawatt di tetti FV l’impegno economico dei contribuenti italiani è di quasi 20 miliardi. Perché sto calcolando 8 GW? Lo vediamo al punto 2.


2. In Italia vi sono installati impianti FV per 24 GW, che producono ogni anno 3 GW elettrici (o, se vi piace, 3 GW-anno di energia elettrica all’anno). Quindi ci vogliono 8 GW per produrre 1 GW. Perché? Perché il sole non brilla sempre.


3. Gli impianti convenzionali più costosi sono quelli nucleari. Per produrre 1 GW elettrico è sufficiente installare un reattore da 1.2 GW. Perché 1.2 per produrre 1? Perché ci sono tempi morti (manutenzione, caricamento del combustibile) durante i quali l’impianto è fermo. Ma un tale reattore nucleare richiede un impegno economico inferiore a 5 miliardi, cioè 4 volte di meno  dell’impegno richiesto dal fotovoltaico.


4. Inoltre, mentre la vita certificata del reattore nucleare è di 60 anni, quella dei pannelli FV è, a esser generosi, 30 anni. Cosicché il costo dell’impianto FV è, di fatto, 8 volte superiore al più costoso impianto convenzionale che c’è.


5. V’è un’importante aggravante: se installiamo l’impianto nucleare che produce 1 GW, possiamo chiuderne uno a gas o uno a carbone che produce 1 GW. Se invece installiamo l’impianto FV non possiamo chiudere un bel niente. Perché? Perché, come detto, se il sole non brilla – e il sole non brilla almeno 12 ore al giorno, e ci sono giorni che il sole non brilla neanche di giorno  – l’impianto non produce e, se abbiamo bisogno di quel gigawatt, dobbiamo aver pronto l’impianto convenzionale che produca al posto di quello FV. In definitiva, tutti – ripeto: tutti – gli impianti convenzionali necessari al nostro fabbisogno elettrico devono essere comunque installati.


6. Quindi gli attuali 3 GW elettrici elargiti dal nostro FV son costati 60 miliardi. Ma 3 GW è l’8% del nostro fabbisogno. Un 8% ballerino, elargito quando il sole è benevolo. Con 60 miliardi avremmo installato 3 centrali nucleari con quattro reattori ciascuno che avrebbero garantito almeno il 30% del nostro fabbisogno. Un 30% solido, prodotto quando diciamo noi, cioè quando ci serve.


7. Ci si chiede: e gli accumulatori? Possiamo installare accumulatori per soddisfare la domanda notturna? La risposta breve è che l’impianto costerebbe più del doppio, cosicché se il FV è improponibile da solo, con gli accumulatori è due volte improponibile. Ed infatti gli impianti d’accumulo oggi abbinati al FV ammontano a meno di 0.5 gigawattora. Che significa? Significa che, siccome la domanda elettrica notturna del Paese ammonta a circa 30 gigawatt e siccome 0.5 gigawattora diviso per 30 gigawatt fa un sessantesimo di ora, allora gli attuali impianti d’accumulo sarebbero in grado di soddisfare il fabbisogno notturno per...1 minuto! 


8. Siccome, di tutta evidenza, il FV è un’impresa a perdere e nessuno sano di mente vi si avventurerebbe, allora ecco che arrivano i politici che lo sovvenzionano con denaro pubblico. Quanto? In media il chilowattora da FV è sovvenzionato con 30 centesimi. E quant’è il risultato finale visto che ne produciamo 3 GW? Beh, in un anno ci sono quasi 9000 ore, quindi sono 27.000 gigawattora, pari a 27 miliardi di chilowattora che a 30 centesimi l’uno fanno circa 8 miliardi. I contribuenti italiani stanno pagando circa 8 miliardi l’anno di contributi ai produttori di energia elettrica da FV.


Tornando a Massimiliano Fedriga (che altrimenti è un bravo presidente di regione): che ci si fa coi 100 milioni di cui si vanta? Produrrà al massimo 5 megawatt elettrici, a fronte degli 800 megawatt elettrici consumati nella regione. Come dire che uno gode e 160 pagano. Pessima mossa, caro Fedriga, pessima mossa, nulla di cui vantarsi.


Franco Battaglia - questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano LA VERITÀ il 14 ottobre 2022

 








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