Covidismo = Nuova religione
12 gennaio 2022

BERGOGLIO PRONUNCIA IL “VANGELO SECONDO GATES”:

Riprendiamo dal sito Gospa News il seguente articolo

Pericolosi Vaccini ai Bambini. Lodi alle Suore Fans LGBT



«I vaccini non sono strumenti magici di guarigione, ma rappresentano certamente, in aggiunta alle cure che vanno sviluppate, la soluzione più ragionevole per la prevenzione della malattia».

Con queste parole Papa Francesco si è rivolto al Corpo Diplomatico della Santa Sede riunito nell’Aula delle Benedizioni per l’incontro rituale di inizio anno ed alla presenza dei 183 ambasciatori ha chiesto alla politica di «perseguire il bene della popolazione attraverso decisioni di prevenzione e immunizzazione, che chiamino in causa anche i cittadini affinché possano sentirsi partecipi e responsabili, attraverso una comunicazione trasparente delle problematiche e delle misure idonee ad affrontarle».

Perché «la carenza di fermezza decisionale e di chiarezza comunicativa genera confusione, crea sfiducia e mina la coesione sociale, alimentando nuove tensioni».

Il discorso di Jorge Mario Bergoglio incentrato sul “dialogo e la fraternità” si è rivelato un perfetto spartito sul quale i media hanno rilanciato con foga ossessiva il mantra dell’obbligo vaccinale.

IL VANGELO SECONDO BILL GATES

Il suo monito giunge a pochi giorni da alcune polemiche in merito alle lodi rivolte ai religiosi che predicano la completa integrazione liturgica della comunità LGBT e alle purghe comminate a coloro che nel Vaticano dissentono da tale linea per fedeltà all’Antico e Nuovo Testamento su cui si fonda il Magistero della Chiesa Cattolica Apostolica Romana che reputa abominio l’omosessualità.

In sintesi le sue reiterate prediche su argomenti spinosi e controversi, come quelli dei sacramenti ai gay e dei sieri genici sperimentali antiCovid senza possibilità di obiezione, appaiono come un’enfatica propaganda – inconsapevole, speriamo noi, che non ci arroghiamo il diritto di giudicare l’anima umana e tantomeno quella del Pontefice – del rivoluzionario e urticante Vangelo secondo Bill Gates, nato in una famiglia di origine ebree ma cattolico progressista grazie all’influenza della moglie Melinda (da cui ha divorziato nell’agosto 2021)

Rammentiamo che Gates, attraverso la Bill & Melinda Gates Foundation, nel 2020 ha speso 220milioni di dollari per lo sviluppo di vaccini antiCovid (finanziando Big Pharma di cui è diventato azionista accrescendo così la sua ricchezza) e altri 94 per l’abbattimento delle barriere gender soprattutto nel mondo dell’infanzia.

La predica del Vescovo di Roma improntata sui concetti basilari di “dialogo e fraternità” li tradisce nel momento stesso in cui esacerba una sguaiata posizione Pro-Vax condannando senza menzionarli i No Vax e lo fa scivolare sul campo minato di quella scienza osannata come divinità che nella vita empirica quotidiana viene sovente subito smentita.

Se il coronavirus «continua a creare isolamento sociale e a mietere vittime», allo stesso tempo «laddove si è svolta un’efficace campagna vaccinale il rischio di un decorso grave della malattia è diminuito».

Sono le parole di un alto prelato indottrinato da cardinali e medici sapienti che non tende l’orecchio all’allarme lanciato da altri incliti porporati sulla pandemia, quale esperimento globale del Nuovo Ordine Mondiale, ma nemmeno volge lo sguardo alle oltre 30mila segnalazioni di sospette reazioni avverse fatali dopo i vaccini registrate nell’Unione Europea..

Probabilmente ignora anche come la grave disfunzione immunitaria divenuta letale per il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, da lui affettuosamente elogiato, sia stata ampiamente prevista da scienziati cinesi per il rischio di immunopatologie derivanti dai sieri a RNA messaggero. Ma infine non pare meditare nemmeno sulle parole degli ecclesiastici a cui rende l’estremo compianto omaggio.

Non solo. Invoca maggiore fermezza dalla politica proprio nel giorno 10 gennaio in cui mia nipote 17enne, pur di rivendicare il sacrosanto diritto a non vaccinarsi, deve farsi chilometri a piedi per andare a scuola e poi mangiare un panino su una panchina, perché il Governo di Mario Draghi ha imposto il Super Green Pass (vaccino o guarigione) anche sui mezzi di trasporto locali e in molteplici ambiti sociali.

