Contro IL Deep State
30 marzo 2022

Il terrore e l'isolamento di Joe Biden e dei suoi burattinai... Ecco - dal sito della Casa Bianca - il discorso pronunciato dal Pazzo a Varsavia!


Potrebbe sembrare sciocco e una perdita di tempo, leggersi tutto il discorso pronunciato a Varsavia da Joe Biden nella funzione di Presidente degli USA. È invece importante riflettere parola per parola sul livello di emergenza raggiunto dal mondo, se un Presidente americano, attorniato da tutti i grandi del cosiddetto Occidente, possa dire quello che ha detto tra i falsi applausi dei leader Americani e Europei.


Quei leader, a maggioranza, non seguiranno gli ordini di marcia di Biden. Gran parte dello stesso establishment americano non seguirà' quelle parole in libertà. persino il russofobo clintonista, il segretario di Stato Blinken è stato costretto a dichiarare pubblicamente che Biden non intendeva dire ciò che ha detto.


Ma qualcuno ha scritto quel discorso. Quello stesso "qualcuno" che detta al miserabile Rigoletto di Kiev - Zelenski - ciò che deve dire, minuto per minuto, per accelerare la corsa alla guerra con la Russia, per accelerare  il massacro degli ucraini. Per costringere i paesi europei a immolare la propria popolazione in nome di un'Operazione Barbarossa II. "Qualcuno" che è disposto a bruciare il mondo pur di mantenere il proprio potere.


Stiamo parlando di quell'Oligarchia Globalista che ha deciso di realizzare la ricetta del Nuovo Nazismo di Klaus Schwab. Il Grande Reset.


In questo schema gli esseri umani sono spendibili, la vita umana non ha valore. L'unico vero valore è il mantenimento del potere da parte di questa Oligarchia che si vede sfidata dalla vittoriosa resistenza della Russia di Putin. Una resistenza che, non solo non è stata battuta, ma sta acquistando giorno dopo giorno alleati in tutto il mondo, compreso negli Stati Uniti e nei paesi europei.


Per questi oligarchi avvezzi a imporre il proprio volere luciferino con dittature, guerra psicologica, scontri tra nazioni, fame, miseria, massacri... questa è una situazione nuova.


Ancora ricordano quello che successe l'ultima volta. Negli anni 1930 - 40. Quando presero la Germania, un paese distrutto e degradato dalla Prima Guerra Mondiale (una delle loro più riuscite operazioni), la riarmarono, consolidarono, aiutarono a metterla sotto un regime creato per il militarismo, l'irregimentazione e fanatizzazione della popolazione, la guerra. Doveva essere l'arma finale contro il paese che avevano cercato senza riuscirci di distruggere e colonizzare in tutti i modi, con assalti "da destra" e "da sinistra".


La Russia sconfisse questa arma "perfetta", e respinse la missione suicida in cui era stata spinta la Germania. E ci fu il grande contrordine. Gran parte dei quelli che avevano armato, sostenuto e rafforzato economicamente e finanziariamente la Germania, improvvisamente saltarono nel campo opposto. Cosi fu per la maggioranza dell'aristocrazia britannica, per la city di Londra, cosi fu per l'apparato bancario attorno a Wall Street, incarnato dai fratelli Dulles e dalla famiglia Bush.


I vecchi criminali di guerra non dimenticarono il loro sogno nazista. E i grandi intellettuali "occidentali" abituati a usare la parola nazista come insulto da lanciare regolarmente contro i loro avversari, non si accorsero (perché non hanno mai capito la sua vera origine) che il nazismo era stato rispolverato e rimesso in campo. Non capirono cosa erano i vari raduni di oligarchi e miliardari malthusiani - Trilaterale, Aspen, Bilderberg... e infine il World Economic Forum di Davos dell'ineffabile imitazione di Alesiter Crowley, Klaus Schwab.


