.LAST Mons. Viganò: LIBERA NOS A MALO Considerazioni sul Great Reset e sul Nuovo Ordine Mondiale
31 agosto 2021 Mons. Viganò: LIBERA NOS A MALO Considerazioni sul Great Reset e sul Nuovo Ordine Mondiale
Sua Eccellenza Mons. Carlo Maria Viganò
LIBERA NOS A MALO
Considerazioni sul Great Reset
e sul Nuovo Ordine Mondiale
Nessuno farà parte del Nuovo Ordine Mondiale finché non compirà un atto di culto a Lucifero.
Nessuno entrerà nella Nuova Era finché non avrà ricevuto l’iniziazione luciferina.
David Spangler
Direttore del progetto Planetary Initiative delle Nazioni Unite
(Reflections on the Christ, Findhorn, 1978)
Da
più di un anno e mezzo assistiamo impotenti al susseguirsi di eventi
incongruenti ai quali la maggior parte di noi non è in grado di dare una
giustificazione plausibile. L’emergenza pandemica ha reso
particolarmente evidenti le contraddizioni e le illogicità di misure
nominalmente intese a limitare i contagi – lockdown, coprifuoco,
chiusure di attività commerciali, limitazioni dei servizi pubblici e
delle lezioni, sospensione dei diritti dei cittadini – ma che
quotidianamente vengono sconfessate da voci discordanti, da prove
evidenti di inefficacia, da contraddizioni da parte delle stesse
autorità sanitarie. Inutile elencare i provvedimenti che quasi tutti i
governi del mondo hanno adottato senza ottenere i risultati promessi. Se
ci limitiamo ai presunti vantaggi che il siero genico sperimentale
avrebbe dovuto portare alla comunità - anzitutto l’immunità al virus e
la ritrovata libertà di movimento – scopriamo che uno studio
dell’Università di Oxford pubblicato su The Lancet ha dichiarato
che la carica virale dei vaccinati con doppia dose è 251 volte maggiore
rispetto ai primi ceppi del virus (qui), a dispetto dei proclami dei
leader mondiali, a iniziare dal Primo Ministro italiano Mario Draghi,
secondo il quale «chi si vaccina vive, chi non si vaccina muore». Gli
effetti collaterali del siero genico, abilmente dissimulati o
deliberatamente non registrati dalle autorità sanitarie nazionali,
sembrano confermare il pericolo della somministrazione e le inquietanti
incognite per la salute dei cittadini con cui dovremo presto
confrontarci.
Dalla scienza allo scientismo
L’arte
medica – che non è scienza, ma applicazione di principi scientifici a
casi ogni volta diversi, su base esperienziale e sperimentale – sembra
aver rinunciato alla propria prudenza, in nome di un’emergenza che l’ha
fatta assurgere a sacerdozio di una religione – la scienza, appunto –
che per essere tale si è ammantata di un dogmatismo al limite della
superstizione. I ministri di questo culto si sono costituiti come casta
di intoccabili, esenti da ogni critica anche quando le loro affermazioni
vengono smentite dall’evidenza dei fatti. I principi della medicina,
ritenuti universalmente validi fino a Febbraio 2020, hanno ceduto
all’improvvisazione, al punto da sentirci raccomandare la vaccinazione
in piena pandemia, l’obbligo di mascherine dichiarate però inutili, il
ricorso a distanziamenti cervellotici, la proibizione di cure con
farmaci efficaci e l’imposizione di terapie geniche sperimentali in
deroga ai normali protocolli di sicurezza. E come vi sono nuovi
sacerdoti del Covid, così vi sono anche nuovi eretici, ossia coloro che
rifiutano la nuova religione pandemica e vogliono rimanere fedeli al
Giuramento di Ippocrate. Non di rado l’aura di infallibilità che
circonda virologi ed altri scienziati più o meno titolati non pare messa
in discussione dai loro conflitti di interesse né dalle cospicue
prebende delle case farmaceutiche: la qual cosa, in condizioni normali
sarebbe scandalosa e criminale.
Ciò
che molti non riescono a comprendere è la incongruenza tra gli scopi
dichiarati e i mezzi che di volta in volta vengono adottati per
ottenerli. Se in Svezia l’assenza di lockdown e di mascherine non ha
comportato contagi superiori a quelli dei paesi in cui si sono confinate
le persone a casa o dove si sono fatte mettere le mascherine anche
nelle scuole primarie, questo elemento non viene considerato come prova
dell’inefficacia dei provvedimenti. Se
in Israele o in Gran Bretagna la vaccinazione di massa ha incrementato i
contagi e li ha resi più virulenti, il loro esempio non induce i
governanti di altri paesi ad essere prudenti nella campagna vaccinale,
ma anzi li spinge a valutare l’obbligatorietà della somministrazione. Se
l’ivermectina o il plasma iperimmune si dimostrano cure valide, ciò non
basta ad autorizzarle e men che meno a raccomandarle. E chi si domanda
il motivo di tale sconcertante irrazionalità finisce per astenersi dal
giudizio, riponendo una sorta di adesione fideistica nei pronunciamenti
dei sacerdoti del Covid, o viceversa considerando i medici come degli
inaffidabili stregoni.
Un unico copione sotto un’unica regia
Come
ho già detto in precedenza, ci troviamo davanti a un inganno colossale,
basato sulla menzogna e sulla frode. Questo inganno parte dalla
premessa che le giustificazioni addotte dall’autorità a supporto della
propria azione nei nostri riguardi siano sincere. Più semplicemente,
l’errore consiste nel ritenere onesti i governanti e nel presumere che
non ci mentano. Così ci ostiniamo a trovare delle giustificazioni più o
meno plausibili, con il solo scopo di non riconoscere di essere oggetto
di una congiura pianificata nei minimi dettagli. E mentre cerchiamo di
spiegare razionalmente comportamenti irrazionali; mentre attribuiamo una
logica all’agire illogico di chi ci governa, la dissonanza cognitiva ci
porta a chiudere gli occhi sulla realtà e a credere alle menzogne più
spudorate.
