Introduzione
Dal 2016 stiamo assistendo a un crescendo
di cerimonie pubbliche in cui l’autorità civile ed ecclesiastica adora
più o meno apertamente il diavolo o almeno gli idoli. La Madonna a Fatima
nel 1917 chiese la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato,
ma essa non venne fatta come lei l’aveva chiesta.
Ora, invece, assistiamo alla consacrazione
(in più puntate) dell’Europa e specialmente dell’Italia al “Cuore
Immondo” del diavolo o degli idoli.
Vediamo come, perché e quando…
Tappa numero 1
La Cerimonia esoterica al san Gottardo: Giugno 2016
Il 1° giugno del 2016 è stato inaugurato
in Svizzera – alla presenza dell’ex Primo Ministro italiano Matteo
Renzi, della Cancelliera tedesca Angela Merkel e dell’ex Presidente
francese François Hollande – il tunnel del San Gottardo, la galleria
ferroviaria più lunga del mondo (57 chilometri) i cui lavori sono durati
circa 17 anni.
A destare stupore è stata soprattutto la
cerimonia d’inaugurazione affidata al regista Volker Hesse, poiché si è
trattato di una cerimonia certamente esoterica e molto probabilmente
anche satanistica, per la quale il governo elvetico ha speso la cifra di
9 milioni di Franchi svizzeri.
Infatti la cerimonia (essoterica) d’
inaugurazione è stata preceduta da una rappresentazione teatrale
(esoterica) in cui comparivano un uomo/caprone e un angelo decaduto
ossia due rappresentazioni del diavolo; inoltre, la cerimonia è stata
accompagnata anche da una rappresentazione assai viva di riti orgiastici
(cfr. Il Messaggero, 8 giugno 2021).
All’evento “ludico” hanno preso parte
numerosi spettatori poiché, presso i Portali nord e sud della galleria
del Gottardo, il pubblico ha potuto assistere al suddetto programma
esoterico di festeggiamenti orgiastico/luciferini
(cfr. https://www.uvek.admin.ch ).
Questa è stata la prima cerimonia pubblica
apertamente satanistica che ha cercato d’iniziare la consacrazione
dell’Europa e particolarmente dell’Italia a Lucifero.
Essa è stata seguita da altre
manifestazioni altrettanto gravi: il “Pachamama” in Vaticano (2019), il
“Caprone” a Milano (aprile 2021), il festival della bestemmia a Napoli
(settembre 2021) e la venuta della “Porta dell’Inferno” a Roma (ottobre
2021).
Come si può vedere il 2021 è l’anno d’oro delle cerimonie satanistiche.
Queste
cerimonie sono andate avanti di pari passo con l’epidemia del
Coronavirus/19, la chiusura delle chiese anche a Natale e a Pasqua,
l’obbligo della Comunione sulle mani e la tentata abrogazione della
Messa di Tradizione apostolica (16 luglio 2021) e l’introduzione della
pratica del Gender nelle scuole sin dai tre anni di età.
Tappa numero 2
Ottobre 2019: Il Pachamama a San Pietro
L’intronizzazione dell’idolo Pachamama in Vaticano può essere definita tranquillamente idolatrica. Infatti, l’Idolatria (dal greco “Eìdòlon / Idolo” più “latreìa /
adorazione”) è l’adorazione degli Idoli. Ora l’adorazione (con la quale
si riconosce che la Persona adorata è il Creatore onnipotente al quale
noi dobbiamo l’esistenza e l’agire) è dovuta solo a Dio, che è l’Unico
Ente infinito, Creatore del cielo e della terra. Quindi l’Idolatria cioè
adorare un Idolo (dal greco Eidòlon / simulacro, forma,
immagine, statua), fatto dalla mano dell’uomo, è un gravissimo peccato
contro la Virtù di Fede e contro il 1° Comandamento: “Io sono il Signore
Dio tuo, non avrai altro Dio al di fuori di Me”.
L’Idolatria è particolarmente grave perché pospone il Creatore alla creatura (S. Tommaso d’Aquino, S. Th., II–II,
q. 94, aa. 1– 4). Innanzitutto l’Idolatria è una forma di
superstizione, la quale è “un vizio opposto alla virtù di Religione in
quanto si presta culto divino o di adorazione anche a chi non è Dio”
siano immagini, statue, persone umane (per esempio, l’Imperatore) o il
mondo creato, che formerebbe panteisticamente una sola cosa con Dio (S. Th., II–II,
q. 92, a. 1). Infatti, se si presta culto a “creature o immagini di
esse, stimate come Divinità, si commette Idolatria che è una forma
speciale di superstizione” (S. Th., II–II, q. 94, a.1); quindi “l’Idolatria è sempre peccato” (S. Th., II–II, q. 94, a. 2); anzi, “siccome l’Idolatria sconvolge tutto l’ordine della Religione è un peccato gravissimo” (S. Th., II–II, q. 94, a. 3).