IL FALLACE SCIENTISMO DELLA RAGIONE

«Tante volte ci si lascia determinare dall’ideologia del momento, spesso costruita su notizie infondate o fatti scarsamente documentati. Ogni affermazione ideologica recide i legami della ragione umana con la realtà oggettiva delle cose. Proprio la pandemia ci impone, invece, una sorta di ‘cura di realtà’, che richiede di guardare in faccia al problema e di adottare i rimedi adatti per risolverlo».

È stato questo forse il passaggio più duro di Papa Francesco in allusione a quella comunità No Vax che è popolata da eminenti virologi e scienziati ben risoluti nel ribadire che il loro diniego è rivolto a questi sieri genici sperimentali antiCovid, capaci di alterare il Dna secondo un genetista di Colonia, e non ai vaccini davvero tradizionali come quelli del microbiologo cattolico Louis Pasteur contro la rabbia e il tetano, ad esempio, dove il rapporto rischio-beneficio è assolutamente favorevole.

Ha pronunciato tali frasi dopo aver ricordato monsignor Aldo Giordano, Nunzio Apostolico in Venezuela, scomparso il 2 dicembre 2021 a causa del coronavirus in Belgio dove era diventato Nunzio Apostolico presso l’Unione Europea, ma innescando, con le sue stesse frasi, la miccia di una digressione retorica che per giorni ho cercato di evitare…



Il presule di origini cuneesi deceduto nella clinica universitaria belga di Lowen era vaccinato? Si è indotti a ritenere di Sì visto che la Santa Sede ha imposto l’obbligo alla Guardia Svizzera Pontificia come a tutti i lavoratori, che rischiano di restare senza stipendio se non adempiranno.

Quindi perché commemorare tale vittima del virus SarsCov-2 che potrebbe essere la primaria conferma dell’inefficacia dei vaccini almeno quanto l’europarlamentare Sassoli potrebbe essere quella della loro pericolosità?

La risposta viene dal Cielo: dove monsignor Giordano si è portato nell’anima la convinzione che la pandemia da Covid-19 «lascerà una traccia sulla questione della fede: chi affida, infatti, la sua vita alla ragione scientifica, alla tecnica, ai mercati, ai soldi, al potere, al piacere, si trova nella nuova situazione di sperimentare la non affidabilità di questi spazi di salvezza» riporta Vatican News.

Non è forse esattamente l’opposto di quanto propalato dal peana papale sulla “ragione umana” in condanna di “ogni ideologia del momento” contraria ai vaccini?

Da quale parte delle due scalpita il verace uomo contemporaneo simile a Galileo Galilei, ispirato cristiano che smentì la superbia Vaticana arroccata su superstiziose allegorie come quella geocentrica?

Sta in chi crede nel Dio Vaccino o chi ne prende le distanze e vive le liturgie amareggiato perché è stata abolita l’acqua santa miracolosa, capace di guarire migliaia di malati a Lourdes e nella storia di centinaia e centinaia di Santi canonizzati dai Pontefici nei secoli?

Ecco perché il Nunzio Apostolico presso l’Unione Europea, entità che si vocò al laicisimo massonico tranciando le sue storiche ed inconfutabili radici cristiane, auspicò di «trovare i cammini per testimoniare e riproporre la fede nel Cristo crocifisso e risorto, un Dio a cui possiamo affidare la nostra vita per salvarla dai rischi della caduta nel non senso e nel nulla».

IL PROGRESSISMO CATTOLICO COMINCIA DAL TRANS

Ma il trapasso verso il Nulla si sta già compiendo nel mondo. Con l’avvento del terzo millennio una parola più di altre si è sdoganata anche nello Stato Vaticano e nelle coorti episcopali progressiste che ad esso fanno riferimento: il prefisso Trans.

Nei mesi scorsi la ricercatrice che spalancò le porte al trans-umanesimo è stata accolta nell’Accademia Pontificia delle Scienze dopo aver vinto il Nobel per la Chimica con la scoperta dell’editing genomico Crispr/Cas9. È un kiy capace di elaborare una proteina per operazioni biologiche artificiali di “taglia e cuci” del DNA talmente sofisticate da aver consentito l’esperimento di uno scienziato cinese che fece nascere due gemelle con il corredo genomico precedentemente alterato in laboratorio.

Ma ancor più palese è stato l’affrancamento dei trans in vari discorsi pronunciati da Jorge Mario Bergoglio – Vicario di Cristo “pro-tempore” sulla terra e per i cattolici “infallibile” solo quando parla Doctrina ex Cathedra su questioni dogmatiche – in favore di alcune suore impegnate non solo ad offrire accoglienza a persone transessuali ma anche a difendere l’etica LGBT nell’ambito della dottrina sociale cattolica tradizionalmente basata sulla condanna biblica dell’omosessualità come abominio.

