https://www.youtube.com/watch?v=Uuw9IDB2V0U
La
resa dei conti
(show-down)
del 6 Gennaio a Washington.
Il
6 gennaio a Washington ci sarà, quella che molti definiscono la più
grande dimostrazione mai organizzata negli Stati Uniti.
Sarà
lo show-down aperto, visibile, forse fisico tra il Deep State e il
movimento sovranista che si riconosce in Donald Trump ed è deciso a
non accettare quella che ormai appare a qualsiasi osservatore come la
“frode elettorale senza precedenti del 3 novembre scorso”.
Ma
la prima manifestazione della irrefrenabile reazione popolare alla
frode risale a circa due mesi prima, al 14 Novembre, quando sembrava
che la resistenza degli americani fosse stata sconfitta dalla
martellante campagna dei media e dal disfattismo ben remunerato di
tanti politici e dirigenti repubblicani che non aspettavano altro che
ricreare l’uniparty democratico/repubblicano con tutte le
ricompense che il Deep State era pronto a elargire se avessero
abbandonato i loro elettori e avessero accettato la fraudolenta
presidenza Di Joe Biden. Il 14 novembre la gente venne a Washington
in una massa inattesa chiarendo a tutti che la resistenza era appena
iniziata.
Il
filmato che presentiamo è un documento, a questo punto storico. Si
tratta di interviste e riprese della grande dimostrazione del 14
novembre a Washington
Il
filmato che presentiamo è un documento, a questo punto storico,
interviste e riprese dalla grande dimostrazione del 14 novembre a
Washington. Quando i media e quasi tutti gli osservatori, americani e
esteri, pensavano e sentenziavano che Biden aveva vinto e non c’era
possibilità di ricorso alcuno nonostante l’evidentissima frode
toccata con mano e sentita sulla propria pelle da tanti cittadini che
erano stati cacciati dai seggi perché scrutatori repubblicani, che
erano stati insultati, provocati minacciati da polizie locali sotto
il controllo di sindaci democratici. Nonostante le prove della
manipolazione delle macchinette per votare della Dominion
Voting Systems e associati softwares.
Senza
quella manifestazione di massa spontanea, decisa, con intere
famiglie e partecipanti di ogni razza e di ogni orientamento politico
e da ogni stato dalla California al Vermont, al Texas, non
ci sarebbe stata la gigantesca dimostrazione (un milione o più?) del
6 gennaio.
Ora,
in preparazione della Marcia sul Congresso del 6 Gennaio, La
mobilitazione è già iniziata da settimane in tutti gli Stati Uniti.
Le
masse popolari saranno di fronte alle porte del Congresso dove il
Deep State cercherà di ricattare e costringere i congressisti a
accettare la frode. I parlamentari del partito Repubblicano avevano
già in gran parte ceduto agli ordini di marcia disfattisti.
Il
capo dei senatori repubblicani, il doppio-giochista Mich McConnell,
aveva non solo dato il benvenuto al “presidente” Biden, ma aveva
ordinato ai suoi di non accennare minimamente alla frode elettorale.
Aveva inoltre fatto un accordo segreto con la presidentessa della
Camera, Nancy Pelosi, una top fan e beneficiaria del Deep
State, secondo la precisa denuncia della neoeletta congressista
(Georgia) Marjorie Taylor Greene.
Ma
niente ha funzionato, McConnell si è rovinata la carriera politica.
Ha scoperto troppo tardi che quasi il 100% dei repubblicani non sta
con lui, ma sta con Trump. Lo stesso è successo a vari altri
politici che hanno cercato di vendersi al Deep State pugnalando Trump
alle spalle. Ogni volta che uno di questi signori è uscito allo
scoperto, la sua credibilità’ è stata azzerata, mentre il
sostegno per Trump è salito alle stelle dal momento delle elezioni
del 3 novembre in poi, e non accenna ad arrestarsi. Persino l’agenzia
di sondaggi Gallup ha dovuto pubblicare dati secondo cui Trump è la
persona più ammirata negli USA. I media e Silicon Valley hanno perso
la capacità’ di lavare cervelli che pretendevano di avere. E
adesso comincia la musica che raggiungerà il clou dal 6 gennaio in
poi. Eh sì, perché; nessuno crede che tutto questo finirà il 6. Il
6 gennaio sarà solo l’inizio.