La storia scientifica e seria delle varie religiosità (cfr. G. Schmidt, Manuale di storia comparata delle religioni, Brescia, 1934; P. Tacchi Venturi, Storia delle religioni, Torino,
Utet, 1939, 2 voll.) ha dimostrato che tutti i popoli antichi o
primitivi hanno adorato un Unico Ente Supremo, Creatore di ogni cosa,
onnipotente, immenso e giusto. Quindi il Monoteismo precede il
Politeismo, che è una degenerazione del primo, come ci insegna la divina
Rivelazione (Sapienza, XIII; Rom., I).
La Religione cristiana è il Monoteismo per
eccellenza, che si trova rivelato nell’Antico e nel Nuovo Testamento.
Il Politeismo è una degenerazione del Monoteismo, come hanno dimostrato i
recenti studi di “Storia comparata delle religioni” (cfr. P. Palazzini,
Il Monoteismo nei Padri Apostolici e negli Apologisti del II secolo, Roma, 1944).
Ora in Vaticano – durante il “Sinodo amazzonico”
dell’autunno 2019 – abbiamo assistito all’adorazione con tanto di
incensamenti, di processioni, di benedizioni e di prostrazioni da parte
di papa Bergoglio, di vari Cardinali, Vescovi e Consacrati di alcuni
idoletti, sotto forma di statuette, rappresentanti alcune “Divinità”,
specialmente della “fertilità”.
Non è dunque esagerato asserire che
l’Idolatria politeistica è stata praticata nei giardini del Vaticano e
intronizzata – con tanto di processione fatta alla presenza di Bergoglio
da alcuni Cardinali – nella Basilica di San Pietro in Vaticano e che
quest’atto riveste una gravità enorme.
Infatti, moralmente parlando, “l’Idolatria
rende alle creature il culto di latria o adorazione dovuto solo a Dio”.
La gravità del peccato di Idolatria è reputata, sia nell’Antico che nel
Nuovo Testamento, enorme come un’aberrazione intellettuale (Exod., XX, 2–5; Deut., IV, 15–19; Sap., XIII, 14; Rom., I, 18–25; I Cor., VIII,
4–5). L’Idolatria costituisce realmente il reato di lesa Maestà divina,
tributando l’onore dovuto a Dio solo alla creatura.
Tappa numero 3
Dicembre 2019: Il Moloch al Colosseo
Nel dicembre del 2019 davanti al Colosseo o
Anfiteatro Flavio – ove vennero martirizzati molti Cristiani – è stata
eretta una statua di Moloch, un idolo dei Cananei e dei Fenici .
Il Moloch era un dio che si trovava nella
valle della Geenna o dell’Hinnom sul Monte Sion in Gerusalemme e al
quale erano offerti sacrifici umani di bambini prima sgozzati e poi
bruciati in olocausto (Lev., XVIII, 21; II Re, XXIII, 10; Ger., VII, 31).
I Cananei erano un popolo semitico,
politeista, che viveva all’incirca nell’area dell’attuale Libano,
Palestina, Siria e Giordania. I Fenici erano una popolazione semitica
insediata nel Vicino Oriente in corrispondenza dell’attuale Libano; la
loro religione era politeista, al cui vertice si trovava Baal o Hammon
(Dio della pioggia).
Baal–Hadad o Hammon dei Fenici (Dio della
fertilità e dell’energia, simile in ciò alla Pachamama venerata in
Vaticano) era venerato anche a Cartagine (in greco era chiamato Kronos
la divinità titanica che ingoiò i suoi figli, da cui viene il nome della
patologia di un padre che uccide i propri figli o della madre Medea,
che uccide i suoi; simile in questo al Moloch esposto nel Colosseo).
Il Vaticano non ha espresso nessuna perplessità per l’intronizzazione del Moloch nel Colosseo.
Il Colosseo fu edificato dopo il 72 e sino
all’80. Si chiama Colosseo perché alle sue spalle si ergeva una statua
colossale o colosso. È detto anche Anfiteatro Flavio perché fu fatto
edificare dagli Imperatori Vespasiano e Tito della gens Flavia per
commemorare la loro vittoria nella Guerra Giudaica (66–70 d. C.). Esso
era un enorme anfiteatro in cui si svolgevano spettacoli di gladiatori o
ludici di grande richiamo popolare sino al 435 dopo Cristo e in cui
sono stati martirizzati moltissimi Cristiani sino al 312. È il più
grande anfiteatro del mondo.