Prendiamo spunto dal “Progetto Gionata – portale su fede e omosessualità” per rammentare alcune ambigue frasi del Pontefice stesso.

«Giovedì scorso suor Monica aveva scritto un’e-mail a Francesco per aggiornarlo sui nuovi sviluppi del suo ministero nella provincia di Neuquen nel sud dell’Argentina. Non è passato molto tempo prima di ricevere la risposta del papa» riferisce un articolo del 2017 in cui si affronta la drammatica questione dei cosiddetti “viados”, ovvero i transessuali dediti alla prostituzione.

«Alcuni anni fa le aveva mandato una nota dicendole che “ai tempi di Gesù, i lebbrosi erano gli emarginati. Loro erano i lebbrosi di oggi. Non smetta questo suo lavoro di frontiera”. Anche se non si può rendere, dicendo che le persone transgender erano i lebbrosi di oggi, Francesco aveva usato il pronome femminile per loro» scrive l’autore, ovviamente della comunità arcobaleno.

«Nel corso di una conferenza-stampa sull’aereo di ritorno dalla Georgia e dall’Azerbaijan, il papa aveva parlato di un uomo transgender che aveva accolto in Vaticano. “Lui era una lei, ma è un lui” aveva detto, riferendosi alla persona transessuale, che gli aveva scritto dalla Spagna. “La vita è la vita, bisogna accettare le cose che succedono. Il peccato è peccato”. “Le varie tendenze e gli squilibri ormonali, hanno causato così tanti problemi… bisogna stare attenti. Non bisogna fare di ogni erba un fascio, ma, caso per caso, accogliere, studiare, discernere e integrare: è quello che oggi farebbe Gesù» riporta ancora il Progetto Gionata.

Siamo ben lontani dalle parole con cui Gesù sapeva spiegarsi anche ai bambini predicando la cultura del “Sì, sì” o “No, no” davanti alle scelte di vita sulla via del peccato.

«Prima di passare alla domanda successiva, però Francesco aveva aggiunto: “Per piacere, non dite che il papa vuole santificare le persone transgender, perché anch’io leggo i titoli dei giornali. Voglio essere chiaro, è un problema di morale. È un problema. Un problema umano che si deve risolvere come si può, sempre con la grazia di Dio».

LODE ALLA SUORA COL MINISTERO PRO-LGBT

Se è ben comprensibile a qualsiasi cattolico di buon cuore ogni progetto di integrazione sociale di persone emarginate come gay e transessuali, diventa più difficile comprendere la loro introduzione ai sacramenti nel momento in cui, a differenza della prostituta evangelica Maddalena o dell’adultera, sovente non esiste il minimo pentimento per la propria condizione di palese peccato. Tanto da indurre i religiosi che li confortano a violentare la Bibbia pur di rimuovere il concetto stesso di peccato al pari di quanto fanno gli abortisti in sfregio al 5 comandamento.

Proprio per questo nei giorni scorsi ha destato scalpore la sua lode ad un’altra suora che non solo si occupa di aiutare transessuali ed omosessuali ma propala la nuova dottrina No-Gender del Vangelo secondo Gates.

«Papa Francesco ha inviato una lettera di ringraziamento a una suora americana che ha tenuto servizi per le persone LGBT, in cui ha messo in discussione alcuni insegnamenti della Chiesa» ha riferito nei giorni scorsi Russia Today nel rammentare la sua celebre dichiarazione del 2013 «Se una persona è gay e cerca Dio e ha buona volontà, chi sono io per giudicare?».

Qualcuno gli ha sommessamente ricordato di essere il Pastore delle anime cristiane cui deve anche palesare un orientamento, sebbene su questioni intricate e soggette al veto del pericoloso mainstream dilagante sulle questioni gender.

Come ricorda RT, dalla fine degli anni ’70, suor Jeannine Gramick ha tenuto seminari per cattolici LGBT, in cui ha insegnato sia la posizione della Chiesa cattolica sull’omosessualità che dottrine cristiane più liberali. Questi seminari hanno attirato l’attenzione del Vaticano e nel 1999 la Congregazione della Chiesa per la Dottrina della Fede l’ha esclusa dal ministero, poiché promuoveva, nelle sue parole, “posizioni ambigue sull’omosessualità e documenti esplicitamente criticati del Magistero della Chiesa su questo tema”.

La dichiarazione della Congregazione è stata scritta dall’allora cardinale Joseph Ratzinger e ha descritto l’omosessualità come un “male intrinseco”.