Avremmo
dovuto comprendere – lo scrivevo tempo addietro – che il piano del
Great Reset non era il frutto dei farneticamenti di qualche
“complottista”, ma la cruda evidenza di un disegno criminale, ideato da
decenni e volto all’instaurazione di una dittatura universale in cui una
minoranza di persone incommensurabilmente ricche e potenti intende
schiavizzare e sottomettere l’intera umanità all’ideologia globalista.
Perché l’accusa di “cospirazionismo” poteva forse avere un senso quando
ancora la cospirazione non era evidente, mentre oggi negare ciò che
l’élite ha progettato sin dagli anni Cinquanta è ingiustificabile. Ciò
che dal dopoguerra hanno affermato Kalergi, i Rotschild, i Rockefeller,
Klaus Schwab, Jacques Attali e Bill Gates è stato pubblicato in libri e
giornali, commentato e ripreso da enti e fondazioni internazionali,
fatto proprio da partiti e maggioranze di governo. Gli Stati Uniti
d’Europa, l’immigrazione incontrollata, la riduzione dei salari, la
cancellazione delle garanzie sindacali, la rinuncia alla sovranità
nazionale, la moneta unica, il controllo dei cittadini col pretesto di
una pandemia, la riduzione della popolazione tramite l’uso di vaccini
con nuove tecnologie non sono invenzioni recenti, ma frutto di un’azione
pianificata, organizzata, coordinata. Un’azione che si mostra in tutta
evidenza perfettamente aderente ad un unico copione sotto un’unica
regia.
La mens criminale
Una
volta che si sia compreso che gli eventi presenti sono stati voluti per
ottenere determinati risultati – e di conseguenza per perseguire
determinati interessi ad una parte minoritaria dell’umanità, con un
danno incalcolabile per la maggioranza – dobbiamo anche avere l’onestà
di riconoscere la mens criminale degli autori di questo piano. Questo
disegno criminoso ci fa anche comprendere il dolo dell’autorità nel
presentare certi provvedimenti come ineluttabile risposta ad eventi
imprevedibili, quando gli eventi sono stati creati ad arte e ingigantiti
col solo scopo di legittimare una rivoluzione – che Schwab identifica
come quarta rivoluzione industriale – voluta dall’élite ai danni
dell’intera umanità. L’asservimento dell’autorità è d’altra parte il
risultato di un processo iniziato ancor prima, con la Rivoluzione
Francese, e che ha reso la classe politica serva non di Dio (dalla cui
Signoria prescinde sdegnosamente) né del popolo sovrano (che disprezza e
usa solo per legittimarsi), ma dei potentati economici e finanziari,
dell’oligarchia internazionale dei banchieri e degli usurai, delle
multinazionali e delle case farmaceutiche. In realtà, a ben vedere, tutti questi soggetti fanno capo ad un numero ristretto di famiglie ricchissime ben note.
Pari
asservimento è evidente anche nell’informazione: i giornalisti hanno
accettato – senza alcuno scrupolo di coscienza – di prostituirsi al
potente, giungendo a censurare la verità e a divulgare menzogne
spudorate senza cercare nemmeno di dar loro parvenza di credibilità. Se
fino all’anno scorso i giornalisti contavano i numeri delle “vittime”
del Covid presentando i positivi come malati terminali, oggi coloro che
muoiono dopo il vaccino sono sempre e solo colti da “malore” e ancor
prima degli esami post mortem decidono d’ufficio che non vi è alcuna
correlazione con la somministrazione del siero genico. Costoro
stravolgono impunemente la verità, quando questa non conferma la
narrazione, piegandola ai loro scopi.
Quanto
avviene da un anno e mezzo era stato ampiamente annunciato, fin nei
minimi dettagli, dagli stessi artefici del Great Reset; così come ci
erano stati annunciati i provvedimenti che si sarebbero dovuti adottare.
Il 17 Febbraio 1950, dinanzi al Senato degli Stati Uniti, il noto
banchiere James Warburg disse: «Avremo un governo mondiale, che vi
piaccia o no. La sola questione che si pone è di sapere se questo
governo mondiale sarà stabilito col consenso o con la forza». Quattro
anni dopo nasceva il Gruppo Bilderberg, che ha annoverato tra i suoi
membri personaggi come Agnelli, Kissinger, Mario Monti e Mario Draghi,
attuale Primo Ministro italiano. Nel 1991 David Rockefeller scriveva:
«Il mondo è pronto per raggiungere un governo mondiale. La sovranità
sovranazionale di una élite intellettuale e di banchieri mondiali è
sicuramente preferibile all’autodeterminazione nazionale praticata nei
secoli passati». E aggiungeva: «Siamo sull'orlo di una trasformazione
globale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la “giusta” crisi globale e
le nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale». Possiamo affermare,
oggi, che questa «“giusta” crisi» coincida con l’emergenza pandemica e
con il Lock step delineato sin dal 2010 dal documento della Fondazione
Rockefeller, Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo
internazionale, in cui si anticipavano tutti gli eventi a cui stiamo
assistendo (qui).
Costoro
hanno insomma creato un falso problema per poter imporre come apparente
soluzione le misure di controllo della popolazione, cancellare con i
lockdown e il green pass la piccola e media impresa a tutto vantaggio di
pochi gruppi internazionali, demolire l’istruzione con la didattica a
distanza, abbassare il costo della manodopera e del lavoro dipendente
con lo smart working, privatizzare la sanità pubblica a vantaggio di
BigPharma, consentire ai Governi di usare lo stato d’emergenza per
legiferare in deroga al diritto ed imporre i cosiddetti vaccini
all’intera popolazione, rendendo i cittadini tracciabili in tutti i loro
movimenti, malati cronici o sterili.
