Russia
11 dicembre 2021

Putin prende per il bavero gli oligarchi globalisti: queste sono le condizioni che vi pone la Russia!

La precisazione/ ultimatum della Russia di Putin ai grandi oligarchi globalisti. Taglia corto con le doppie e triple posizioni che vengono da Nato e Deep State angloamericano. Basta con le insite ambiguità:

1) Le parole di Biden pronunciate probabilmente sotto dettatura nella discussione virtuale con Putin.

2) La posizione dei portavoce più aperti del complesso militare Industriale da Mike Pompeo fino alle follie del “first use of nuclear weapons” del Sen repubblicano Roger Wicker

(vedi qui).


Da sottolineare che il Sen. Wicker è stato bollato dall’ex candidata presidenziale Tulsi Gabbard (leader riconosciuta dell’emergente e vastissima coalizione di Democratici e Repubblicani che si oppongono allo Stato Profondo) come “folle, psicopatico, e sadico” vedi qui Fox News

3) le varie posizioni ambigue nel mezzo e tutti i giochi del tira la pietra e nascondi la mano.

La Russia non sembra assolutamente disposta ad accettare da parte dei reggifili di Biden - neanche come escamotage diplomatico — una risposta che non sia assolutamente chiara, pubblica e verificabile. In ogni caso, non si metterà nella posizione in cui si mise ai tempi di Gorbachev e Eltsin in cui accettò assicurazioni verbali sulla non espansione della NATO da parte della diplomazia e Presidenza USA, Helmut Kohl, vari esponenti europei e vari boss NATO.

Quindi ha stilato dei punti molto precisi in questa dichiarazione (vedi sotto il testo in italiano) del Ministero degli Esteri.


Chiaramente, Putin, Lavrov e tutta la leadership russa sono pienamente coscienti degli scontri interni in corso negli USA, capisce benissimo il gioco del Deep State e del Complesso Militare Industriale e la sua propensione a mettere in atto qualsiasi provocazione per impedire anche un minimo ritorno alla normalità nei rapporti tra le nazioni.


Chiaramente, la dirigenza Russa capisce che le provocazioni contro la Russia vengono pianificate su tutto lo scacchiere geografico: vedi per esempio Ucraina e Mar Nero, India (strana morte del Gen Rawat al momento del summit Putin/Modi e l’arrivo dei sistemi di difesa anti aerea S-400), Corno d’Africa, Balcani (Bosnia), Medio Oriente (sorprese in preparazione?) ecc ecc.


Nello stesso tempo capisce che la ferocia dello Stato Profondo angloamericano è teleguidata dall’alta oligarchia globalista, ma tale ferocia è zavorrata da una debolezza intrinseca. Una spinta aperta agli “alleati” europei ad andare alla guerra per “salvare la democrazia Ucraina” per arrivare ad una bella deflagrazione stile prima Guerra Mondiale non appare accettabile da nessun governo europeo neanche da quelli più degradati dai golpe da Covid.


Perciò la Russia pone le condizioni precise e irrinunciabili elencate nel comunicato qui sotto. E tale fermezza (unita alla capacità militare di difendersi adeguatamente) sta facendo rinsavire -almeno sembra- persino il governo fantoccio

dell’Ucraina.

Lo Stato Profondo e i seducenti dei dell’Olimpo oligarchico appaiono ora nudi.

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Ministero degli Affari Esteri russo

10.12.21 Dichiarazione del Ministero degli Esteri russo sul dialogo con gli Stati Uniti e altri paesi occidentali sulle garanzie di sicurezza 2570-10-12-2021 Prendiamo atto della volontà espressa dal presidente degli Stati Uniti Joseph Biden durante la sua conversazione con il presidente Vladimir Putin il 7 dicembre di quest'anno, di stabilire un dialogo serio sulle questioni riguardanti la sicurezza della Federazione Russa. Un tale dialogo è urgentemente necessario oggi che le relazioni tra la Russia e l'Occidente collettivo continuano a deteriorarsi e sono arrivate a un punto critico. 