Si prostravano grati e servili, se avevano la fortuna di essere invitati. E cosi, sono diventati la forma aggiornata e "migliorata" degli avanguardisti, degli intellettuali di regime.


E quando la cupola oligarchica ha deciso di creare la sua mini-Germania Nazista - usando l'attuale Ucraina - non hanno fatto una piega. Si sono schierati mani e piedi col nuovo esperimento nazista in nome della… democrazia e contro… l'autocrazia di Putin bollato come... il nuovo Hitler.


E ora si ritrovano di fronte a un pazzo, Joe Biden, pronto alla seconda Operazione Barbarossa. E forse cominciano pian piano a vedere il pozzo artesiano in cui si sono gettati da soli.


Biden, come Zelenski, sono gli uomini di facciata perfetti per l'oligarchia. Hanno molto, troppo, da temere per poter disubbidire agli ordini, qualunque essi siano. Biden e famiglia sono immersi in una corruzione sconfinata. Eletto con la più grande truffa elettorale della storia americana, coinvolto in corruzione finanziaria, in Kazakhstan, Cina, Ucraina. Le prove sono tutte lì. Quindi si può intuire il terrore senza nome di cosa succederebbe se i grandi che controllano i media lasciassero trapelare quello che ormai troppi sanno, i dettagli e le prove di quella corruzione abietta.


Quindi, fuga in avanti. Fuga in avanti verso la guerra e odio smisurato, irrazionale, incontrollabile contro colui che vede come la causa della sua rovina, Vladimir Putin.


Negli occhi di quelli che hanno scritto il discorso di Biden a Varsavia, le sue parole dovevano essere l'ordine di marcia per "l'Occidente" o, perlomeno, il modo per scatenare gli europei verso un assalto senza ritorno. Perlomeno, avrebbe dovuto garantire che nessuno degli alleati potesse sfuggire al controllo oligarchico. L'odio anti Russo, l'isteria senza precedenti, doveva essere la colla che avrebbe tenuto insieme i vassalli.


Invece sta succedendo il contrario. La gente, e anche i finora fedeli ascari in Germania, Francia, Italia, Giappone, Turchia, Grecia, (Italia?)..., si rendono conto di essersi affidati ad un pazzo, manipolato da ricatti innominabili e incapace di proteggerli dalle ribellioni delle loro popolazioni.


Perciò è importante trattenere il respiro, e leggere fino in fondo l'intero disgustoso "discorso dell'odio e del terrore" pronunciato da un Re Lear fuori controllo o da un Macbeth preda dei suoi fantasmi. E trarne le conseguenze.

VLV



https://www.whitehouse.gov/


"Osservazioni del presidente Biden sugli sforzi congiunti del mondo libero per sostenere il popolo dell'Ucraina"

26 marzo 2022



Castello Reale di Varsavia

Varsavia, Polonia




PRESIDENTE: Grazie, grazie, grazie. Per favore, se avete un posto a sedere, sedetevi. (Risate) Se non ce l'avete, salite sul palco.


Grazie mille. È un grande onore essere qui. Signor Presidente, mi hanno detto che lei è laggiù da qualche parte. Eccola li. Grazie, signor presidente.


"Non abbiate paura". Sono state le prime parole del primo discorso pubblico del primo Papa polacco dopo la sua elezione nell'ottobre del 1978. Erano parole che avrebbero definito Papa Giovanni Paolo II.  Parole che avrebbero cambiato il mondo.


Giovanni Paolo II portò il messaggio qui a Varsavia nel suo primo viaggio di ritorno a casa come Papa nel giugno del 1979. Era un messaggio sul potere - il potere della fede, il potere della resilienza e il potere del popolo.


Di fronte a un sistema di governo crudele e brutale, era un messaggio che ha aiutato a porre fine alla repressione sovietica nella terra centrale e nell'Europa orientale 30 anni fa. Era un messaggio che supererà la crudeltà e la brutalità di questa guerra ingiusta.