Tutto
quello che l’élite voleva fare, l’ha fatto. E ciò che è incomprensibile
è che dinanzi all’evidenza della premeditazione di questo immane
crimine contro l’umanità, che vede complici e traditori i leader di
quasi tutto il mondo, non vi sia un solo magistrato che apra un
fascicolo contro costoro per appurare la verità e condannare i colpevoli
e i complici. Chi dissente non è solo censurato, ma additato come
nemico pubblico, come untore, come non-persona alla quale non vanno
riconosciuti diritti.
Deep state e deep church
Ora,
dinanzi ad un piano criminale sarebbe quantomeno logico denunciarlo e
farlo conoscere, per poi poterlo scongiurare e processarne i colpevoli.
La lista dei traditori dovrebbe iniziare dai capi di governo, dai
ministri e dai parlamentari, per poi proseguire con i virologi e i
medici corrotti, con i funzionari complici, con i vertici delle forze
armate incapaci di opporsi alla violazione della Costituzione, con i
giornalisti venduti, con i magistrati codardi e con i sindacati
cortigiani. In
quella lunga lista che un giorno forse sarà stilata, andrebbero
elencati anche i vertici della Chiesa Cattolica, a cominciare da
Bergoglio, e non pochi Vescovi, resisi zelanti esecutori della volontà
del principe contro il mandato ricevuto da Cristo. E certo, in
quell’elenco, si avrebbe contezza dell’estensione della congiura e del
numero dei congiurati, a conferma della crisi dell’autorità e della
perversione del potere civile e religioso. Si comprenderebbe, insomma,
che la parte corrotta dell’autorità civile – il deep state – e
dell’autorità ecclesiastica – la deep church – sono due facce della
stessa medaglia, entrambe strumentali all’instaurazione del Nuovo Ordine
Mondiale.
Per
comprendere però questa alleanza tra potere civile e potere religioso,
occorre riconoscere la dimensione spirituale ed escatologica del
conflitto presente, inquadrandolo nella guerra che Lucifero, sin dalla
sua caduta, ha scatenato contro Dio. Questa guerra, i cui esiti sono
decisi ab aeterno con la inesorabile sconfitta di Satana e
dell’Anticristo e la schiacciante vittoria della Donna circondata di
stelle, si avvicina ormai all’epilogo: per questo le forze delle tenebre
sono così scatenate, così impazienti di cancellare il nome di Nostro
Signore dalla terra, di distruggerne non solo la presenza tangibile
nelle nostre città abbattendo le chiese, demolendo le croci, sopprimendo
le feste cristiane; ma anche eliminandone il ricordo, cancellando la
Civiltà cristiana, adulterandone l’insegnamento, svilendone il culto. E
per far questo, la presenza di una Gerarchia fedele e coraggiosa,
disposta al martirio per difendere la Fede e la Morale cristiana, è
certamente di intralcio. Ecco perché, sin dalla fase iniziale del piano
mondialista, era indispensabile corrompere la Gerarchia nella morale e
nella dottrina, infiltrarla con quinte colonne e cellule dormienti,
privarla di qualsiasi anelito soprannaturale, renderla ricattabile
grazie a scandali finanziari e sessuali; in vista di escluderla ed
eliminarla una volta conseguito il proprio scopo, secondo la prassi
invalsa.
La
fine degli anni Cinquanta, quando il progetto del Nuovo Ordine andava
prendendo forma, segnò questa operazione di infiltrazione che iniziò la
propria opera di eversione pochi anni dopo, con il Concilio Ecumenico
Vaticano II, in vista del quale l’elezione di Roncalli e l’estromissione
del papabile Siri, “delfino” di Pacelli, rappresentarono un motivo di
entusiasmo tanto per la componente progressista e modernista interna
alla Chiesa, quanto per la componente comunista, liberale e massonica
del mondo civile. Il Vaticano II rappresentò in seno al corpo ecclesiale
ciò che il Giuramento della Pallacorda fu per la società civile:
l’inizio della Rivoluzione. E se in molte occasioni ho voluto
evidenziare l’indole eversiva del Concilio, oggi credo che meriti
attenzione un’analisi storica in cui fatti apparentemente scollegati
acquisiscono un significato inquietante e spiegano molte cose.
