Arcivescovo Viganò:
"Questo Great Reset è destinato a fallire!
This Great Reset is destined to fail!"
"...
Eppure, in questo quadro desolante, in questa avanzata apparentemente
inesorabile del «Nemico invisibile», emerge un elemento di speranza.
L’avversario non sa amare, e non comprende che non basta assicurare un
reddito universale o cancellare i mutui per soggiogare le masse e
convincerle a farsi marchiare come capi di bestiame. Questo popolo, che per troppo tempo ha sopportato i soprusi di un potere odioso e tirannico, sta riscoprendo di avere un’anima;
sta comprendendo di non esser disposto a barattare la propria libertà
con l’omologazione e la cancellazione della propria identità; sta
iniziando a capire il valore dei legami familiari e sociali, dei vincoli
di fede e di cultura che uniscono le persone oneste.
Questo Great Reset è destinato a fallire
perché chi lo ha pianificato non capisce che ci sono persone ancora
disposte a scendere nelle strade per difendere i propri diritti, per
proteggere i propri cari, per dare un futuro ai propri figli.
L’inumanità livellatrice del progetto mondialista si infrangerà
miseramente dinanzi all’opposizione ferma e coraggiosa dei figli della
Luce...."
VIGANÒ A TRUMP: C’È UN PIANO GLOBALE CONTRO DIO E L’UOMO
Archbishop Carlo Maria Viganò. OPEN LETTER TO THE PRESIDENT OF THE UNITED STATES OF
AMERICA DONALD J. TRUMP
Domenica 25 Ottobre 2020
Signor Presidente,
mi consenta di rivolgermi a Lei, in quest’ora in cui le sorti del mondo intero
sono minacciate da una cospirazione globale contro Dio e contro l’umanità. Le
scrivo come Arcivescovo, come Successore degli Apostoli, come ex-Nunzio
apostolico negli Stati Uniti d’America. Le scrivo nel silenzio delle autorità
civili e religiose: voglia accogliere queste mie parole come la «voce di uno
che grida nel deserto» (Gv 1, 23).
Come ho avuto modo di scriverLe nella mia Lettera dello scorso Giugno, questo
momento storico vede schierate le forze del Male in una battaglia senza
quartiere contro le forze del Bene; forze del Male che sembrano potenti e
organizzate dinanzi ai figli della Luce, disorientati e disorganizzati,
abbandonati dai loro capi temporali e spirituali.
Sentiamo moltiplicarsi gli attacchi di chi vuole demolire le basi stesse della
società: la famiglia naturale, il rispetto per la vita umana, l’amore per la
Patria, la libertà di educazione e di impresa. Vediamo i capi delle Nazioni e i
leader religiosi assecondare questo suicidio della cultura occidentale e della
sua anima cristiana, mentre ai cittadini e ai credenti sono negati i diritti
fondamentali, in nome di un’emergenza sanitaria che sempre più si rivela come
strumentale all’instaurazione di una disumana tirannide senza volto.
Un piano globale, denominato Great Reset, è in via di
realizzazione. Ne è artefice un’élite che vuole sottomettere l’umanità intera,
imponendo misure coercitive con cui limitare drasticamente le libertà delle
persone e dei popoli. In alcune nazioni questo progetto è già stato approvato e
finanziato; in altre è ancora in uno stadio iniziale. Dietro i leader mondiali,
complici ed esecutori di questo progetto infernale, si celano personaggi senza
scrupoli che finanziano il World Economic Forum e l’Event 201,
promuovendone l’agenda.
Scopo del Great Reset è l’imposizione di una dittatura sanitaria
finalizzata all’imposizione di misure liberticide, nascoste dietro allettanti
promesse di assicurare un reddito universale e di cancellare il debito dei
singoli. Prezzo di queste concessioni del Fondo Monetario Internazionale
dovrebbe essere la rinuncia alla proprietà privata e l’adesione ad un programma
di vaccinazione Covid-19 e Covid-21 promosso da Bill Gates con la collaborazione
dei principali gruppi farmaceutici. Aldilà degli enormi interessi economici che
muovono i promotori del Great Reset, l’imposizione della vaccinazione si
accompagnerà all’obbligo di un passaporto sanitario e di un ID digitale, con il
conseguente tracciamento dei contatti di tutta la popolazione mondiale. Chi non
accetterà di sottoporsi a queste misure verrà confinato in campi di detenzione
o agli arresti domiciliari, e gli verranno confiscati tutti i beni.
