Tucker
Carlson: è
possibile che il ritiro dell’Afghanistan è
stato fatto così male di proposito per
poter giustificare un nuovo intervento militare?
Questa
è la domanda posta il 26 agosto dal popolare anchorman televisivo al
giornalista investigativo Glenn Greenwald, famoso per aver fatto da
portavoce a Julian Assange di Wikileaks.
La
risposta illuminante di Greenwald: “Negli ultimi sette anni, la
CIA ha fatto cose esattamente come quelle che lei ha appena
descritto: inventare eventi, fabbricare conflitti, tutto per indurre
il popolo americano a sollevarsi con rabbia e sostenere qualsiasi
guerra volesse”.
La
domanda “vietata” è
stata fatta nel contesto di una critica al ruolo degli alti papaveri
del Pentagono (legati a doppio filo al Complesso Militare
Industriale) e all’apparato di intelligence (CIA).
I
Generali televisivi, come il Gen McMaster o il capo di stato maggiore
Mark Milley, e i grossi spioni
si sono scatenati in attacchi furibondi contro Biden dopo averlo
sostenuto in tutti i modi possibili e impossibili.
Naturalmente,
sulla scia dei loro superiori, i maggiori media hanno seguito la
stessa imprevedibile parabola.
Lo
Stato Profondo ha finalmente visto la luce? Ha capito i propri errori
e sta cercando ora la via d’uscita?
Tucker
e Greenwald hanno discusso questo strano fenomeno sottolineando che
Generali e i grandi spioni del Deep State hanno fatto di tutto per
rimanere in Afghanistan e per creare sempre nuovi scenari di guerra,
“anti” terrorismo e destabilizzazioni varie.
Cioè
il combustibile per la pantagruelica quantità di profitti necessaria
per i signori delle armi. Profitti che in parte scendevano a doccia
sui Generali collaborazionisti e sui membri del Congresso che
cooperavano - sia democratici che repubblicani.
Infatti
oltre alla presidente della Camera Nancy Pelosi, anche i
boss repubblicani
della Camera, Kevin McCarthy e quello del Senato, Mitch McConnell sono
usciti fuori allarmati
raccomandando un ritorno in Afghanistan.
Quasi
che tutto il sanguinoso scenario in corso e la commedia degli errori
da parte della Casa Bianca non fosse altro che una sceneggiata
sanguinaria per poter tornare alla normalità della “Guerra senza
Fine”.
Greenwald
ha che sottolineato, contrariamente al luogo comune ripetuto dai
media, il Pentagono e i lord dello spionaggio hanno fornito a Biden
informazioni false o ambigue in modo da attirarlo nella trappola.
Per
esempio il Gen Milley aveva fatto sapere che era meglio ritirarsi
dalla più grande base militare (e lasciarla ai Talebani),
l’imprendibile Bagram.
Da
notare che Donald Trump in un’intervista sempre il 26 agosto aveva
ancora denunciato la strategia delle Guerre Senza Fine facendo i nomi
di McMaster (“un cretino”) e Milley. https://
Trump
aveva anche denunciato la follia delle guerre in Medio Oriente e il
non ritiro molti anni prima dall’Afghanistan.
Addirittura
Trump aveva denunciato il modo irrispettoso con cui i Generali
“televisivi” ( espressione da lui usata) trattavano il presidente
Biden, insultando il ruolo dell’istituzione presidenziale.
Una
posizione apparentemente strana per Trump che ha attaccato e attacca
regolarmente Biden (di cui continua a chiedere le dimissioni) come un
fantoccio stupido del Deep State, ma che sembra mandare un preciso
messaggio a chi volesse fare proposte indecenti in un momento di
crisi istituzionale in cui tutto sembra possibile: io non sarò
quello che ritornerà alle guerre continue e non farò nessun
compromesso con lo Stato Profondo.
https://www.mediaite.com/tv/
Domanda:
“…il ritiro dal l’Afghanistan è
stato fatto così male da essere una cosa quasi comica. È
possibile che avessero interesse a creare la peggiore situazione
possibile (in
Afghanistan)
per poi giustificare un futuro intervento? O è troppo da
ipotizzare”?