Tappa numero 4
Aprile 2021: il “Caprone” a Milano
Nell’Aprile del 2021 un colossale Caprone
di legno è apparso a Milano in piazza Gae Aulenti, alto 15 metri e largo
12. Esso è molto simile al Cavallo di Troia, ma anche al dio agreste
Pan: metà uomo e metà capra, una prefigurazione pagana di Lucifero o del
Bafometto. Questo Caprone è stato installato a piazza Aulenti dalla
ditta della Birra Peroni.
Inoltre, a Vergato (in provincia di
Bologna) un artista (Luigi Ontani) ha elaborato una fontana con una
statua simile al Bafometto, rappresentante un ermafrodito, ossia un
uomo/donna, con seno, pene e zoccoli caprini. Essa è stata fortemente
voluta e sponsorizzata dal sindaco Massimo Gnudi del PD, nato a Bologna
nel 1954. L’Ontani, nato a Montovolo presso Vergato nel 1943, aveva già
realizzato un Gesù che allatta e alcune statue che propendevano per lo
sdoganamento del Gender.
Tappa numero 5
17 settembre 2021: il “Festival della bestemmia” a Napoli
Per le strade di Napoli il 17 settembre
del 2021 sono apparsi una serie di manifesti fortemente e direttamente
blasfemi, contenenti delle vere e proprie bestemmie contro Dio, in
occasione del “Festival delle arti per la libertà d’espressione contro
la censura religiosa”, che si è tenuta al “Palazzo della Arti di Napoli”
(PAN) dal 17 al 30 settembre.
Le esposizioni del PAN sono state visitate
tutti i giorni dalle ore 9, 30 sino alle ore 20, 30. L’ingresso era
gratuito, anche se solo… per un pubblico maggiorenne (cfr. Il Messaggero, 22 settembre 2021).
Tappa numero 6
17 settembre 2021: la “Porta dell’Inferno” a Roma
François–Auguste Rodin nacque a Parigi il
12 novembre 1840 e morì a Meudon il 17 novembre 1917. Egli fu un pittore
e uno scultore e viene considerato un progenitore della scultura
moderna. Era assai abile nel plasmare l’argilla, ma le sue opere furono
spesso criticate severamente. La sua originalità consiste nel
rappresentare temi mitologici e allegorici. Dopo il 1875 la sua fama
iniziò a crescere sino a diventare uno dei più importanti scultori
francesi della sua epoca. Attorno al 1862 il Rodin cercò di entrare
nell’Ordine religioso della Congregazione del Santissimo Sacramento,
fondata da San Pier–Giuliano Eymard (1811 – 1868), il quale resosi conto
della non attitudine del Rodin alla vita religiosa, lo invitò a tornare
nel mondo. Tra i suoi amici ed estimatori si contano il Ministro
francese massone e ferocemente anticlericale Léon Gambetta (1838 – 1882)
e il satanista britannico Aleister Crowley (1875 – 1947).
Cfr. https://www.weiserantiquarian.com; https://visionetv.it/le–porte–dell’inferno–al–quirinale–ma–e–solo–un–caso).
Rodin lavorò a quella che viene
considerata la sua opera più famosa: la “Porta dell’Inferno” (che è
stata portata al Quirinale il 17 settembre 2021 e sarà aperta al “culto”
pubblico il 15 ottobre 2021), dal 1880 alla sua morte (1917), per circa
40 anni, lasciandola incompiuta. Molte delle figure presenti sulla
“Porta” divennero delle sculture singole.
La “Porta dell’Inferno” è una scultura
incompiuta sulla quale egli lavorò per circa 40 anni; infatti, essa
venne commissionata al Rodin nel 1880, i lavori sarebbero dovuti essere
terminati per il 1885, ma si protrassero sino al 1917 quando l’autore
morì.
Rodin non vide, dunque, mai fondere la
propria opera, ma dal suo modello fatto in gesso vennero fusi dopo la
sua morte otto originali bronzei multipli, custoditi in vari musei nel
mondo intero.
Il
17 settembre 2021, il modello di fusione in gesso in scala 1:1, è stato
trasferito tramite un camion speciale dal Musée Rodin di Parigi alle
Scuderie del Quirinale a Roma per la mostra “Inferno”, a cura di Jean
Clair, in programma dal 15 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022.