Signor Presidente, immagino che questa notizia Le sia già nota: in alcuni
Paesi, il Great Reset dovrebbe essere attivato tra la fine di quest’anno
e il primo trimestre del 2021. A tal scopo, sono previsti ulteriori lockdown,
ufficialmente giustificati da una presunta seconda e terza ondata della
pandemia. Ella sa bene quali mezzi siano stati dispiegati per seminare il
panico e legittimare draconiane limitazioni delle libertà individuali,
provocando ad arte una crisi economica mondiale. Questa crisi serve per rendere
irreversibile, nelle intenzioni dei suoi artefici, il ricorso degli Stati al Great
Reset, dando il colpo di grazia a un mondo di cui si vuole cancellare
completamente l’esistenza e lo stesso ricordo. Ma questo mondo, Signor
Presidente, porta con sé persone, affetti, istituzioni, fede, cultura,
tradizioni, ideali: persone e valori che non agiscono come automi, che non
obbediscono come macchine, perché dotate di un’anima e di un cuore, perché
legate tra loro da un vincolo spirituale che trae la propria forza dall’alto,
da quel Dio che i nostri avversari vogliono sfidare, come all’inizio dei tempi
fece Lucifero con il suo «non serviam».
Molti – lo sappiamo bene – considerano con fastidio questo richiamo allo
scontro tra Bene e Male, l’uso di toni “apocalittici”, che secondo loro
esasperano gli animi e acuiscono le divisioni. Non c’è da stupirsi che il
nemico si senta scoperto proprio quando crede di aver raggiunto indisturbato la
cittadella da espugnare. C’è da stupirsi invece che non vi sia nessuno a
lanciare l’allarme. La reazione del deep state a chi denuncia il suo
piano è scomposta e incoerente, ma comprensibile. Proprio quando la complicità
dei media mainstream era riuscita a rendere quasi indolore e inosservato
il passaggio al Nuovo Ordine Mondiale, vengono alla luce inganni, scandali e
crimini.
Fino a qualche mese fa, sminuire come «complottisti» coloro che denunciavano
quei piani terribili, che ora vediamo compiersi fin nei minimi dettagli, era
cosa facile. Nessuno, fino allo scorso febbraio, avrebbe mai pensato che si
sarebbe giunti, in tutte le nostre città, ad arrestare i cittadini per il solo
fatto di voler camminare per strada, di respirare, di voler tenere aperto il
proprio negozio, di andare a Messa la domenica. Eppure avviene in tutto il
mondo, anche in quell’Italia da cartolina che molti Americani considerano come
un piccolo paese incantato, con i suoi antichi monumenti, le sue chiese, le sue
incantevoli città, i suoi caratteristici villaggi. E mentre i politici se ne
stanno asserragliati nei loro palazzi a promulgare decreti come dei satrapi
persiani, le attività falliscono, chiudono i negozi, si impedisce alla
popolazione di vivere, di muoversi, di lavorare, di pregare. Le disastrose
conseguenze psicologiche di questa operazione si stanno già vedendo, ad
iniziare dai suicidi di imprenditori disperati, e dai nostri figli, segregati
dagli amici e dai compagni per seguire le lezioni davanti a un computer.
Nella Sacra Scrittura, San Paolo ci parla di «colui che si oppone» alla
manifestazione del mistero dell’iniquità, il kathèkon (2Tess 2,
6-7). In ambito religioso, questo ostacolo è la Chiesa e in particolare il
Papato; in ambito politico, è chi impedisce l’instaurazione del Nuovo Ordine
Mondiale.
Come ormai è evidente, colui che occupa la Sede di Pietro, fin dall’inizio ha
tradito il proprio ruolo, per difendere e promuovere l’ideologia globalista,
assecondando l’agenda della deep church, che lo ha scelto dal suo
gremio.
