Incredibile
ma vero: Putin domanda un trattato nucleare e tutti accettano. Il
testo è pressoché uguale a quello richiesto da Mosca. Chiaramente,
è un evento simbolico che, di per sé, non è vincolante o
“pratico”. Ma il suo valore è altissimo e potenzialmente
“game-changer”.
E
stavolta, la grande oligarchia con il suo orrido codazzo di cannibali
eugenetici, usurai professionisti, grandi criminali di guerra, leader
religiosi corrotti fino al midollo — potrebbe sbatterci il muso.
Tutto questo avrà conseguenze inevitabili per le sorti del golpe
COVID-ista globale attualmente in corso.
I
leader di Russia, Cina, Stati Uniti, Regno Unito e Francia adottano
una dichiarazione congiunta sulla prevenzione della guerra nucleare.
Ed
ora si va al summit di Ginevra.
Dopo
aver messo in atto tutte le pressioni possibili, il blocco
oligarchico “occidentale” accetta quello che appare come l’inizio
di un contrordine rispetto alla escalation guerrafondaia finora perseguita.
Di
cosa hanno avuto paura?
Vediamo.
Putin sta già creando una vasta alleanza mondiale con la Russia al
centro.
Gli
imperialisti neo/liberal e neo-con hanno in mente una nuova guerra
fredda in cui potranno fare tante guerre locali, tanti conflitti
neocoloniali, tanti profitti per il Complesso Militare Industriale,
senza il pericolo di dover sfidare frontalmente una Russia pronta a
difendersi e a reagire in modo devastante anche a livello nucleare.
Putin ha reso chiaro anche ai non vedenti che la Russia accetta i
terribili rischi connessi a questa strategia ma non si farà imporre
la tortura della goccia d’acqua - la bollitura a fuoco lento senza
possibilità di reagire.
Putin
called
the bluff degli
oligarchi mostrando coi fatti che la Russia è pronta ad una vera
guerra. Subito. E ha preparato il paese a incassare colpi
durissimi - ma non cede. Putin ha mostrato che la Russia
è
preparata a attacchi militari in senso stretto, a operazioni di guerra
psicologica, culturale e dell’informazione (la banda Soros è
stata di fatto annientata in Russia), ma preparata anche ad altre
forme di guerra: biologica ed economica.
Un
nuovo sistema finanziario e di pagamenti Internazionale è
di fatto pronto ad essere varato in caso di necessità . Non è
un sistema perfetto ma funzionerebbe in caso di emergenza ed
eviterebbe lo strangolamento fulmineo attuato con il minacciato
esautoramento della Russia dal sistema di pagamenti SWIFT — secondo
lo schema blitzkrieg, per intenderci, usato brutalmente contro il
Vaticano nel 2013.
La
grande oligarchia capisce che quella che si è svolta recentemente
è
stata una sorta di Battaglia di Mosca (2 ottobre 1941- 7 Gennaio
1942) quando
la Russia, inaspettatamente, sconfisse l’esercito tedesco
impedendogli non solo di entrare nella capitale, ma vanificando
l’intera Operazione Barbarossa spinta, sostenuta e finanziata dalle
grandi banche dell’Oligarchia angloamericana.
La
Russia può ora mostrare che se per sconfiggere l’attacco militare
napoleonico aveva consciamente sacrificato Mosca, e se per fermare
Hitler aveva sacrificato tutto il territorio fino a Mosca, ora ha
fermato l’assalto oligarchico in Ucraina.
La
grande oligarchia tenterà di convincere i più ingenui che non
ha divorato la vigna russa solo perché l’uva non era matura.
Tenterà anche di rifarsi tornando ad una copia del Divide et Impera
della Guerra Fredda. Quella Guerra Fredda che aveva “superato”
dopo il 1989 con lo schema della Superpotenza Unica Americana
(che ha quasi distrutto gli Stati Uniti) e della grottesca e
luciferina teoria della Fine della Storia.
Il
grande piano oligarchico sembra puntare su una nuova Guerra Fredda,
una nuova (vecchia) divisione del mondo tra due fronti in contrasto
totale e irriducibile. E proprio per questo, manipolabili dagli abili
prestigiatori oligarchici. Basti pensare all’uso “difensivo”
della NATO che, in realtà era diventato uno strumento di controllo
dittatoriale, sanguinario dei paesi membri dell’Alleanza.
Sono
così sicuri lorsignori di poter rimettere il dentifricio nel
tubetto? Sono così sicuri che i paesi che usciranno dagli orrori
della psicopandemia saranno pronti a tornare al loro controllato
Divide et Impera?
Infatti,
anche se moltissimi non se ne rendono conto, sta crescendo in tutto
l’occidente, a vista d’occhio, un gigantesco movimento anti
oligarchico. Un movimento che ha acquisito una coscienza, una
comprensione profonda del tipo di guerra che è veramente in corso.
Non un paese contro l’altro, non un popolo contro un altro popolo,
ma l’unità di tutti i popoli e tutti i paesi contro la belva
oligarchica, nemica dell’umanità.