Carovane
di automobili, sono già partite da molti stati per partecipare alla
“Marcia sul Congresso”. Quel Congresso che quel giorno deciderà
se accettare o meno i voti di 7 stati che hanno presentato, oltre
alla lista ufficiale dei grandi elettori che è per Joe Biden, anche
liste alternative di elettori per Donald Trump. Gli stati sono
Pennsylvania,
Georgia,
Michigan,
Wisconsin,
Arizona,
Nevada,
and New
Mexico.
La
procedura per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti è che i
partiti in lizza nominano un numero di grandi elettori e questi
ultimi decidono chi sarà il candidato vincente. Ma questa volta i
grandi elettori repubblicani dei sette stati hanno mandato la loro
lista. I sette stati hanno quelle che sono state chiamate dueling
lists – le liste duellanti. Questo crea la possibilità per la
seduta del 6 gennaio di decidere si accettare liste diverse da quelle
ufficiali o di respingere entrambe le dueling lists riaprendo i
giochi.
Quando
Camera e Senato si riuniranno in seduta congiunta per quella che
normalmente è una formalità. A presiedere la riunione e ad
accettare le cassette sigillate inviate dai vari stati coi nomi degli
elettori, sarà il Presidente del Senato che, per legge, è il
Vicepresidente – in questo caso Mike Pence.
L’interpretazione
giuridica dei vari passi della procedura è diventata essa stessa un
campo di battaglia tra Bidenisti e Trumpisti, il che indica che non
si tratta di un qualcosa di puramente formale e simbolica. Quello che
avverrà al Congresso Statunitense il 6 gennaio potrebbe realmente
dare la presidenza a Trump.
Ancor
più importante è il fatto che, sempre secondo la procedura, se un
membro della Camera solleva ufficialmente un’obiezione sulla
correttezza delle elezioni e viene assecondato da un senatore
l’intera sessione viene sospesa e tutti i partecipanti dovranno
ascoltare la ragioni dell’obiezione.
Ogni
obiettatore avrà due ore di tempo per presentare il suo caso. Si
parla già ora di 140 deputati e 12 senatori pronti a presentare
obiezioni. Quindi è facile fare il calcolo di quando durerà il
dibattito.
Gli
oratori avranno la facoltà di presentare prove, testimonianze
giurate, forse video ed altro. Sarà un grande dibattito pubblico con
gli occhi del paese concentrati su ogni parola pronunciata. Se il
Deep State, i social media di Big Tech, i media in generale erano
riusciti ad impedire che le pesantissime prove della frode potessero
essere presentate di fronte ad un’autorità giudiziaria, questa
volta sarà praticamente impossibile impedire la visione e la
discussione delle evidenze di fronte al paese, mentre fuori delle
porte del Congresso una folla che potrebbe superare il milione di
persone (si parla addirittura di due milioni) fa sentire la sua voce.
La
Corte Suprema stessa si era rifiutata di esaminare la denuncia della
frode presentata da 6 stati, dichiarando incredibilmente che lo stato
che aveva presentato la denuncia, il Texas, non aveva “standing”,
cioè non aveva una posizione giuridicamente valida per poter essere
preso in considerazione. E così i vari altri gradi di giudizio.
Nessuno di loro aveva voluto analizzare le accuse o le prove. I casi
erano stati semplicemente respinti.
La
palese ingiustizia di queste non decisioni, la apparenza
intollerabile di corruzione di questi tribunali di fronte a quando
era avvenuto in precedenti elezioni (più volte la Corte Suprema
aveva dibattuto e sentenziato sul caso di una singola contea nello
scontro elettorale tra Al Gore e George Bush), ha fatto ingigantire
il movimento di protesta. In città, paesi, villaggi in tutto il
paese, si sono susseguite dimostrazioni spontanee. Il lavaggio dei
cervelli mediatico ha raggiunto infine il suo limite. Dopotutto
ufficialmente, anche con la frode, 75 milioni di cittadini hanno
votato per Trump.
Il
6 Gennaio, per una volta i congressisti non subiranno (come è
successo finora) la pressione dei piccoli gruppi ultra-violenti -
black bloc style - finanziati da Soros e Silicon Valley e addestrati
secondo le regole delle rivoluzioni colorate che i servizi USA hanno
organizzato in tanti paesi nel momento delle elezioni, e ora, questi
stessi “specialisti” hanno importato contro la loro stessa
popolazione colpevole di disobbedienza al Deep State e alle
oligarchie mondialiste.
Sembra
quasi uno scenario da Rivoluzione Colorata, ma una Rivoluzione
Colorata al contrario, una rivolta vera, genuina della popolazione.