Liaisons dangereuses
Come
ha riportato Michael J. Matt in un video recente su The Remnant (qui),
oggi iniziamo a comporre tutte le tessere del mosaico e scopriamo – per
stessa ammissione di uno dei protagonisti – che mons. Hélder Câmara,
Arcivescovo di Olinda e Recife in Brasile, ebbe un incontro proprio in
quegli anni con il giovane Klaus Schwab, fondatore del World Economic
Forum e teorizzatore del Great Reset. Schwab, avendo conosciuto il
Prelato per la sua opposizione alla Chiesa tradizionale e le sue tesi
rivoluzionarie e pauperiste, lo invitò al Forum di Davos, considerando
la sua partecipazione a questo evento come estremamente importante in
vista del progetto del Nuovo Ordine. Sappiamo che Hélder Câmara fu tra
gli organizzatori del Patto delle Catacombe, che pochi giorni prima
della chiusura del Concilio, il 16 Novembre 1965, venne firmato da una
quarantina di Vescovi ultraprogressisti. Tra le tesi ereticali di quel
documento vi è anche la collaborazione all’instaurazione di «un altro
ordine sociale, nuovo» (qui, n. 9) basato sulla giustizia e
sull’uguaglianza. E
non ci stupiamo nell’apprendere che, tra i firmatari, figurava anche
mons. Enrique Angelelli, ausiliare di Cordoba in Argentina, «punto di
riferimento per l’allora padre Jorge Mario Bergoglio» (qui). Lo stesso
Bergoglio ha dichiarato di condividere le istanze del Patto delle
Catacombe, sin dall’inizio del Pontificato. Il 20 Ottobre 2019, in
occasione del Sinodo per l’Amazzonia, è stata replicata la celebrazione
del patto tra congiurati alle Catacombe di Santa Domitilla, (qui), a
conferma che il piano iniziato al Concilio aveva trovato compimento
proprio in Jorge Mario Bergoglio. Il quale, lungi dal prendere le
distanze dagli ultraprogressisti che lo sostengono e che ne hanno
determinato l’elezione all’ultimo Conclave, non perde occasione per dar
prova di perfetta coerenza con il piano del Nuovo Ordine Mondiale, ad
iniziare dalla collaborazione di enti e dicasteri vaticani
all’ambientalismo di matrice malthusiana e dalla partecipazione al
Council For Inclusive Capitalism, un’alleanza globale con Rothschild,
Fondazione Rockefeller e grandi banche. Così da un lato David
Rockefeller con la Commissione Trilaterale e dall’altro Klaus Schwab,
imparentato con i Rothschild (qui), con il World Economic Forum si
ritrovano a braccetto con il capo della Chiesa Cattolica per instaurare
il Nuovo Ordine tramite il Great Reset, come pianificato sin dagli anni
Cinquanta.
Il piano di depopolazione mondiale
In
questo pactum sceleris vanno annoverati anche alcuni esponenti della
Pontificia Accademia per la Vita, recentemente stravolta nel suo
organigramma proprio da Bergoglio, che ne ha allontanato i membri più
fedeli al Magistero sostituendoli con teorizzatori della depopolazione,
della contraccezione e dell’aborto. Non c’è da stupirsi per l’appoggio
della Santa Sede ai vaccini: il Sovereign Independent del Giugno 2011
riportava in prima pagina: «Depopolazione tramite la vaccinazione
forzata: la soluzione dello zero anidride carbonica» (qui). A lato del
titolo, una foto di Bill Gates era accompagnata da questo commento: «Il
mondo conta oggi 6,8 miliardi di persone. Questo porterà a 9 miliardi.
Se facciamo un lavoro davvero ben fatto con i nuovi vaccini, la cura
della salute, i servizi di salute riproduttiva [ossia l’aborto e la
contraccezione], siamo in grado di ridurre la popolazione del 10 o 15
percento». Lo diceva undici anni fa Bill Gates, che oggi è tra gli
azionisti del gruppo Black Rock che finanzia le case farmaceutiche che
producono i vaccini, tra i principali sponsor dell’OMS e di una miriade
di enti pubblici e privati connessi alla sanità. Al suo fianco,
curiosamente, troviamo George Soros, il “filantropo” di Open Society che
proprio con la Bill and Melinda Gates Foundation ha recentemente
investito in una società britannica che produce tamponi per rilevare il
Covid (qui). E visto che stiamo parlando di questioni economiche, vorrei
ricordare che la Santa Sede ha posseduto quote azionarie per un valore
di circa 20 milioni di euro in due industrie farmaceutiche che
producevano un farmaco contraccettivo (qui) e più recentemente ha
investito in un fondo che garantiva profitti altissimi in caso di crisi
geopolitiche o pandemiche grazie alla speculazione sulle valute
internazionali, il Geo-Risk gestito dalla banca d’affari Merril Lynch,
che dopo i primi mesi di pandemia con i rendimenti schizzati alle
stelle, ha dovuto chiuderlo. Altri capitali, provenienti
dall’Obolo di San Pietro, erano serviti a finanziare svariate
iniziative, anche in collaborazione con Lapo Elkann, tra cui il film
autobiografico di Elton John. Senza evocare le speculazioni immobiliari e
l’acquisto del palazzo di Londra, al numero 60 di Sloane Avenue, di cui
la cronaca ci ha ampiamente informato, che da fonte sicura so essere
stato deciso da Bergoglio stesso. Ancora:
sempre in nome della coerenza e della “chiesa povera per i poveri”
tanto cara a Bergoglio, vi è chi ritiene che l’Accordo con la Cina
preparato dai Gesuiti e dall’ex-Cardinale McCarrick abbia fruttato
cospicui finanziamenti da parte del regime comunista di Pechino, in
cambio del silenzio vaticano sulla persecuzione dei Cattolici e sulla
violazione dei diritti umani (qui).
Non
diversamente è avvenuto per il racket dell’immigrazione: tra quanti
traggono profitto dall’accoglienza vi sono, oltre alle cooperative di
Sinistra, gli enti vaticani e delle Conferenze Episcopali, ai quali gli
Stati riconoscono cospicui finanziamenti per l’accoglienza dei
clandestini. L’orrido monumento col barcone di bronzo eretto da
Bergoglio in Piazza San Pietro è la rappresentazione plastica di
un’ipocrisia che è il marchio di questo pontificato. In una recente
Udienza del Mercoledì, abbiamo potuto sentire queste parole: «L’ipocrita
è una persona che finge, lusinga e trae in inganno perché vive con una
maschera sul volto, e non ha il coraggio di confrontarsi con la verità.
[…] È particolarmente detestabile l’ipocrisia nella Chiesa. Purtroppo
esiste l’ipocrisia nella Chiesa: ci sono tanti cristiani e tanti
ministri ipocriti» (qui). Mi pare che non servano commenti.