Quando Papa Giovanni Paolo portò quel messaggio nel 1979, l'Unione Sovietica governava con il pugno di ferro dietro una cortina di ferro.


Poi, un anno dopo, il movimento di Solidarność prese piede in Polonia.  E anche se so che non poteva essere qui stasera, siamo tutti grati in America e nel mondo a Lech Wałęsa. (Applausi).


Mi ricorda quella frase del filosofo Kierkegaard: "La fede vede meglio nel buio". E ci sono stati momenti bui.


Dieci anni dopo, l'Unione Sovietica crollò, e la Polonia e l'Europa centrale e orientale sarebbero state presto libere. Niente di quella battaglia per la libertà fu semplice o facile. Fu una lunga e dolorosa battaglia combattuta non per giorni e mesi, ma per anni e decenni.


Ma siamo emersi di nuovo nella grande battaglia per la libertà: una battaglia tra democrazia e autocrazia, tra libertà e repressione, tra un ordine basato sulle regole e uno governato dalla forza bruta.


In questa battaglia dobbiamo avere gli occhi lucidi. Questa battaglia non sarà vinta in giorni o mesi. Dobbiamo prepararci alla lunga battaglia che ci aspetta.


Signor Presidente, signor Primo Ministro, signor Sindaco, membri del Parlamento, illustri ospiti, e il popolo della Polonia, e sospetto che alcuni abitanti dell'Ucraina siano qui: Siamo - (applausi) - siamo riuniti qui al Castello Reale in questa città che occupa un posto sacro nella storia non solo dell'Europa, ma dell'infinita ricerca di libertà dell'umanità.


Per generazioni, Varsavia è stata il luogo dove la libertà è stata sfidata e la libertà ha prevalso.


Infatti, è stato qui a Varsavia che una giovane rifugiata, fuggita dal suo paese d'origine dalla Cecoslovacchia era sotto la dominazione sovietica, è tornata per parlare e stare in solidarietà con i dissidenti.


Il suo nome era Madeleine Korbel Albright (“Ne valeva la pena” disse, riguardo alle azioni contro l’Iraq che provocarono la morte di 500 mila bambini ndr). Divenne - (applausi) - una delle più ardenti sostenitrici della democrazia nel mondo. Era un'amica con cui ho prestato servizio.  La prima donna segretario di Stato americano. È morta tre giorni fa.


Ha combattuto tutta la sua vita per i principi democratici essenziali. E ora, nella perenne lotta per la democrazia e la libertà, l'Ucraina e il suo popolo sono in prima linea a combattere per salvare la loro nazione.


E la loro coraggiosa resistenza è parte di una lotta più grande per i principi democratici essenziali che uniscono tutte le persone libere: lo stato di diritto; elezioni libere ed eque; la libertà di parlare, scrivere e riunirsi; la libertà di culto come uno sceglie; la libertà di stampa.


Questi principi sono essenziali in una società libera. (Applausi) Ma sono sempre stati - sono sempre stati sotto assedio. Sono sempre stati sotto assedio. Ogni generazione ha dovuto sconfiggere i nemici mortali della democrazia. Questo è il modo del mondo - perché il mondo è imperfetto, come sappiamo. Dove gli appetiti e le ambizioni di pochi cercano sempre di dominare le vite e le libertà di molti.


Il mio messaggio al popolo dell'Ucraina è il messaggio che ho consegnato oggi al ministro degli Esteri e al ministro della Difesa dell'Ucraina, che credo siano qui stasera: Noi siamo con voi. Punto. (Applausi).


I combattimenti di oggi a Kiev, Mariupol e Charkiv sono l'ultima battaglia di una lunga lotta: Ungheria, 1956; Polonia, 1956 poi di nuovo 1981; Cecoslovacchia, 1968.