Mentre Biden (che ufficialmente avrebbe vinto 81 milioni di voti) non
riesce a organizzare un comizio di cento persone compreso i media,
l’appello di Trump è stato accolto entusiasticamente da un numero
impressionante di cittadini.
Come
noto, i grandi oligarchi di Silicon Valley da facebook a twitter,
hanno censurato (e stanno cercando di censurare) qualsiasi
riferimento alla frode elettorale. Persino i twitter di Trump,
presidente in carica, vengono listati con la dicitura in blu
allarmista: “This claim about election fraudi is disputed”
– Questa affermazione sulla frode elettorale è contestata. Anche
quando si tratta di un rapporto sul conteggio elettorale elaborato da
esperti.
Ma
ora, è sempre più chiaro che queste tecniche non hanno funzionato.
Il 19 dicembre, Trump ha semplicemente scritto su Twitter: “Grande
protesta a Washington il 6 Gennaio, partecipa. Will be wild –
sarà una cosa selvaggia. Nota che “wild” ha un significato il
bilico tra “indomabile” e “straordinario”.
Hanno
risposto all’appello da tutto il territorio statunitense. Anche
quando la macchina ufficiale del partito repubblicano e lo stesso
capogruppo repubblicano al senato Mich McConnell ha ordinato ai
senatori di accettare Biden. I tradimenti, come li chiamano le masse
trumpiane, sono stati parecchi. Come è chiaro al nostro pubblico, il
Deep State può contare su dirigenti di entrambi i partiti. O per
meglio dire, i membri dell’UniParty. Il fatto nuovo, eclatante è
che ogni volta che un capetto repubblicano si rifiutava di ammettere
persino la possibilità’ di frode, non era Trump a perdere
credibilità ma era quel capetto che veniva abbandonato dagli
elettori.
E
così il movimento per Trump e la popolarità del presidente non ha
fatto che crescere dopo le elezioni. Al punto
tale che quando il maggior Canale televisivo di notizie, Fox, ha
fatto un giro di 180 gradi dalla precedente posizione apparentemente
pro-Trump, il canale ha perso in un mese il 50 % dell’audience e il
salasso sta continuando…
La
forza di Trump ora, al di là degli scontri parlamentari e giudiziari
sta proprio qui, nel crescente sostegno della gente che i media non
riescono ad arginare.
Il
momento decisivo dopo le elezioni del 3 novembre fu prima grande
dimostrazione di Washington del 14 novembre. Quella dimostrazione su
lo spartiacque. In un primo momento l’uniparty si stava
ricostituendo, I leader repubblicani, associati alle stesse forze
finanziarie e allo stesso Deep State che foraggiano i leader
democratici non vedevano l’ora di tornare al vecchio accordo. Fu
indetta una dimostrazione di protesta per il 14 novembre. Doveva
essere la cartina al tornasole per vedere lo stato della resistenza
alla frode che pure era avvenuta sotto gli occhi di tanti, compreso
gli scrutatori repubblicani cacciati violentemente dai seggi
elettorali. Quella dimostrazione fu un grandissimo successo. E il
nostro corrispondente era presente nelle strade di Washington a
sentire il polso della gente.
Nello
speciale filmato, una nostra esclusiva, si può toccare con mano quel
momento magico in cui la gente decise di dire no, nonostante la paura
della violenza delle bande Soros-iane di Antifa e BLM, nonostante lo
scoraggiamento indotto dalla guerra psicologica dei media, nonostante
l’abbandono da parte di tanti leader repubblicani poi costretti ad
un imbarazzante marcia indietro, nonostante la paura indotta del
virus. La gente si ribellò, prima ancora di ricevere alcuna
direttiva dai loro leaders. Erano parecchie centinaia di migliaia di
manifestanti, tanti ispanici, neri, tanti giovani, tanti ex
democratici - i democratici di stampo kennediano. Non erano stati
particolarmente organizzati dalla macchina di un partito, erano
venuti come vedrete con bambini, con il cagnolino. Senza paura del
Covid. In un’atmosfera matura e quasi festiva. Erano loro a dire a
Trump cosa volevano da lui. Non viceversa.
Buona
visione!
https://www.youtube.com/watch?v=2qLLcg6zS4M
https://www.youtube.com/watch?v=UAXhEcqolJs
https://www.youtube.com/watch?v=0F4KuDUsofg
https://www.youtube.com/watch?v=U2zyfvSEJ1E