Interferenze del deep state
Le
interferenze del deep state sulla vita della Chiesa cattolica furono
molteplici. Non possiamo dimenticare le mail di John Podesta a Hillary
Clinton, dalle quali si evince l’intenzione di estromettere Benedetto
XVI dal papato e di iniziare così una nuova «primavera della Chiesa»,
progressista e globalista, poi realizzatasi con le dimissioni di
Benedetto e l’elezione dell’Argentino. Né possiamo tralasciare le
interferenze di enti e istituzioni tutt’altro che vicine alla Religione,
quali ad esempio il B’nai B’rith, nel dettare la linea di
“rinnovamento” della Chiesa dopo il Vaticano II e massimamente sotto
questo Pontificato. Infine, vanno ricordati da un lato gli sdegnosi
rifiuti di udienza a personalità politiche e istituzionali di
orientamento conservatore, e dall’altro gli appassionati incontri
sorridenti con esponenti della Sinistra e del progressismo, assieme alle
espressioni di entusiastica soddisfazione in occasione della loro
elezione. Molti di costoro devono il proprio successo all’aver
frequentato Università rette dalla Compagnia di Gesù o ambienti del
cattolicesimo che in Italia si potrebbe definire dossettiano, dove la
rete di relazioni sociali e politiche costituisce una sorta di
massoneria progressista e assicura folgoranti carriere ai cosiddetti
“cattolici adulti”, ossia a coloro che si fregiano del nome cristiano
senza comportarsi nel servizio della cosa pubblica coerentemente con la
Fede e la Morale: Joe Biden e Nanci Pelosi; Prodi, Monti, Conte e Draghi
per citare solo loro. Come si vede, la cooperazione tra deep state e
deep church è di vecchia data e ha ormai sortito i risultati auspicati
dai suoi fautori, con gravissimo danno dello Stato e della Religione.
La
chiusura delle chiese a inizio 2020, ancor prima che le autorità civili
imponessero i lockdown; la proibizione della celebrazione delle Messe e
dell’amministrazione dei Sacramenti durante l’emergenza pandemica; la
grottesca esibizione del 27 Marzo in Piazza San Pietro (qui);
l’insistenza sui vaccini e la loro promozione come moralmente leciti
nonostante siano prodotti con linee cellulari provenienti da feti
abortivi; le dichiarazioni di Bergoglio secondo cui il siero genico
rappresenterebbe un «dovere morale» per ogni Cristiano; l’introduzione
del passaporto sanitario in Vaticano e più recentemente nelle scuole
cattoliche e in alcuni Seminari; la proibizione della Santa Sede ai
Vescovi di pronunciarsi contro l’obbligo vaccinale, prontamente fatta
propria da alcune Conferenze Episcopali sono tutti elementi che
dimostrano la subalternità della deep church agli ordini del deep state,
e l’organicità della chiesa bergogliana al piano globalista. Se
a questo si unisce il culto idolatrico della pachamama sotto le volte
di San Pietro; l’insistenza sull’ecumenismo irenista, sul pacifismo, sul
pauperismo; la morale della situazione e la sostanziale legittimazione
dell’adulterio e del concubinato di Amoris lætitia; la dichiarazione di
illiceità della pena di morte; l’endorsement a politici di sinistra,
leader rivoluzionari, convinti abortisti; le parole di comprensione per
le istanze LGBT, per gli omosessuali e i transessuali; i silenzi sulla
legittimazione delle unioni omosessuali e quelli ancor più sconcertanti
sulla benedizione delle coppie sodomitiche da parte di Vescovi e
sacerdoti tedeschi; la proibizione della Messa tridentina con
l’abolizione del Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, ci
rendiamo conto che Jorge Mario Bergoglio sta svolgendo l’incarico
affidatogli dall’élite globalista, che lo vede liquidatore della Chiesa
Cattolica e fondatore di una setta filantropica ed ecumenica di
ispirazione massonica che dovrebbe costituire la Religione Universale a
sostegno del Nuovo Ordine. Che questa azione sia compiuta con piena
consapevolezza, per pavidità o sotto ricatto, nulla toglie alla gravità
di quanto avviene, né alla responsabilità morale di chi se ne fa
promotore.
La matrice luciferina del Nuovo Ordine Mondiale
A
questo punto occorre chiarire cosa si intenda con Nuovo Ordine
Mondiale, o meglio cosa intendano i suoi artefici, a prescindere da
quanto affermano pubblicamente. Poiché da un lato è vero che vi è un
progetto, chi lo ha concepito e chi è incaricato di eseguirlo; ma
dall’altro è vero che i principi ispiratori di quel progetto non sempre
sono confessabili, o quantomeno che non possono essere ammessi ore
rotundo in stretta relazione a quanto accade oggi, dal momento che
questa ammissione susciterebbe opposizione anche nei più pacifici e
moderati. Una cosa infatti è imporre il green pass con la scusa della
pandemia; un’altra riconoscere che lo scopo del passaporto sanitario è
di abituarci ad essere tracciati; un’altra dire che questo controllo
totale è il «marchio della Bestia» di cui parla l’Apocalisse (Ap 13,
16-18). Mi perdonerà il lettore se per argomentare le mie affermazioni
dovrò ricorrere a citazioni di tale gravità e malvagità, da suscitare
sconcerto e orrore: è necessario per capire quali siano gli intenti
degli artefici di questo complotto, e quale la battaglia epocale che
essi muovono a Cristo e alla Sua Chiesa.
Per
comprendere le radici esoteriche del pensiero che sta alla base delle
Nazioni Unite già vagheggiate da Giuseppe Mazzini, non possiamo non
considerare personaggi come Albert Pike, Eliphas Levi, Helena Blavatsky,
Alice Ann Bailey o altri adepti delle sette luciferine. I loro scritti,
pubblicati sin dalla fine dell’Ottocento, sono ampiamente rivelatori.