«Gramick ha cessato il suo ministero LGBT e si è unito a un altro ordine religioso. Ratzinger divenne Pontefice – Papa Benedetto XVI – ed era considerato un convinto conservatore. Il suo successore, papa Francesco, ha una reputazione più liberale» aggiunge RT

«Grazie, suor Jeannine per tutta la tua vicinanza, compassione e tenerezza». Ha scritto il Vescovo di Roma come riferisce anche Il Messaggero.

«Suor Jeannine è Jeannine Gramick, co-fondatrice dell’apostolato cattolico New Ways Ministry e veterana di una associazione cattolica che offre supporto psicologico, spirituale e materiale a gay, transessuali, lesbiche al fine di non farli sentire troppo emarginati nella Chiesa. A dare la notizia di questo importante segno di attenzione da parte del papa è il mensile America, diretto dai gesuiti» aggiunge il quotidiano dimenticandosi però di ricordare che è anche una gaia protagonista in prima fila nei Gay-Pride, ostentazioni di lobby LGBT aborrite persino dai più seri omosessuali.

Alcuni vescovi contestarono i programmi pastorali che lei propalava e ne chiesero la rimozione. Quando i suoi superiori si rifiutarono di farlo, la Congregazione per la Dottrina della Fede avviò un’indagine durata 11 anni che si concluse con una notifica, in cui si affermava che Suor Gramick e Padre Nugent (l’altro religioso che accanto a lei portava avanti la missione) non presentavano ai fedeli «il male intrinseco degli atti omosessuali e il disordine oggettivo dell’inclinazione omosessuale»

Ora però arriva il plauso dal Pontefice: Suor Gramick sta celebrando 50 anni di lavoro nello «stile di Dio», scrive Francesco. Nella sua lettera, il papa ha elogiato la religiosa per la disponibilità a soffrire per amore. «Non hai avuto paura della ‘vicinanza’ e nell’avvicinarti lo hai fatto ‘sentendo il dolore’ e senza condannare nessuno, ma con la ‘tenerezza’ di una sorella e di una madre».

TRASFERITO IL VESCOVO CONTRO LE BENEDIZIONI AI GAY

Meno fraterno è stato invece l’intervento del Papa con un alto prelato. «Dopo settimane di indiscrezioni un’altra testa è saltata in curia: stavolta si tratta del segretario della Congregazione per la Fede, l’arcivescovo Giacomo Morandi spedito dal Papa a fare il vescovo a Reggio Emilia, una sede vescovile che si è appena liberata con l’andata in pensione dello stimatissimo Massimo Camisasca» scrive Il Mattino.

«Da tempo la posizione di Morandi, secondo il tam tam curiale, al dicastero della Fede era piuttosto traballante. La sua stella si era improvvisamente appannata per avere fatto pubblicare, l’anno scorso, il responso dottrinale (negativo) relativo alla benedizione alle coppie gay. Una precisazione teologica chiara, coerente e netta – scrive Franca Giansoldati sul quotidiano napoletano – Nonostante avesse avuto (ovviamente) il benestare del pontefice qualcosa però non deve essere filato liscio visto che il ‘Responsum’ ha creato non pochi contraccolpi all’interno della Chiesa, soprattutto nelle frange più liberal, fino a rendere necessario a Bergoglio una mossa a sorpresa concretizzatasi oggi con una rimozione soft».

Avevamo riferito di quella ferma presa di posizione in un precedente articolo rammentando anche lo scandalo suscita nella chiesa quando il cardinale di Vienna Christoph Schönborn consentì e prese parte ad un osceno spettacolo LGBT all’interno della Cattedrale di Santo Stefano.

Schonbrun ha avuto l’onore di essere l’inviato speciale del Papa nella Repubblica Ceca alle celebrazioni dei 1.100 anni del martirio di Santa Ludmila, prima Santa boema e nonna del Principe San Venceslao, culminati il 18 settembre 2021 nella città di Tetin, vicino Praga, luogo del sacrificio.

Morandi è stato spedito in una delle regioni più rosse d’Italia, dove è scoppiato lo scandalo di Bibbiano con l’affidamento di bimbi strappati ai genitori senza motivo anche a coppie gay. Crociata missionaria o esilio in conformità al “Vangelo secondo Gates”?

Della partnership tra Vaticano e Microsoft Corporation per l’attivazione di sistemi di monitoraggio con l’intelligenza artificiale parleremo in un prossimo articolo. Mentre del microchip sotto pelle brevettato dalla multinazionale IT di Gates con l’inquietante numero 060606 come il biblico Marchio della Bestia abbiamo già scritto…

Fabio Giuseppe Carlo Carisio


>>>articolo originale online>>>







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