La Mostra sulla “Porta Inferno” è stata
allestita a cura dell’accademico di Francia Jean Clair (nato a Parigi
nel 1940) e sarà inaugurata a Roma 15 ottobre sino al 9 gennaio presso
le Scuderie del Quirinale.
Due strane coincidenze: la scultura di
August Rodin è stata portata da Parigi a Roma il 17 settembre, il giorno
in cui a Napoli veniva inaugurata la mostra sulla bestemmia e aprirà i
battenti al pubblico il 15 ottobre, il giorno in cui il green pass
diverrà obbligatorio in Italia.
Conclusione
La Tappa Numero VII: Il Castigo Di Dio…
San Tommaso d’Aquino nel Commento alla II Epistola ai Tessalonicesi II, 3–4 asserisce: «Quando l’iniquità sarà resa e portata in pubblico, allora si manifesterà l’Anticristo. Infatti, molti ora peccano in privato, mentre altre volte arriva in pubblico. Ora, Dio sopporta i peccatori sino a quando sono occulti, mentre quando peccano pubblicamente, allora non li sopporta più, come risulta per i Sodomiti (Gen., XIX, 24)».
Per l’Aquinate, è la rivolta sociale e pubblica delle Nazioni contro Cristo e la sua Chiesa a togliere di mezzo “l’ostacolo” o la opposizione pubblica e sociale della Chiesa romana, che trattiene l’Anticristo finale.
Nessuno potrà negare che da qualche anno
(soprattutto in questi ultimi tre: 2019/2021) i peccati, soprattutto
contrari alla Fede, sono stati resi pubblici, legalizzati ed esaltati da
parte dello Stato e purtroppo anche da molti Vescovi, non escluso papa
Bergoglio.
Leone
XIII ha spesso denunziato la crescente “Grande Apostasia” del mondo
moderno, deplorando “l’ abominazione della desolazione nel luogo santo”
(Allocuzione al Concistoro del 30 giugno 1889), il “continuo e
presentissimo pericolo di apostatare dalla Fede” (Lettera al popolo
italiano, 8 dicembre 1892), “l’avvento dell’Apostasia” (Lettera al card.
Rampolla, 2 ottobre 1895).
Pio X nella sua prima Enciclica (E supremi apostolatus cathedra, 4
ottobre 1903) ravvisa l’Anticristo nella Società atea e pagana a lui
coeva e si chiede se l’Anticristo finale non sia già nato. Ripete lo
stesso concetto nell’Enciclica ai Vescovi d’Italia sull’Azione Cattolica
dell’11 giugno 1905. Idem nell’Enciclica Notre charge apostolique, 25 agosto 1910.
Infine, Pio XII fa la tragica constatazione: “Oggi
lo spirito del male si è scatenato contro la Chiesa e contro ogni
ordinamento umano, anzi contro lo stesso Dio e contro Gesù Cristo, con
tanto accanimento, da far presagire prossima una soluzione definitiva” (Allocuzione del 7 aprile 1947).
Perciò, se il Papato romano ha esercitato, sino a Pio XII, il ruolo di “ostacolo che trattiene / tò kathékon / qui detineat” (S. Paolo, II Epistola ai Tessalonicesi, II, 3–4 ) socialmente e pubblicamente
le forze del Male (Gnosticismo nel II–III secolo e Modernismo nel XX
secolo); papa Francesco e i Governanti del Nuovo Ordine Mondiale
esercitano, al contrario, il ruolo di “agevolatore che liberano,
scatenano e sfrenano” pubblicamente queste stesse forze oscure gnostico/modernistiche.
Inoltre, in questi sei casi (dal Gottardo
al Quirinale) che ho riportato sopra, ciò che colpisce di più è
l’alleanza attuale tra potere politico e religioso, predetta
dall’Apocalisse nell’alleanza tra la “bestia che sale dal mare” e quella
“che viene dalla terra”.
Infatti i Vescovi (compreso papa
Bergoglio) hanno per primi chiuso le chiese, interrotto la celebrazione
delle Messe, obbligato alla comunione in mano e cercato di abrogare la
Messa di Tradizione apostolica; lo Stato poi ha emanato delle leggi
speciali che proibiscono di fatto ai fedeli di andare persino in chiesa e
di partecipare alla Messa. I fedeli sono attoniti, atterriti e turbati,
alcuni Sacerdoti e persino qualche raro Vescovo si sono opposti a tale
ingiunzione.
Se si studia la storia alla luce della
fede e della teologia si capisce che tutto ciò corrisponde a un piano
ben congegnato della contro–chiesa contro la fede e la civiltà europea,
ma che Dio nella sua infinita misericordia e potenza convertirà questa
macchinazione infernale nella salvezza della Sua Chiesa rovinata nel suo
elemento umano dal virus modernista.