Una
coscienza e una comprensione incomparabilmente più avanzata di
quella che esisteva solo prima dell’operazione COVID. Questa è
la vera forza che vincerà la guerra.
-VLV
http://en.kremlin.ru/events/
https://theduran.com/us-makes-
https://tass.com/politics/
I leader di Russia, Cina, Stati Uniti, Regno Unito e
Francia adottano una dichiarazione congiunta sulla prevenzione della
guerra nucleare I leader delle cinque potenze nucleari hanno
sottolineato che, poiché l'uso del nucleare avrebbe conseguenze di
vasta portata, affermano che "le armi nucleari - finché
continueranno ad esistere - dovrebbero servire a scopi difensivi,
scoraggiare le aggressioni e prevenire la guerra".
MOSCA, 3
gennaio. /I leader di Russia, Regno Unito, Cina, Stati Uniti e
Francia hanno rilasciato una dichiarazione congiunta sulla
prevenzione di una guerra nucleare ed evitare la corsa agli
armamenti, secondo il documento pubblicato sul sito del Cremlino
lunedì. "La Repubblica Popolare Cinese, la Repubblica Francese,
la Federazione Russa, il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del
Nord e gli Stati Uniti d'America considerano la prevenzione della
guerra tra gli Stati dotati di armi nucleari e la riduzione dei
rischi strategici come le nostre principali responsabilità",
dice la dichiarazione congiunta. "Affermiamo che una guerra
nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta",
si legge. Contro l'ulteriore diffusione delle armi nucleari I leader
delle cinque potenze nucleari hanno sottolineato che, poiché l'uso
del nucleare avrebbe conseguenze di vasta portata, affermano che "le
armi nucleari - finché continueranno ad esistere - dovrebbero
servire a scopi difensivi, scoraggiare l'aggressione e prevenire la
guerra". "Crediamo fortemente che l'ulteriore diffusione di
tali armi debba essere impedita", hanno detto i leader delle
potenze nucleari e membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite. "Riaffermiamo l'importanza di affrontare le
minacce nucleari e sottolineiamo l'importanza di preservare e
rispettare i nostri accordi e impegni bilaterali e multilaterali di
non proliferazione, disarmo e controllo delle armi", si legge
nel documento. In particolare, le maggiori potenze nucleari
"rimangono impegnate a rispettare i nostri obblighi del Trattato
di non proliferazione nucleare (TNP), compreso il nostro obbligo
dell'articolo VI" di proseguire i negoziati in buona fede su
misure efficaci relative alla cessazione della corsa agli armamenti
nucleari in tempi brevi e al disarmo nucleare, e su un trattato di
disarmo generale e completo sotto stretto ed efficace controllo
internazionale". Non prendersi di mira a vicenda "Ognuno
di noi intende mantenere e rafforzare ulteriormente le proprie misure
nazionali per prevenire l'uso non autorizzato o involontario delle
armi nucleari. Ribadiamo la validità delle nostre precedenti
dichiarazioni sul de-targeting, riaffermando che nessuna delle nostre
armi nucleari è rivolta all'altro o a qualsiasi altro Stato",
hanno assicurato i cinque leader. La dichiarazione congiunta
sottolinea il loro "desiderio di lavorare con tutti gli Stati
per creare un ambiente di sicurezza più favorevole al progresso del
disarmo con l'obiettivo finale di un mondo senza armi nucleari con
sicurezza illimitata per tutti". "Intendiamo continuare a
cercare approcci diplomatici bilaterali e multilaterali per evitare
scontri militari, rafforzare la stabilità e la prevedibilità,
aumentare la comprensione e la fiducia reciproca, e prevenire una
corsa agli armamenti che non gioverebbe a nessuno e metterebbe in
pericolo tutti. Siamo decisi a perseguire un dialogo costruttivo con
rispetto reciproco e riconoscimento dei reciproci interessi e
preoccupazioni di sicurezza", sottolinea la dichiarazione.
Conferenza di revisione del TNP. La decima conferenza di revisione
delle parti del trattato di non proliferazione delle armi nucleari
(TNP) era prevista per gennaio 2022, ma è stata rinviata a una data
successiva per la diffusione della variante Omicron del COVID-19.
Alla fine del 2021, Kyodo ha riferito citando fonti diplomatiche che
la conferenza potrebbe tenersi dall'1 al 26 agosto 2022. Il Trattato
di non proliferazione delle armi nucleari, chiamato anche Trattato di
non proliferazione nucleare, è stato firmato nel 1968. Ha reso
legali gli arsenali nucleari di Regno Unito, Russia, Cina, Francia e
Stati Uniti, confermando il loro status di stati dotati di armi
nucleari. Gli altri stati accettano di "rinunciare a sviluppare
o acquisire armi nucleari". Il trattato è stato firmato da più
di 190 paesi. India, Pakistan e Israele rimangono fuori dal trattato.
Nel gennaio 2003, la Corea del Nord si è ritirata.