Contro IL Deep State
15 febbraio 2022

GLI OBBLIGHI VACCINALI IMPALLINATI DAL TAR DEL LAZIO E DA UN GIUDICE MILITARE

Riprendiamo questo articolo di Byoblu a dimostrazione che
Sempre più voci si levano contro l'illegittimità dell'obbligo vaccinale. Molte brave persone invece di lamentarsi dovrebbero affrontare gli illeciti come hanno fatto anche questi militari che adesso sono stati riammessi in servizio.
Il mostro è ferito mortalmente ma i timorosi invece di animarsi di santo coraggio rimangono ancora smarriti davanti ai suoi rantoli rabbiosi.
Un vecchio proverbio dice: "Chi pecora si fa il lupo se la mangia".

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Risalgono ad appena una decina di giorni fa i tre provvidenti gemelli emessi dal Tar del Lazio che avevano imposto il reintegro dello stipendio ad altrettanti appartenenti alle forze dell’ordine nonostante le mancate vaccinazioni, chiamando in causa il principio costituzionale del diritto alla retribuzione. Arrivano ora due nuove importanti pronunce che impallinano gli obblighi vaccinali come requisito per svolgere l’attività lavorativa. Si tratta di un decreto del Tar lazio che riammette al lavoro 26 militari sospesi e dell’ordinanza di un giudice militare di Napoli che interviene su un caso piuttosto complesso e rimette il tutto alla Corte Costituzionale.

Ma andiamo con ordine:
il dispositivo del TAR è piuttosto scarno, ma interviene su ben 26 ricorrenti, tutti militari, dispondendo il reintegro sul posto di lavoro, così recita il decreto: il tribunale “accoglie e per l’effetto sospende medio tempore l’efficacia dei provvedimenti sospensivi impugnati. Fissa per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 16 marzo 2022”. Non si tratta di una decisione definitiva, dunque, tuttavia sembra testimoniare un cambio di rotta dei giudici amministrativi.

L’altra ordinanza è stata emessa da un
giudice militare di Napoli e riguarda un ufficiale dell’Aereonautica Militare, rimandando il caso al giudizio della Corte Costituzionale. In questo caso il magistrato articola dettagliatamente i propri dubbi sulla costituzionalità degli obblighi vaccinali. La questione è giuridicamente complessa perchè riguarda un ufficiale che lo scorso settembre avrebbe dovuto partecipare a una missione all’estero ma per farlo doveva sottoporsi alla vaccinazione. Per essersi rifiutato il militare era stato denunciato per “disobbedienza aggravata all’ordine impartito”.

Il caso aveva quindi anticipato l’obbligo di vaccinazione per il personale militare introdotto lo scorso 15 dicembre. Nel decreto vengono sottolineati i profili di incostituzionalità che, secondo i principi espressi dal giudice militare, potrebbero essere chiamati in causa in tema di obblighi di vaccinazione anti-covid.

Il primo riguarda
l’incompatibilità tra l’obbligo di vaccinazione e il consenso che è chiamato a firmare chi vi si sottopone, laddove, come recita l’ordinanza, il consenso “costituisce l’espressione della consapevole adesione al trattamento” nel rispetto degli articoli 2, 13 e 32 Cost. (sentenza n. 438/2008), a fronte di una “inconciliabile antitesi con un obbligo inteso quale comportamento imposto sotto la comminazione di legge”.

L’ordinanza interviene poi su un altro tema ovvero il
bilanciamento tra la tutela della salute pubblica e quella individuale. In merito a questo, il giudice si rifà a due sentenze della corte costituzionale, la 5 del 2018 e la 307 del 1990, e scrive: “la legge impositiva di un trattamento sanitario non è incompatibile con l’articolo 32 della Costituzione se (….) esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che è obbligato, salvo che per quelle sole conseguenze che appaiono normali e, pertanto, tollerabili”

L’ordinanza prosegue sollevando il dubbio che i limiti del rispetto della persona umana sanciti dall’articolo 32 possano “considerarsi violati anche nel caso di vaccini obbligatori che non siano stati approvati in via definitiva dalle competenti autorità nazionali (AIFA) e straniere (EMA), per essere vaccini ancora in fase sperimentale oppure vaccini con autorizzazione all’immissione in commercio condizionata”. Il caso viene dunque rimandato alla valutazione della Corte Costituzionale.
Abbiamo chiesto un commento su questo argomento all’avvocato Angelo Di Lorenzo:
“Poteva essere una segnale ma ora è quasi una certezza che c’è il dubbio nella magistratura che questa normativa sulla vaccinazione obbligatoria sollevi profili di incostituzionalità. Con le ultime pronunce abbiamo una panoramica sotto quasi i profili: civilistici, amministrativi”.



>>>articolo originale online>>>







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