Russia
22 febbraio 2022

Non è una questione tra Ucraina e Russia. L’ucraina è usata come un pedone dall’oligarchia globalista che sta perdendo il controllo.

Oltre i trucchi e le rivoluzioni colorate c’è la realtà di come si combatterebbe la vera guerra. Né i militari americani, né tantomeno quelli europei sarebbero minimamente disposti a entrare in quella realtà. Ergo l’uso della paura e della guerra psicologica col fine di tenere sotto controllo - non il “nemico” — ma la propria popolazione mostra ora i suoi limiti. Un chiaro messaggio.


Le esercitazioni nucleari della Russia


Non è una questione tra Ucraina e Russia. Non è una questione di invasione o non invasione.

L’ucraina è ovviamente usata come un pedone dall’oligarchia globalista che sta perdendo il controllo interno sui popoli dell’Occidente. E lo “scenario Covid” non è bastato.

L’Ucraina è un pedone recalcitrante - come dimostrato dall’amaro, macabro e disperato umorismo a Monaco del presidente Zelensky - ma un pedone senza ovviamente la forza morale di guidare il proprio popolo o, ancor meno, di opporsi ai propri burattinai (quelli che dal 2006 hanno regalato loro le rivoluzioni colorate e i biscotti di Victoria Nuland nel 2014 a Kiev). I burattinai che sono pronti con grande nonchalance a farla implodere per i loro fini interni all’Occidente.

Gli oligarchetti ucraini, corrotti e traditori, pagano ora il loro tradimento e l’essersi messi in mano ai grandi oligarchi globalisti in cambio di un pugno di dollari e due pugni di sterline.

Ma lo scontro, la guerra dell’informazione e la vera guerra non riguarda la questione Ucraina.

I MISSILI NUCLEARI RUSSI NON SONO CERTO NECESSARI E NON SONO RIVOLTI ALL’UCRAINA!


Oltre i trucchi e le rivoluzioni colorate c’è la realtà di come si combatterebbe nel 2022 una vera guerra

(e non certo con qualche scaramuccia con i sanguinari e impotenti gangster nazistoidi di Kiev addestrati dai servizi inglesi in Polonia e paesi baltici) nel 2022.

Né i militari americani, né tantomeno quelli europei sarebbero minimamente disposti a entrare in quella realtà.

Ergo l’uso della paura e della guerra psicologica col fine di tenere sotto controllo - non il “nemico” — ma la propria popolazione mostra ora i suoi limiti.

PER I PAESI EUROPEI È UNA LEZIONE DA IMPARARE CON LE BUONE O CON LE CATTIVE.








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