Albert
Pike, amico di Mazzini e come lui massone, in un discorso del 1889
tenuto in Francia agli alti gradi della Massoneria e poi ripreso il 19
Gennaio 1935 dalla rivista inglese The Freemason, affermò:
«Ciò
che dobbiamo dire alle folle è che noi adoriamo un dio, ma è il dio che
si adora senza superstizione [...]. La Religione massonica dovrebbe
essere mantenuta, da tutti noi iniziati degli alti gradi, nella purezza
della dottrina luciferina. Se Lucifero non fosse dio, Adonai [il Dio dei
cristiani] le cui azioni provano la sua crudeltà, perfidia, odio per
l’uomo, barbarie e repulsione per la scienza, lo avrebbe calunniato con i
suoi preti? Sì, Lucifero è dio e sfortunatamente anche Adonai è Dio.
Per la legge eterna, per cui non v’è luce senza ombra, bellezza senza
bruttezza, bianco senza nero, l’assoluto può esistere solo come due
divinità: essendo l’oscurità necessaria alla luce per servirle da
contrasto, come il piedistallo è necessario alla statua ed il freno alla
locomotiva... la dottrina del Satanismo è un’eresia; e la vera e pura
religione filosofica è la fede in Lucifero, l’eguale di Adonai; ma
Lucifero, dio di luce e dio del bene, sta lottando per l’umanità contro
Adonai, il Dio delle tenebre e demonio» . Questa
professione di fede nella divinità di Satana non è solo una ammissione
di chi sia il vero Grande Architetto che adora la Massoneria, ma un
blasfemo progetto politico che passa attraverso l’ecumenismo conciliare,
di cui è prima teorizzatrice appunto la Massoneria: «Il Cristiano,
l’Ebreo, il Musulmano, il Buddista, il seguace di Confucio e di
Zoroastro possono unirsi come fratelli e accomunarsi nella preghiera al
solo dio che è sopra a tutti gli altri dei» (cfr. Albert Pike, Morals
and Dogma, ed. Bastogi, Foggia 1984, vol. VI, pag 153). E chi sia il
«solo dio che è sopra a tutti gli altri dei» ci è stato spiegato bene
nella citazione precedente.
Ancora:
«Noi
scateneremo i nichilisti e gli atei e provocheremo un cataclisma
sociale formidabile che mostrerà chiaramente, in tutto il suo orrore,
alle nazioni, l’effetto dell’ateismo assoluto, origine della barbarie e
della sovversione sanguinaria. Allora, ovunque, i cittadini, obbligati a
difendersi contro una minoranza mondiale di rivoluzionari, [...]
riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione universale della
pura dottrina di Lucifero, rivelata finalmente alla vista del pubblico;
manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e
dell’ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo!» (cfr. Lettera
del 15 agosto 1871 a Giuseppe Mazzini, Biblioteca del British Museum di
Londra).
Non
sfuggirà che la «grande eresia della separatività» suona curiosamente
in assonanza con l’ecumenismo condannato da Pio XI nell’Enciclica
Mortalium animos, fatto proprio dalla dichiarazione conciliare
Dignitatis humanæ e confluito recentemente nella dottrina
dell’«inclusività» formulata da chi ha consentito che venisse reso culto
idolatrico alla pachamama in San Pietro. Ed è chiaro che con
separatività si vuole designare in chiave negativa la doverosa
separazione del bene dal male, del vero dal falso, del giusto
dall’ingiusto che costituisce il criterio di giudizio morale del
comportamento umano. Ad esso si oppone l’inclusività, ossia il lasciarsi
deliberatamente contaminare dal male per adulterare il bene,
l’equiparare il vero e il falso per corrompere il primo e dare
legittimità al secondo.
Le comuni radici ideologiche dell’ecumenismo
Se
non si comprende che le radici ideologiche dell’ecumenismo sono
intrinsecamente legate all’esoterismo luciferino massonico, non si può
cogliere il nesso che lega le deviazioni dottrinali del Vaticano II al
piano del Nuovo Ordine Mondiale. Di quelle velleità pacifiste ed
ecumeniste fu triste esempio il Sessantotto, in cui l’Era dell’Acquario
venne celebrata in musica dagli Hair in Aquarius (1969) e poi da John
Lennon con Imagine (1971).
«Immaginate
che non ci sia nessun paradiso. Se ci provate è facile. Nessun inferno
sotto di noi. Sopra di noi solo il cielo, immaginate tutta la gente che
vive solo per l’oggi. Immaginate che non ci siano patrie. Non è
difficile. Nulla per cui uccidere o morire e anche nessuna religione.
Immaginate tutta la gente che vive la vita in pace. Si potrebbe dire che
io sia un sognatore ma non sono l’unico. Spero che un giorno vi unirete
a noi e il mondo sarà un’unica entità. Immaginate che non ci siano
proprietà. Mi domando se si possa: nessuna necessità di cupidigia o
brama, una fratellanza di uomini. Immaginate tutta la gente condividere
tutto il mondo».
Questo
manifesto del nihilismo massonico può essere considerato l’inno del
globalismo e della nuova religione universale. Un’anima non traviata non
può che provare orrore per queste parole blasfeme. E per quelle non
meno blasfeme di God (1970): «God is a concept by which we measure our
pain. […] I just believe in me», «Dio è un concetto con cui misuriamo il
nostro dolore. […] Io credo solo in me».