I carri armati sovietici hanno schiacciato le rivolte democratiche, ma la resistenza è continuata finché alla fine, nel 1989, il muro di Berlino e tutti i muri della dominazione sovietica - sono caduti. Sono caduti. E il popolo ha prevalso. (Applausi).

Ma la battaglia per la democrazia non poteva concludersi e non si è conclusa con la fine della guerra fredda.

Negli ultimi 30 anni, le forze dell'autocrazia sono rinate in tutto il mondo. Le sue caratteristiche sono familiari: disprezzo per lo stato di diritto, disprezzo per la libertà democratica, disprezzo per la verità stessa.


Oggi, la Russia ha strangolato la democrazia - ha cercato di farlo altrove, non solo nella sua patria. Sotto false pretese di solidarietà etnica, ha invalidato (invaso) le nazioni vicine.


Putin ha il coraggio di dire che sta "de-nazificando" l'Ucraina. È una bugia. È solo cinico. Lui lo sa. Ed è anche osceno.


Il presidente Zelenskyy è stato eletto democraticamente. È ebreo. La famiglia di suo padre è stata sterminata nell'olocausto nazista. E Putin ha l'audacia, come tutti gli autocrati prima di lui, di credere che la forza renda giusti.

Nel mio paese, un ex presidente di nome Abraham Lincoln ha espresso lo spirito opposto per salvare la nostra Unione nel mezzo di una guerra civile. Disse: "Abbiamo fede che il diritto fa la forza". "Il diritto fa la forza". (Applausi).

Oggi, cerchiamo di avere di nuovo questa fede. Decidiamo di mettere in azione la forza delle democrazie per contrastare i disegni dell'autocrazia.  Ricordiamoci che la prova di questo momento è la prova di tutti i tempi.

Il Cremlino vuole dipingere l'allargamento della NATO come un progetto imperiale volto a destabilizzare la Russia. Niente è più lontano dalla verità. La NATO è un'alleanza difensiva. Non ha mai cercato la scomparsa della Russia.


Nel periodo precedente la crisi attuale, gli Stati Uniti e la NATO hanno lavorato per mesi per coinvolgere la Russia per evitare una guerra. L'ho incontrato di persona e ho parlato con lui molte volte al telefono.

Di volta in volta, abbiamo offerto una vera diplomazia e proposte concrete per rafforzare la sicurezza europea, migliorare la trasparenza e costruire la fiducia da tutte le parti.

Ma Putin e la Russia hanno risposto a ciascuna delle proposte con il disinteresse per qualsiasi negoziato, con bugie e ultimatum. La Russia ha puntato sulla violenza fin dall'inizio.


So che non tutti voi avete creduto a me e a noi quando continuavamo a dire: "Stanno per attraversare il confine. Stanno per attaccare".

Ripetutamente ha affermato: "Non abbiamo interesse alla guerra". Ha garantito che non si sarebbe mosso.

Ripetutamente dicendo che non avrebbe invaso l'Ucraina.

Ripetutamente dicendo che le truppe russe lungo il confine erano lì per "addestramento" - tutti i 180.000.


Non c'è semplicemente nessuna giustificazione o provocazione per la scelta della guerra da parte della Russia. È un esempio di uno dei più antichi impulsi umani: usare la forza bruta e la disinformazione per soddisfare una voglia di potere assoluto e di controllo.

Non è altro che una sfida diretta all'ordine internazionale basato sulle regole stabilito dalla fine della seconda guerra mondiale.

E minaccia di tornare ai decenni di guerra che hanno devastato l'Europa prima che l'ordine internazionale basato sulle regole fosse messo in atto.  Non possiamo tornare a quello. Non possiamo.

La gravità della minaccia è il motivo per cui la risposta dell'Occidente è stata così rapida e così potente e così unificata, senza precedenti, e travolgente.


Costi rapidi e punitivi sono le uniche cose che porteranno la Russia a cambiare rotta.

A pochi giorni dall'invasione, l'Occidente si è mosso congiuntamente con le sanzioni per danneggiare l'economia della Russia.