Cosa
fare? Padre Pio morendo disse ai fedeli: “Vi lascio il Rosario!”. Nel
1968 poteva sembrare strano, perché solo il Rosario e non i Sacramenti,
la Messa e il Magistero? Oggi lo si capisce bene, infatti si cerca di
distruggere queste realtà con un accordo diabolico tra potere religioso e
politico, mentre il Rosario nessuno potrà togliercelo e molti fedeli
per santificare la domenica debbono ricorrere al Rosario in mancanza
della partecipazione alla Messa.
Stanno iniziando le grandi manovre per una futura persecuzione,
che dovrebbe estinguere le vestigia della fede le quali ancora sono
rimaste tra i poveri Cristiani europei? È più che probabile.
Cosa fare? Cerchiamo di pensare a ciò che ci insegnano la fede, la storia e l’esperienza.
Pio XII nel 1951 aveva previsto: “Oggi
quasi tutta l’umanità va rapidamente dividendosi in due schiere opposte:
con Cristo o contro Cristo. Il genere umano al presente attraversa una
formidabile crisi che si risolverà in salvezza con Cristo o in
funestissime rovine” (Enciclica Evangelii praecones, 2 giugno 1951).
Ci troviamo allo scontro finale tra la
Chiesa e la contro–chiesa. La situazione odierna è peggiore di quella
che precedette l’abbattimento della Torre di Babele, il Diluvio
Universale, la distruzione di Sodoma e Gomorra.
La “visione” che ebbe il Profeta Ezechiele (Ez., VIII,
1 ss.), circa 600 anni prima di Cristo, è di notevole e impressionante
attualità. In breve, da questa visione si evince che pure ai tempi di
Ezechiele (come oggi), la maggior parte del Sacerdozio, dei Notabili, delle Vergini Consacrate a Dio e del popolo dei Fedeli aveva apostatato da Jaweh volgendosi agli Idoli.
Infatti, oggi dopo lo sciaguratissimo “Sinodo amazzonico”
nell’ autunno del 2019 in Vaticano – in cui si sono viste scene di vera
e propria idolatria fatta da vari Sacerdoti, Vescovi, Cardinali e
persino dal Papa nei confronti di statuette di “divinità” pagane
amazzoniche – la scena descritta da Ezechiele (divisa in quattro parti)
riguardante il Tempio di Gerusalemme, il quale era il cuore della Chiesa
di Dio nel Vecchio Testamento, che Dio mostrò al suo Profeta in esilio a
Babilonia è impressionante e sembra una fotografia (scattata con 2600
anni di anticipo) della situazione di Sincretismo interreligioso, che si è venuta a creare all’interno dell’ambiente ecclesiale a partire dal Concilio Vaticano II, che è progredita con le “Riunioni interreligiose di Assisi” (1986 / 1996 / 2006 e 2016) e che ha toccato l’apice con papa Bergoglio e il “Sinodo amazzonico” (autunno 2019).
Oggi
la situazione è analoga: il Sacerdozio (a partire dal Papa sino ai
Cardinali, ai Vescovi e ai Sacerdoti); i Notabili (Gottardo, Quirinale);
le Consacrate e i Fedeli laici hanno adorato, persino nel Vaticano (che
ha rimpiazzato nella Nuova Alleanza il Tempio di Gerusalemme
dell’Antica Alleanza) gli Idoli, gli “dei falsi e bugiardi”. Essi son
passati dal culto dell’Unico vero Dio all’Idolatria politeistica di
false statuette, presentate come divinità, le quali, tuttavia, come
recita il Salmo (CXV, 1–6) “hanno occhi, ma non vedono, hanno mani ma
non palpano, hanno orecchie ma non odono, hanno bocca ma non parlano…”.
Infine si sono aggiunte le attuali
circostanze allarmanti della legislazione poliziesca collegata al
fenomeno del Coronavirus e della proibizione di partecipare alla Messa,
accompagnate dal “Caprone” di Milano, dalla “Porta dell’Inferno” a Roma e
dal “Festival della bestemmia” a Napoli.
Quello che oggi comincia ad apparire
sempre più chiaro è pure che la vendetta di Dio si avvicina sempre di
più e che sarà tremenda come lo fu ai tempi del Diluvio Universale (Gen., VI, 1–9) sotto Noè, della Torre di Babele (Gen., XI, 1–9) e a Sodoma e Gomorra (Gen., XVIII, 16–19; XIX, 28) ai tempi di Abramo.
Frattanto preghiamo e prepariamoci spiritualmente all’assalto delle forze del male.