Comprendo
che per molti sia angosciante accettare che la Gerarchia possa essersi
lasciata trarre in inganno dai suoi nemici, facendo proprie le loro
istanze in questioni che toccano l’anima stessa della Chiesa Di
certo vi furono Prelati massoni che riuscirono a introdurre al Concilio
le loro idee dissimulandole, ma nella piena consapevolezza che esse
avrebbero inesorabilmente condotto alla realizzazione di quella
demolizione della Religione che è la premessa per l’instaurazione della
Nuova Era – l’Età dell’Acquario – in cui Nostro Signore è bandito dalla
società per accogliervi l’Anticristo. Si comprende allora
quell’indulgenza ammiccante di tante personalità ecclesiastiche – penso
ai Cardinali Martini e Ravasi, tra i tanti – nei confronti della
Massoneria, e la loro opposizione alle scomuniche che i Papi rinnovarono
contro la setta. Si comprende anche il motivo dell’entusiasmo delle
Logge all’elezione di Bergoglio, e viceversa il loro malcelato odio nei
riguardi di Benedetto XVI, considerato come il kathèkon da eliminare.
Va
pur ricordato, con qualche imbarazzo, che certe affermazioni di
Ratzinger fanno pensare ad un tentativo di “cristianizzare” il progetto
mondialista, senza condannarlo come anticristico e anticristiano:
«Lasciati prendere per mano dal Bambino di Betlemme, non temere, fidati
di Lui, la forza vivificante della Sua luce ti incoraggia ad impegnarti
nell’edificazione di un Nuovo Ordine Mondiale» (qui). Queste parole,
purtroppo, confermano la fallacia del pensiero hegeliano, che ha
influenzato il professore di Tubinga sino al Soglio. Di certo questa
mancata presa di posizione del Pontefice ha autorizzato a considerarlo
in qualche modo un alleato del piano globalista, se il Presidente
Napolitano ha potuto affermare, nel discorso di fine anno del 2006 agli
Italiani: «C’è sintonia tra me e il Papa Benedetto XVI nel sostenere un
Nuovo Ordine Mondiale» (31 Dicembre 2006). D’altra parte, il processo
hegeliano di tesi-antitesi-sintesi echeggia il motto Solve et coagula
dell’alchimia, adottato dalla Massoneria e dall’esoterismo luciferino.
Motto che compare sulle braccia di Baphomet, idolo infernale adorato dai
vertici della setta per stessa ammissione dei suoi più autorevoli
membri. Philip Jones, nel suo saggio Lucifer rising, precisa che la
dialettica hegeliana «combina una forma di Cristianesimo come tesi con
uno spiritualismo pagano come antitesi, con il risultato di una sintesi
molto simile alle religioni misteriche babilonesi».
Il panteismo globalista di Theilard de Chardin
L’ecumenismo
è uno dei temi chiave del pensiero globalista. Lo conferma Robert
Muller, che fu assistente del Segretario delle Nazioni Unite: «Dobbiamo
muoverci il più velocemente possibile verso un governo unico mondiale,
una religione unica mondiale e un unico leader mondiale». Prima di lui,
uno dei fautori della Società delle Nazioni, Arthur Balfour, creò la
Syntethic Society, che aveva come scopo la creazione della “religione
unica mondiale”. Lo stesso Pierre Theilard de Chardin s.j., eretico
gesuita condannato dal Sant’Uffizio ed oggi celebrato teologo del
progressismo, considerava le Nazioni Unite come «l’incarnazione
istituzionale progressista della sua filosofia», auspicando «una
convergenza generale delle religioni su un Cristo universale che le
soddisfi tutte... mi pare l’unica possibile conversione del mondo, e la
sola forma in cui può essere concepita una religione del futuro», per
«ridurre il divario tra panteismo e Cristianesimo con il tirar fuori
quello che si potrebbe chiamare l’anima Cristiana del Panteismo o
l’aspetto panteista della Cristianità». Non sfuggirà che la pachamama e
l’attribuzione di connotazioni mariane alla Madre Terra concretizza in
modo inquietante questi concetti di Theilard de Chardin. Non basta:
Robert Muller, teorizzatore del governo mondiale e seguace della teosofa
Alice A. Bailey, dichiara: «Teilhard de Chardin influenzò il suo
compagno [il gesuita padre Emmanuel Saguez de Breuvery, che ricoprì
importanti incarichi all’ONU], il quale ispirò i suoi colleghi, che
iniziarono un ricco processo di pensiero globale e a lungo termine
all’interno delle Nazioni Unite, che ha interessato molte nazioni e
persone in tutto il mondo. Io sono stato profondamente influenzato da
Teilhard».. In
The future man, Theilard scrive: «Anche se la sua forma non è ancora
visibile, domani l'umanità si risveglierà in un mondo pan-organizzato».
Muller fu fondatore del World Core Curriculum, che si prefiggeva di
«orientare i nostri figli verso la cittadinanza globale, le credenze
centrate sulla terra, i valori socialisti e la mentalità collettiva, i
quali stanno diventando un requisito per la forza lavoro del XXI secolo»
(New Man Magazine). E se con orgoglio egli rivendica tra i propri
ispiratori proprio Alice A. Bailey, scopriamo che la teosofa fu
discepola del Movimento Teosofico fondato da Helena Blavatsky,
dichiaratamente luciferina. Giusto per inquadrare il personaggio, ecco
alcune citazioni della Blavatsky: «Lucifero rappresenta la Vita, il
Pensiero, il Progresso, la Civiltà, la Libertà, l’Indipendenza...
Lucifero è il Logos, il Serpente, il Salvatore». E, anticipando quasi la
pachamama: «La Vergine Celeste diventa così, contemporaneamente, la
Madre degli Dei e dei Demoni, perché essa è la Divinità benefica sempre
amorevole... ma nell’antichità e nella realtà Lucifero è il nome.