La Banca Centrale della Russia è ora bloccata dai sistemi finanziari globali, negando al Cremlino l'accesso al fondo di guerra che ha nascosto in giro per il mondo.

Abbiamo mirato al cuore dell'economia russa fermando le importazioni di energia russa negli Stati Uniti.

Ad oggi, gli Stati Uniti hanno sanzionato 140 oligarchi russi e i loro familiari, sequestrando i loro guadagni illeciti: i loro yacht, i loro appartamenti di lusso, le loro ville.

Abbiamo sanzionato più di 400 funzionari del governo russo, compresi gli architetti chiave di questa guerra.

Questi funzionari e oligarchi hanno tratto enormi benefici dalla corruzione legata al Cremlino, e ora devono condividere il dolore.

Anche il settore privato sta agendo. Più di 400 multinazionali private si sono ritirate dal fare affari in Russia - hanno lasciato completamente la Russia - dalle compagnie petrolifere a McDonald's.

Come risultato di queste sanzioni senza precedenti, il rublo è quasi immediatamente ridotto in macerie. L'economia russa - (applausi) - è vero, a proposito. Ci vogliono circa 200 rubli per eguagliare un dollaro.

L'economia è sulla buona strada per essere dimezzata nei prossimi anni.  Era classificata - l'economia della Russia era classificata come l'11° economia più grande del mondo prima di questa evasione [sic] - invasione. Presto non sarà nemmeno tra i primi 20 al mondo.  (Applausi).

Prese insieme, queste sanzioni economiche sono un nuovo tipo di arte di governo economico con il potere di infliggere danni che rivaleggiano con la potenza militare.

Queste sanzioni internazionali stanno intaccando la forza della Russia, la sua capacità di rifornire il suo esercito, e la sua capacità - la sua capacità di proiettare il potere. Ed è Putin - è Vladimir Putin che è da biasimare, punto.

Allo stesso tempo, accanto a queste sanzioni economiche, il mondo occidentale si è unito per fornire al popolo ucraino livelli incredibili di assistenza militare, economica e umanitaria.

Negli anni precedenti l'invasione, noi, l'America, avevamo inviato più di 650 milioni di dollari, prima che attraversassero il confine, in armi all'Ucraina, compreso l'equipaggiamento anti-aereo e anti-armi.

Dopo l'invasione, l'America ha impegnato altri 1,35 miliardi di dollari in armi e munizioni.

E grazie al coraggio e all'audacia del popolo ucraino - (applausi) - l'equipaggiamento che abbiamo inviato e che i nostri colleghi hanno inviato è stato usato con effetto devastante per difendere la terra e lo spazio aereo ucraino. Anche i nostri alleati e partner si sono fatti avanti.

Ma come ho chiarito: le forze americane sono in Europa - non in Europa per impegnarsi in un conflitto con le forze russe. Le forze americane sono qui per difendere gli alleati della NATO.

Ieri ho incontrato le truppe che stanno servendo a fianco dei nostri alleati polacchi per rafforzare le difese di prima linea della NATO. Il motivo che volevamo mettere in chiaro è il loro movimento sull'Ucraina: Non pensate nemmeno di muovervi su un solo centimetro di territorio della NATO.

Abbiamo un obbligo sacro - (applausi) - abbiamo un obbligo sacro ai sensi dell'articolo 5 di difendere ogni singolo centimetro del territorio della NATO con la piena forza del nostro potere collettivo.

E oggi ho visitato il vostro Stadio Nazionale, dove migliaia di rifugiati ucraini stanno cercando di rispondere alle domande più difficili che un uomo possa fare: "Mio Dio, cosa mi succederà? Cosa succederà alla mia famiglia?".


