Energia
15 aprile 2022

IL BANDO AL GAS DI MOSCA È UNA BALLA

RINUNCIARE AL GAS DELLA RUSSIA È IMPOSSIBILE. QUELLO LIQUIDO È TROPPO COSTOSO.

IL COSTO DELL'ENERGIA GIÀ ALTO PORTERÀ AD UN ULTERIORE IMPOVERIMENTO DEGLI ITALIANI

(LEGGE DELLA CONTROINVERSA)

In matematica e in logica v’è una semplice regola (qualcuno la chiama della contro-inversa) secondo cui se A implica B allora non-B implica non-A. Detto nel linguaggio quotidiano, se risulta falsa la conseguenza di una premessa, allora la premessa è falsa. Applicando questa regoletta, mi sto convincendo che non v’è alcuna crisi energetica. Perché qui si sta dicendo – e sembra che lo dicano tutti: organi di stampa e responsabili politici ai massimi livelli – che abbiamo una crisi energetica da affrontare e che per affrontarla bisogna aumentare l’impegno su fotovoltaico, eolico e rigassificatori. Orbene, siccome – come presto vedremo – ogni impegno su fotovoltaico, eolico e rigassificatori non fa che peggiorare la nostra condizione d’approvvigionamento energetico, allora la nostra regoletta ci dice che non v’è alcun problema con quell’approvvigionamento. Ma se decidiamo di non comprare più dalla Russia, avremo seri problemi – direte. Evidentemente no, perché se si sostiene che con eolico, fotovoltaico e rigassificatori non avremmo più problemi, allora vuol dire che non v’erano problemi già dall’inizio.


Cominciamo col gas. Non c’è Tg o talk show che non lamenta il fatto che avremmo pochi rigassificatori. Per contare quelli che abbiamo bastano e avanzano le dita di una sola mano. Ma la circostanza vale anche per gli Stati Uniti d’America. E sono meno di 60 nell’intero mondo, metà dei quali sono in Giappone. Perché lì? Perché con l’oceano da un lato e la non amica Cina dall’altro, il Giappone non ha scelta se vuole gas. A parte, quindi, il caso eccezionale del Giappone, quella del gas liquido, trasportato via nave e rigassificato non è un’opzione realmente considerata dall’universo mondo, perché è essa economicamente dannosa: liquefare il gas (cioè portarlo a oltre 160 gradi sotto zero) e mantenerlo tale comporta un dispendio d’energia pari ad un terzo dell’energia del gas: se il gas è il combustibile più caro che c’è, quello liquefatto è ancora più caro. Poi, un impianto di rigassificazione, se alimentato quotidianamente (fatemelo ripetere: tutti i giorni!) da navi frigorifere cariche di gas liquefatto, movimenterebbe 4-5 miliardi di metri cubi l’anno, cioè nulla a fronte degli 80 miliardi di metri cubi l’anno che l’Italia purtroppo consuma. Ma chi dovrebbe darci questo gas liquido? La risposta è: boh. Basti solo sapere che il più gettonato dei fornitori – Stati Uniti – ha detto che fra due anni potrebbe fornire 15 miliardi di metri cubi a tutta l’Europa.


Insomma, possiamo rinunciare al gas russo? No, anche perché gli accordi di compravendita sono tra società private, non tra gli Stati, e gli acquirenti si sono impegnati a pagarlo anche se decidessero (o fossero costrette dal governo) di non volerlo più. Quindi le dichiarazioni del governo sono pura fuffa. Come fuffa sono le strette di mano tra Draghi e questo o quell’altro presunto fornitore di gas. Per cambiare i miei sospetti, devo vedere il contratto di fornitura – che so, con l’Algeria – di questo fantomatico gas, aggiuntivo rispetto alle forniture attuali. Chissà, allora forse acquisteremo gas dalla Turchia, la quale, non avendo messo sanzioni alla Russia, lo acquista da questa attraverso il gasdotto Bluestrem. Comunque sia, il gas russo continuerà ad arrivarci, per una via o l’altra.


Dell’aggravio della situazione energetica conseguente all’insistenza su fotovoltaico ed eolico per la produzione elettrica ne abbiamo già parlato. In breve: 1) i consumi elettrici italiani si attestano sui 32 gigawatt; 2) se nel 2000 la potenza installata eolica e fotovoltaica era pari a zero, oggi è pari a 32 gigawatt; 3) siccome, di tutta evidenza, non sembra si possa rinunciare a ad un solo metro cubo di gas, con altrettanta evidenza possiamo concludere che i 32 gigawatt di eolico e fotovoltaico non hanno avuto alcuna influenza sul problema. Ergo, nessuna influenza avrà l’ulteriore aumento di potenza di eolico e fotovoltaico. Delle ragioni ne abbiamo scritto fino alla nausea e non ci ripetiamo.


Ma allora, ci si chiede di cosa si sta parlando, visto che continueremo a ricevere, in un modo o nell’altro, il gas russo, cioè visto che la presunta crisi è fasulla perché fasulle sono le azioni dichiarate per affrontarla. Siccome, lungi dall’affrontare una qualche crisi, un risultato certo di queste azioni è l’aumento del prezzo dell’energia, l’impressione è che la crisi sia stata inventata per agevolare e giustificare l’aumento di questo prezzo. Per l’Italia, che già paga altissimo quel prezzo, sarà un disastro. Pochi si arricchiranno e moltissimi s’impoveriranno.


Franco Battaglia

LA VERITÀ









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