Lucifero è Luce divina e terrestre, lo Spirito Santo e Satana nello
stesso momento». Per finire con: «È Satana che è il dio del nostro
pianeta e l’unico dio». La Bailey fondò la Lucifer publishing company,
ora nota come Lucis publishing company, strettamente connessa alla Lucis
Trust, già Lucifer Trust, riconosciuta come ONG dalle Nazioni Unite. Se
a questa congerie di farneticamenti infernali aggiungiamo le parole di
David Spangler, Direttore del progetto Planetary Initiative delle
Nazioni Unite, ci rendiamo conto di quanto sia terribile la minaccia che
incombe su tutti noi: «Nessuno farà parte del Nuovo Ordine Mondiale
finché non compirà un atto di culto a Lucifero. Nessuno entrerà nella
Nuova Era finché non avrà ricevuto l’iniziazione luciferina»
(Reflections on the Christ, Findhorn, 1978).
Scrive
Alice A. Bailey, a proposito della New Age: «Le conquiste della
scienza, le conquiste delle nazioni e le conquiste del territorio sono
tutte indicative del metodo dell’era dei Pesci [l’era di Cristo], con il
suo idealismo, la sua militanza, e la sua separatività in tutti i campi
– religiosi, politici ed economici. Ma l’età della sintesi,
dell’inclusività e della comprensione è sopra di noi, e la nuova
educazione dell’Era dell’Acquario [l’era dell’Anticristo] deve iniziare
molto delicatamente a penetrare nell’aura umana». Oggi vediamo come i
metodi di insegnamento teorizzati da Muller nel World Core Curriculum
siano adottati da quasi tutti gli Stati, con l’ideologia LGBT, la teoria
gender e tutte le altre forme di indottrinamento. Ce lo conferma l’ex
direttore dell’OMS, il dottor Brook Chisolm, spiegando quello che la
politica educativa dell’ONU vorrebbe ottenere: «Per raggiungere un
governo mondiale, è necessario rimuovere dalle menti degli uomini il
loro individualismo, la fedeltà alle tradizioni familiari, il
patriottismo nazionale e i dogmi religiosi» (cfr. Christian World
Report, Marzo 1991, Vol. 3).
Ecco
ancora il fil rouge che lega non solo Klaus Schwab a Hélder Câmara, ma
anche Robert Muller e Alice A. Bailey a Pierre Theilard de Chardin e
Emmanuel Saguez de Breuvery, sempre in chiave globalista e sotto
l’infausta ispirazione del pensiero luciferino. Un’analisi approfondita
di questi inquietanti aspetti consentirà di far luce sulla verità e
svelare le complicità e i tradimenti di non pochi uomini di Chiesa
asserviti al nemico.
La nostra risposta dinanzi alla crisi dell’autorità
La
corruzione dell’autorità è tale, da rendere molto difficile –
quantomeno in termini umani – ipotizzare una via d’uscita pacifica. Nel
corso della Storia, i regimi totalitari sono stati abbattuti con la
forza. Riesce arduo pensare che la dittatura sanitaria che va
instaurandosi in questi mesi possa essere combattuta diversamente, dal
momento che tutti i poteri dello Stato, tutti i mezzi di informazione,
tutte le istituzioni internazionali pubbliche e private, tutti i
potentatiio economici e finanziari sono complici di questo crimine. Dinanzi
a questo desolante scenario di corruzione e di conflitto di interessi, è
indispensabile che tutti coloro che non sono asserviti al piano
globalista si uniscano in un fronte compatto e coeso, per difendere i
diritti naturali e religiosi, la propria salute e quella dei propri
cari, la propria libertà, i propri beni. Dove l’autorità viene meno ai
propri doveri, ed anzi tradisca lo scopo per il quale essa è costituita,
la disobbedienza non è solo lecita, ma doverosa. Disobbedienza non
violenta, almeno per ora, ma determinata e coraggiosa. Disobbedienza ai
diktat illegittimi e tirannici dell’autorità civile, e ferma opposizione
ai diktat dell’autorità ecclesiastica, laddove essa si mostri complice
del piano infernale del Nuovo Ordine Mondiale.
Conclusione
Mi
sia permesso concludere questa riflessione con un breve pensiero
spirituale. Tutto ciò che sappiamo, che scopriamo e che comprendiamo del
complotto globale in atto ci mostra una realtà tremenda ma allo stesso
tempo nitida e chiara: vi sono due schieramenti, quello di Dio e quello
di Satana, quello dei figli della Luce e quello dei figli delle tenebre.
Non è possibile scendere a patti con il Nemico, né si possono servire
due padroni (Mt 6, 24). Le parole di Nostro Signore devono essere
scolpite nella nostra mente: «Chi non è con Me, è contro di Me; e chi
non raccoglie con Me, disperde» (Mt 12, 30). Sperare di costruire un
governo mondiale in cui sia bandita la divina regalità di Gesù Cristo è
folle e blasfemo, e nessuno che abbia un simile progetto avrà mai
successo. Dove regna Cristo, regna la pace, la concordia, la giustizia;
dove non regna Cristo, Satana è tiranno. Pensiamoci bene, quando in nome
di una chimerica convivenza pacifica dobbiamo scegliere se scendere a
patti con l’avversario! E ci pensino anche quei Prelati e quei
Governanti che pensano che la loro complicità tocchi solo questioni
economiche o sanitarie, fingendo di non sapere cosa c’è dietro tutto
questo.
Torniamo
a Cristo, a Cristo Re dei cuori, delle famiglie, delle società e delle
nazioni. ProclamiamoLo nostro Re, e Maria Santissima nostra Regina. Solo
così questo progetto infame del Nuovo Ordine Mondiale potrà essere
sconfitto. Solo così la Santa Chiesa potrà purificarsi dai traditori e
dai rinnegati. E che Dio ascolti la nostra preghiera.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
28 Agosto 2021
S. Augustini Episcopi et Confessoris et Ecclesiae Doctoris
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