Ho visto le lacrime negli occhi di molte madri mentre le abbracciavo; i loro bambini piccoli - i loro bambini piccoli non sapevano se sorridere o piangere. Una bambina ha detto, "Signor Presidente" - parlava un po' di inglese - "mio fratello e il mio papà - staranno bene? Li rivedrò ancora?". Senza i loro mariti, i loro padri, in molti casi, i loro fratelli o sorelle che sono rimasti a combattere per il loro paese.

Non ho dovuto parlare la lingua o capire la lingua per sentire l'emozione nei loro occhi, il modo in cui mi hanno afferrato la mano, e i bambini piccoli si sono aggrappati alla mia gamba, pregando con una speranza disperata che tutto questo sia temporaneo; apprensione che possano essere forse per sempre lontani dalle loro case, quasi con una tristezza debilitante che tutto questo stia succedendo di nuovo.

Ma sono stato anche colpito dalla generosità della gente di Varsavia - e di tutto il popolo polacco - per la profondità della loro compassione, la loro disponibilità a tendere la mano (applausi), aprendo i loro cuori.


Stavo dicendo al sindaco che si stanno preparando ad aprire i loro cuori e le loro case semplicemente per aiutare. Voglio anche ringraziare il mio amico, il grande chef americano, José Andrés, e la sua squadra che ha aiutato a sentire [sic] coloro - (applausi) - nutrendo coloro che desiderano essere liberi.


Ma aiutare questi rifugiati non è qualcosa che la Polonia o qualsiasi altra nazione dovrebbe portare da sola. Tutte le democrazie del mondo hanno la responsabilità di aiutare. Tutte. E il popolo dell'Ucraina può contare sugli Stati Uniti per far fronte alle proprie responsabilità.

Ho annunciato, due giorni fa, che accoglieremo 100.000 rifugiati ucraini.  Ne abbiamo già 8.000 alla settimana che arrivano negli Stati Uniti di altre nazionalità.

Forniremo quasi 300 milioni di dollari di assistenza umanitaria, fornendo decine di migliaia di tonnellate di cibo, acqua, medicine e altre forniture di base.

A Bruxelles, ho annunciato che gli Stati Uniti sono pronti a fornire più di 1 miliardo di dollari, in aggiunta, in aiuti umanitari.

Il Programma Alimentare Mondiale ci ha detto che, nonostante gli ostacoli significativi, almeno alcuni aiuti stanno raggiungendo le principali città dell'Ucraina, ma non Metropol [sic] - no, mi scusi, Mar- - non Mariupol, perché le forze russe stanno bloccando gli aiuti.

Ma non cesseremo i nostri sforzi per far arrivare i soccorsi umanitari ovunque siano necessari in Ucraina e per le persone che sono riuscite ad uscire dall'Ucraina.

Nonostante la brutalità di Vladimir Putin, non ci siano dubbi che questa guerra è già stata un fallimento strategico per la Russia. (Applausi) Avendo io stesso perso dei figli - so che non è una consolazione per le persone che hanno perso la famiglia.

Ma lui, Putin, pensava che gli ucraini avrebbero ceduto e non avrebbero combattuto. Non è un gran conoscitore della storia. Invece, le forze russe hanno incontrato la loro partita con una coraggiosa e rigida resistenza ucraina.

Piuttosto che spezzare la determinazione ucraina, le tattiche brutali della Russia hanno rafforzato la determinazione. (Applausi).

Invece di dividere la NATO, l'Occidente è ora più forte e più unito di quanto sia mai stato. (Applausi) (L’Ungheria - paese NATO - fa accordi con Putin e non accoglie i rifugiati. La Turchia - paese NATO - mantiene relazioni economiche commerciali con la Russia ndr).


La Russia voleva una minore presenza della NATO sul suo confine, ma ora ha [abbiamo] una presenza più forte, una presenza più grande, con oltre centomila truppe americane qui, insieme a tutti gli altri membri della NATO.

Infatti - (applausi) - la Russia è riuscita a causare qualcosa che sono sicuro non ha mai voluto: Le democrazie del mondo sono rivitalizzate con uno scopo e un'unità trovati in mesi che una volta ci sarebbero voluti anni per realizzare.