Allo stesso tempo, però, negli ultimi giorni si sono moltiplicate varie libere interpretazioni della nostra posizione. In questo contesto, riteniamo necessario chiarire ancora una volta quanto segue. L'escalation dello scontro contro il nostro paese è completamente inaccettabile. La situazione in Ucraina viene usata come un pretesto, rispetto al quale l'Occidente ha adottato una politica di incoraggiamento della russofobia e di schermatura delle azioni del regime di Kyiv nello sconvolgere gli accordi di Minsk e nel preparare uno scenario che prevede l'uso della forza nel Donbas. Invece di rimproverare i loro protetti ucraini, i paesi della NATO stanno spingendo Kyiv verso passi aggressivi. Le sempre più frequenti esercitazioni non programmate degli Stati Uniti e dei loro alleati nel Mar Nero non possono essere interpretate altrimenti. Gli aerei dei paesi membri della NATO, compresi i bombardieri strategici, effettuano regolarmente sorvoli provocatori e manovre pericolose vicino ai confini della Russia. Lo sviluppo militare del territorio ucraino e il pompaggio di armi nel paese continuano. L'Ucraina viene attirata nella NATO, il che è irto di sistemi missilistici d'attacco con un tempo di volo minimo verso la Russia centrale e altre armi destabilizzanti. Questo comportamento irresponsabile pone minacce inaccettabili alla nostra sicurezza e provoca gravi rischi militari per tutte le parti coinvolte, fino a un conflitto su larga scala in Europa. Allo stesso tempo, si sostiene che la questione dell'ipotetica adesione dell'Ucraina alla NATO riguarda esclusivamente Kiev e l'alleanza e nessuno dovrebbe interferire in questo processo. Bisogna ricordare, tuttavia, che oltre al trattato di Washington, i paesi della NATO hanno impegni riguardanti l'indivisibilità della sicurezza nell'Euro-Atlantico, in tutta l'area OSCE. Questo principio è stato dichiarato per la prima volta nell'Atto finale di Helsinki ed è stato poi ribadito e rafforzato nella Carta di Parigi del 1990 per una nuova Europa, che ha osservato: "La sicurezza di ciascuno è inseparabilmente legata a quella di tutti gli altri". E nel 1999 il vertice OSCE di Istanbul ha adottato una Carta per la sicurezza europea, che sottolinea che gli Stati partecipanti "non rafforzeranno la loro sicurezza a spese della sicurezza di altri Stati". Tutti questi documenti sono stati firmati dai più alti dirigenti degli Stati partecipanti dell'OSCE, compresi tutti i paesi della NATO. Tuttavia, in violazione del principio dell'indivisibilità della sicurezza - così come in violazione delle promesse fatte alla leadership sovietica - la NATO nel corso degli anni ha costantemente spinto verso est, ignorando le preoccupazioni espresse da Mosca, e ogni volta le nuove nazioni aggregate alla NATO hanno aggiunto al blocco un rabbioso pregiudizio anti-russo. Abbiamo da tempo richiamato l'attenzione sull'inaccettabilità di tali sviluppi. Negli ultimi decenni, abbiamo proposto ripetutamente un accordo per rendere giuridicamente vincolante il principio della sicurezza uguale e indivisibile nell'area euro-atlantica, perché l'Occidente non è chiaramente in vena di adempiere ai suddetti obblighi politici. Tuttavia, siamo sempre stati respinti. In questo contesto, come sottolinea il presidente Putin, insistiamo che si sviluppino serie garanzie giuridiche a lungo termine in un tempo preciso e sulla base del principio della sicurezza uguale e indivisibile per escludere qualsiasi ulteriore avanzamento della NATO verso est e il dispiegamento di sistemi d'arma che ci minacciano ai confini occidentali della Russia.


Nell'interesse fondamentale della sicurezza europea, la decisione del vertice NATO di Bucarest del 2008 che "l'Ucraina e la Georgia diventeranno membri della NATO" dovrebbe essere ufficialmente sconfessata in quanto contraddice l'impegno dei leader di tutti gli Stati partecipanti dell'OSCE "a non rafforzare la propria sicurezza a spese della sicurezza degli altri". Insistiamo sulla consacrazione giuridica dell'accordo sul non dispiegamento da parte degli Stati Uniti e di altri paesi della NATO di sistemi di armi d'urto che rappresentano una minaccia per la Federazione Russa sul territorio dei suoi vicini, sia membri che non membri dell'Alleanza Nord Atlantica.

Insistiamo anche su una risposta concreta della NATO alle nostre precedenti proposte per ridurre le tensioni in Europa, ed in particolare - ritiro delle aree di esercitazione operativa a una distanza concordata dalla linea di contatto NATO-Russia; - concordare una distanza massima di avvicinamento per le navi da guerra e gli aerei per prevenire attività militari pericolose, soprattutto nelle regioni del Baltico e del Mar Nero; - riprendere il regolare dialogo di difesa USA-Russia e NATO-Russia. Esortiamo Washington ad aderire alla moratoria unilaterale della Russia sul dispiegamento di RLOAD terrestri in Europa e a concordare e introdurre le misure necessarie per verificare il rispetto degli obblighi reciproci. Su questa linea, la Russia presenterà a breve un progetto di documenti giuridici internazionali per iniziare i negoziati nei formati appropriati. In particolare, presentiamo una proposta completa sulle garanzie di sicurezza giuridica in preparazione del prossimo round del dialogo russo-americano sulla stabilità strategica. Sosteniamo una discussione sostanziale sugli aspetti militari della sicurezza attraverso i ministeri della difesa, coinvolgendo anche i ministeri degli esteri della Russia e dei paesi della NATO. Crediamo che l'OSCE, dove sono rappresentati tutti i paesi dell'area euro-atlantica, non debba essere lasciato fuori dalle discussioni per affrontare le questioni di sicurezza europea. Esortiamo a considerare attentamente le proposte russe e ad avviare negoziati seri per raggiungere accordi che garantiscano un equilibrio equo e sostenibile degli interessi nel nostro spazio comune.









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