Cronache
19 gennaio 2022

Il Magistrato Paolo Ferraro è Morto. Una persona scomoda per il sistema

È morto un MAGISTRATO!


di Luciano Garofoli

Domenica 16 l’anima di Paolo Ferraro è volata in cielo.

Muore con lui un MAGISTRATO forse uno degli ultimi magistrati che hanno servito questa ormai devastata Repubblica.

Voglio ricordarlo per come l’ho conosciuto e tralasciando la sua battaglia per la verità, la difesa dello stato di diritto e della Costituzione, in quello che è il lato migliore di lui sicuramente il suo carattere e la sua grandissima umanità.

Aberro tutti i panegirici che si fanno quando una persona muore.

Ma il suo ricordo, per me, è legato alla figura di un uomo coerente e di un amico disinteressato e che veramente resterà nella mia modesta esistenza come un modello ed un grande punto di riferimento.

Quando si parlava con lui, fin dalla prima volta, entravi subito in sintonia: il suo carattere gioviale ed aperto spianava la strada a tutta una serie di opportunità che man mano si concretizzavano

La sua dirittura morale traspariva subito: nessun compromesso con nessuno! La legge è uguale per tutti e tutti la devono rispettare e seguire per poter vivere con dignità ed umanità in questo mondo.

Ma per seguire questo imperativo bisogna spogliarsi di tutto ciò che potrebbe influenzare o distorcere un corretto approccio alla questione.

Pur essendo stato politicamente impegnato, pur avendo lottato con buona fede e convinzione a sinistra (rimanendo profondamente ferito e deluso dal milieu), una volta vinto brillantemente il concorso in magistratura mise da parte le sue idee politiche, la sua visione del mondo per concentrarsi unicamente sullo svolgimento dl suo lavoro di magistrato requirente.

Le sue notevoli capacità intellettuali e la sua padronanza dei mezzi elettronici lo portarono ad elaborare una serie di programmi pratici per dare la possibilità a sé ed ai suoi colleghi di svolgere meglio e più velocemente il proprio lavoro. Il tutto sempre con un grado elevatissimo di attenzione per la dignità e per i valori umani. Quindi una giustizia imparziale, seriamente applicata, ma mai piegata al fanatismo, all’esasperazione che tende al summum jus, summa iniuria (il sommo diritto è somma ingiustizia)!

Altro valore che sentiva fortissimo era quello della famiglia: purtroppo le sue vicende personali non gli permisero di poter estrinsecare questa sua nobile concezione in un solo ambito familiare. Fu, da questo punto di vista, sfortunato: il suo amore per i figli era elevatissimo, ma anche da questa prospettiva fu fortemente percosso in questi suoi sentimenti. La cattiveria umana, l’interesse materiale e carrieristico di altri lo privarono anche della possibilità basilare e materiale di poter vedere e godere dell’affetto paterno dato e ricevuto. Ne soffriva tantissimo e quando ne parlava era sempre addolorato, ma mai e poi mai dalla sua bocca è uscita un’imprecazione, una sterile lamentela, un moto di odio verso chi gli procurava tanto dolore. MAI!

Reagiva davanti alle avversità con una pazienza, con una forza morale, con una serenità e capacità reattive uniche.

Ha sempre creduto e portato avanti la sua battaglia con decisione, costanza, impegno e lavorando ore, giorni, notti per cercar di far trionfare la VERITÀ.

Se vedete il suo certosino lavoro svolto e concretizzato nella Grande Discovery vi renderete conto di che tipo di forza doveva muoverlo e lo doveva spingere: è facile riscontrarvi l’intervento della Divina Provvidenza. Anche in questo campo le vicissitudini e la sorte avversa non lo portavano mai a lamentarsi, ad imprecare, ad inveire contro i suoi nemici. Si sentiva un MAGISTRATO e quello voleva che fosse il suo lavoro, non accettò mai consulenze, pareri o perizie di qualsiasi genere. Preferiva vivere in francescana povertà, ma con dignità e senso di grande capacità morale e professionale.

L’esercizio della pazienza, virtù eroica necessaria per la santità, fu davvero molto forte e logorante: sempre accettando tutto con dignità, senza improperi e con virile dignità.

Le discussioni di politica, di religione, filosofiche e di scambio di idee su chi nell’ombra serve l’oscuro signore in odio e disprezzo del genere umano mi resteranno conficcate nella mente e nel cuore.

Come sempre con dignità e schiena diritta sei vissuto, caro Paolo anche davanti alla morte questo tipo di atteggiamento non ti è di certo mancato e non ti è venuto meno!

Ci mancherai e molto lasci in me ed in tutti quelli che ti hanno conosciuto un grande vuoto, ma tutto sommato, come dice San Paolo: “hai corso la tua gara e combattuto la tua buona battaglia” per la Verità.

Riprendo in chiusura le bellissime parole che ti ha dedicato Antonella Rustico: “Ciao Paolo… Che la terra ti sia lieve” ed aggiungo io, dal Cielo assistici e prega per noi!

A Dio!

Luciano Garofoli

Questa sua linea è stata sempre molto indigesta ai poteri forti









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