Non sono solo le azioni della Russia in Ucraina a ricordarci la benedizione della democrazia. È il nostro stesso paese - il suo paese, il Cremlino, sta imprigionando i manifestanti. Duecentomila persone sono presumibilmente già partite. C'è una fuga di cervelli - lasciare la Russia.  Chiudendo le notizie indipendenti. I media di stato sono tutta propaganda, bloccando l'immagine di obiettivi civili, fosse comuni, tattiche di fame delle forze russe in Ucraina.

C'è da meravigliarsi, come ho detto, che 200.000 russi hanno tutti lasciato il loro paese in un mese? Una notevole fuga di cervelli in un periodo di tempo così breve, che mi porta al mio messaggio al popolo russo:

Ho lavorato con i leader russi per decenni. Mi sono seduto al tavolo dei negoziati risalendo fino al premier sovietico Alexei Kosygin per parlare del controllo delle armi al culmine della guerra fredda.

Ho sempre parlato direttamente e onestamente a voi, il popolo russo.

Lasciatemi dire questo, se siete in grado di ascoltare: Voi, il popolo russo, non siete il nostro nemico.

Mi rifiuto di credere che voi accettiate l'uccisione di bambini e nonni innocenti o che accettiate ospedali, scuole, reparti di maternità che, per l'amor di Dio, vengono bombardati con missili e bombe russe; o che le città vengano circondate in modo che i civili non possano fuggire; che i rifornimenti vengano tagliati e che si cerchi di far morire di fame gli ucraini.

Milioni di famiglie vengono cacciate dalle loro case, compresa la metà di tutti i bambini dell'Ucraina. Queste non sono le azioni di una grande nazione.

Tra tutte le persone, voi, il popolo russo, così come tutte le persone in tutta Europa, avete ancora il ricordo di essere stati in una situazione simile alla fine degli anni Trenta e Quaranta - la situazione della Seconda Guerra Mondiale - ancora fresca nella mente di molti nonni della regione.

Qualunque cosa la vostra generazione abbia vissuto - sia che abbia vissuto l'assedio di Leningrado o che ne abbia sentito parlare dai vostri genitori e nonni - le stazioni ferroviarie che traboccavano di famiglie terrorizzate che fuggivano dalle loro case; le notti passate a rifugiarsi in scantinati e cantine; le mattine seduti tra le macerie nelle vostre case - questi non sono ricordi del passato. Non più. Perché è esattamente quello che l'esercito russo sta facendo in Ucraina in questo momento.

Pochi giorni prima - siamo al venticinquesimo - eravate una nazione del ventunesimo secolo con speranze e sogni che la gente di tutto il mondo ha per se stessa e la propria famiglia.

Ora, l'aggressione di Vladimir Putin ha tagliato voi, il popolo russo, fuori dal resto del mondo, e sta riportando la Russia al XIX secolo.


Questo non è ciò che siete. Questa non è la riserva di futuro - che meritate per le vostre famiglie e i vostri figli. Vi dico la verità: questa guerra non è degna di voi, il popolo russo.

Putin può e deve porre fine a questa guerra. Il popolo americano è con voi e con i coraggiosi cittadini dell'Ucraina che vogliono la pace.

E il mio messaggio al resto dell'Europa: Questa nuova battaglia per la libertà ha già chiarito alcune cose.

Primo, l'Europa deve porre fine alla sua dipendenza dai combustibili fossili russi. E noi, gli Stati Uniti, l'aiuteremo. (Applausi) Ecco perché proprio ieri, a Bruxelles, ho annunciato un piano con il presidente della Commissione europea per far superare all'Europa la crisi energetica immediata.