Signor Presidente, Ella ha chiaramente affermato di voler difendere la Nazione
– One Nation under God, le libertà fondamentali, i valori non
negoziabili oggi negati e combattuti. È Lei, Caro Presidente, «colui che si
oppone» al deep state, all’assalto finale dei figli delle tenebre.
Per questo occorre che tutte le persone di buona volontà si persuadano
dell’importanza epocale delle imminenti elezioni: non tanto per questo o quel
punto del programma politico, quanto piuttosto perché è l’ispirazione generale
della Sua azione che meglio incarna – in questo particolare contesto storico –
quel mondo, quel nostro mondo, che si vorrebbe cancellare a colpi di lockdown.
Il Suo avversario è anche il nostro: è il Nemico del genere umano, colui che è
«omicida sin dal principio» (Gv 8, 44).
Attorno a Lei si riuniscono con fiducia e coraggio coloro che La considerano
l’ultimo presidio contro la dittatura mondiale. L’alternativa è votare un
personaggio manovrato dal deep state, gravemente compromesso in scandali
e corruzione, che farà agli Stati Uniti ciò che Jorge Mario Bergoglio sta
facendo alla Chiesa, il Primo Ministro Conte all’Italia, il Presidente Macron
alla Francia, il Primo Ministro Sanchez alla Spagna, e via dicendo. La
ricattabilità di Joe Biden – al pari di quella dei Prelati del “cerchio magico”
vaticano – consentirà di usarlo spregiudicatamente, consentendo a poteri
illegittimi di interferire nella politica interna e negli equilibri
internazionali. È evidente che chi lo manovra ha già pronto uno peggiore di lui
con cui sostituirlo non appena se ne presenterà l’occasione.
Eppure, in questo quadro desolante, in questa avanzata apparentemente
inesorabile del «Nemico invisibile», emerge un elemento di speranza.
L’avversario non sa amare, e non comprende che non basta assicurare un reddito
universale o cancellare i mutui per soggiogare le masse e convincerle a farsi
marchiare come capi di bestiame. Questo popolo, che per troppo tempo ha
sopportato i soprusi di un potere odioso e tirannico, sta riscoprendo di avere
un’anima; sta comprendendo di non esser disposto a barattare la propria libertà
con l’omologazione e la cancellazione della propria identità; sta iniziando a
capire il valore dei legami familiari e sociali, dei vincoli di fede e di
cultura che uniscono le persone oneste. Questo Great Reset è destinato a
fallire perché chi lo ha pianificato non capisce che ci sono persone ancora
disposte a scendere nelle strade per difendere i propri diritti, per proteggere
i propri cari, per dare un futuro ai propri figli. L’inumanità livellatrice del
progetto mondialista si infrangerà miseramente dinanzi all’opposizione ferma e
coraggiosa dei figli della Luce. Il nemico ha dalla sua parte Satana, che non
sa che odiare. Noi abbiamo dalla nostra parte il Signore Onnipotente, il Dio
degli eserciti schierati in battaglia, e la Santissima Vergine, che schiaccerà
il capo dell’antico Serpente. «Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?» (Rm
8, 31).
Signor Presidente, Ella sa bene quanto gli Stati Uniti d’America, in quest’ora
cruciale, siano considerati l’antemurale contro cui si è scatenata la guerra
dichiarata dai fautori del globalismo. Riponga la Sua fiducia nel Signore,
forte delle parole dell’Apostolo: «Posso tutto in Colui che mi dà forza» (Fil
4, 13). Essere strumento della divina Provvidenza è una grande responsabilità,
alla quale corrisponderanno certamente le grazie di stato necessarie,
ardentemente implorate dai tanti che La sostengono con le loro preghiere.
Con questo celeste auspicio e l’assicurazione della mia preghiera per Lei, per
la First Lady, e per i Suoi collaboratori, di tutto cuore Le giunga la mia
Benedizione.
God bless the United States of
America!
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo Titolare di Ulpiana
già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America