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I veri “custodi della tradizione” saranno il clero, i religiosi ei laici che porteranno avanti la liturgia tradizionale


21 luglio 2021
I veri “custodi della tradizione” saranno il clero, i religiosi ei laici che porteranno avanti la liturgia tradizionale


Traditionis custodes”  è una dichiarazione di guerra totale, e deve essere coraggiosamente combattuta ad ogni passo, “nonostante qualsiasi altra cosa contraria”. I veri “custodi della tradizione” saranno il clero, i religiosi ei laici che porteranno avanti la liturgia tradizionale di fronte all'odio infernale contro di essa. Se Francesco vuole la guerra, spero e prego che ci saranno abbastanza uomini pronti ad arruolarsi, e abbastanza uomini capaci di guidarli. E con questi ultimi intendo sacerdoti pronti a donarsi al 100% ai bisogni dei fedeli che aderiscono giustamente alla Tradizione — qualunque cosa accada. Ci sono anime in gioco, inclusa l’anima del sacerdote; perché non può “disconoscere” ciò che ha imparato, non può “disamare” ciò che ha imparato ad amare. È un prezzo troppo alto da pagare per l’obbedienza a un regime che schiaccia l'anima, qualunque sia il simbolo dell’autorità che afferma di indossare.

Questo nuovo motu proprio può far danni solo se ci permettiamo di pensare e agire come se ne fossimo vincolati, come se le sue disposizioni fossero lecite. Se, tuttavia, riconosciamo che è intrinsecamente anticattolico e che nessun papa può giustamente calpestare i membri della Chiesa e i suoi venerabili riti come sta cercando di fare Bergoglio, allora lo vedremo più come un peso esterno, come una pestilenza, una guerra, una carestia o un governo malvagio da rovesciare o sopportare fino alla sua fine. Il papa ha l’autorità per emanare un simile diktat? No. Vale anche meno della carta su cui è scritto.

Coloro che amano la liturgia tradizionale e riconoscono in essa il punto focale dell’eredità della Chiesa, andranno avanti come possono. Non chiederanno il permesso di offrire la Messa immemorabile. Non faranno le letture in volgare, con “edizioni approvate” (che cambieranno ancora ed ancora). Preferirebbero morire come martiri piuttosto che morire nell'ignominia della decadenza.
Qualsiasi vescovo o sacerdote dotato di coscienza formata metterà da parte in silenzio questo doloroso documento e procederà come se nulla fosse cambiato – o meglio, procedere con la certezza che, come ha twittato Rorate Caeli, “Francesco, come tutti i comuni mortali, morirà e la Messa tradizionale vivrà”.

 

(Peter Kwasniewski, PhD)


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