A lungo termine, per una questione di sicurezza economica e di sicurezza nazionale e per la sopravvivenza del pianeta, dobbiamo tutti passare il più rapidamente possibile all'energia pulita e rinnovabile. E lavoreremo insieme per aiutare a farlo in modo che i giorni in cui qualsiasi nazione è soggetta ai capricci di un tiranno per i suoi bisogni energetici siano finiti. Devono finire. Devono finire.

E in secondo luogo, dobbiamo combattere la corruzione proveniente dal Cremlino per dare al popolo russo una giusta possibilità (Biden proprio come Macbeth. I suoi crimini compiuti anche in Ucraina con la complicità di suo figlio lo portano al delirio ndr).


E infine, e più urgentemente, manteniamo l'unità assoluta - dobbiamo - tra le democrazie del mondo.

Non basta parlare con fioriture retoriche, di parole nobilitanti di democrazia, di libertà, uguaglianza e libertà. Tutti noi, anche qui in Polonia, dobbiamo fare il duro lavoro della democrazia ogni giorno.  Anche il mio paese.

Ecco perché - (applausi) - ecco perché sono venuto di nuovo in Europa questa settimana con un messaggio chiaro e determinato per la NATO, per il G7, per l'Unione Europea, per tutte le nazioni amanti della libertà: Dobbiamo impegnarci ora ad essere in questa lotta per un lungo periodo.  Dobbiamo rimanere uniti oggi e domani e dopodomani e per gli anni e i decenni a venire. (Applausi).


Non sarà facile. Ci saranno dei costi. Ma è un prezzo che dobbiamo pagare. Perché l'oscurità che guida l'autocrazia alla fine non può competere con la fiamma della libertà che illumina le anime delle persone libere ovunque.

Più e più volte la storia dimostra che è dai momenti più bui che segue il più grande progresso. E la storia dimostra che questo è il compito del nostro tempo, il compito di questa generazione.

Ricordiamo: Il colpo di martello che ha fatto cadere il muro di Berlino, la forza che ha sollevato la cortina di ferro non sono state le parole di un singolo leader; è stato il popolo europeo che, per decenni, ha combattuto per liberarsi.


Il loro puro coraggio ha aperto il confine tra Austria e Ungheria per il picnic paneuropeo. Hanno unito le mani per la Via Baltica. Si sono battuti per la Solidarietà qui in Polonia. E insieme, era una forza inconfondibile e innegabile del popolo che l'Unione Sovietica non poteva resistere.

E lo stiamo vedendo ancora una volta oggi con il coraggioso popolo ucraino, dimostrando che il potere di molti è più grande della volontà di qualsiasi dittatore. (Applausi).

Quindi, in quest'ora, lasciamo che le parole di Papa Giovanni Paolo brucino con la stessa intensità oggi: "Mai, mai abbandonare la speranza, mai dubitare, mai stancarsi, mai scoraggiarsi. Non abbiate paura".  (Applausi). 


Un dittatore deciso a ricostruire un impero non cancellerà mai l'amore di un popolo per la libertà. La brutalità non potrà mai macinare la loro volontà di essere liberi. L'Ucraina non sarà mai una vittoria della Russia - perché le persone libere si rifiutano di vivere in un mondo di disperazione e oscurità.

Avremo un futuro diverso - un futuro più luminoso radicato nella democrazia e nei principi, nella speranza e nella luce, nella decenza e nella dignità, nella libertà e nelle possibilità.

Per l'amor di Dio, quest'uomo non può rimanere al potere.


Dio vi benedica tutti. E che Dio difenda la nostra libertà. (Applausi) E che Dio protegga le nostre truppe. Grazie per la vostra pazienza. Grazie a voi. (Applausi) Grazie. Grazie a voi.









...







.
.
Informativa
Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso.
Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze per inviare messaggi promozionali sulla base dei comportamenti degli utenti.
Si possono conoscere i dettagli, consultando la nostra privacy seguendo il link di seguito.
Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie.
In caso contrario è possibile abbandonare il sito.
Altre informazioni

Ok entra nel sito