C’è chi ha voglia di Resettare il Mondo”.
Il
World Economic Forum ha presentato un progetto che mira a cogliere
l’attuale opportunità – la Pandemia – per dare forma alla ripresa
economica e alla direzione futura delle relazioni, delle economie e
delle priorità globali.
Si tratta di un progetto che
coinvolgerebbe il Mondo intero e che ha visto, nell’ultima riunione di
Davos del febbraio scorso, la sua consacrazione.
Ma cosa c’è dietro questo nuovo progetto? Chi deciderà la forma della ripresa?
Proviamo a guardare direttamente dal sito del WEF. Nella sezione dedicata al “Grande Ripristino” scrivono che:
https://www.weforum.org/great-reset/
L’OPPORTUNITÀ
Mentre
entriamo in una finestra di opportunità unica per plasmare la ripresa,
questa iniziativa offrirà spunti per aiutare a informare tutti coloro
che determinano lo stato futuro delle relazioni globali, la direzione
delle economie nazionali, le priorità delle società, la natura dei
modelli di business e la gestione di un bene comune globale. Attingendo
alla visione e alla vasta esperienza dei leader impegnati nelle comunità
del Forum, l’iniziativa Great Reset ha una serie di dimensioni per
costruire un nuovo contratto sociale che onori la dignità di ogni essere
umano.
Onestamente e personalmente, non mi fa impazzire
l’idea che il tempo che stiamo vivendo venga descritto come un’
opportunità. Chiedete alle persone che stanno soffrendo, morendo,
tremando, per la propria salute e per il proprio futuro. Questa proprio
non mi sembra essere un’opportunità. Anzi. MA approfondendo gli
argomenti si evince che uno dei temi principali trattati dal progetto è
quello del Debito Mondiale.
Secondo le stime dell’Institute of International Finance, il debito oggi ha raggiunto i 281 trilioni dollari.
Molto
di questo massiccio aumento, nell’ultimo anno, proviene dalla risposta
dei governi alla pandemia. Tuttavia, dobbiamo ricordare che il dato del
debito totale aveva già raggiunto livelli record nel 2019, prima di
qualsiasi pandemia e in un periodo di crescita di molte economie del
Pianeta.
Il problema principale è che la maggior parte di questo
debito è improduttivo quindi il risultato probabile è che il debito
continuerà a crescere dopo la fine della crisi pandemica e che il
livello di crescita e produttività raggiunti non sarà sufficiente
ridurre l’onere finanziario sui conti pubblici.
Ma come si
interverrebbe sul Debito? Come lo si ridurrebbe o taglierebbe? C’è il
rischio enorme che i governi utilizzino la scusa di cancellare parte del
loro debito con la decisione di cancellare gran parte dei nostri
risparmi?
Prendiamo il caso italiano ad esempio:
A
fronte di un debito pubblico di 2.600 miliardi di euro ci sono 4.420
miliardi di risparmi liquidi ed oltre 6.000 miliardi proprietà
immobiliari per un totale di oltre 10mila miliardi. Quanto sarebbe
facile con la Ricchezza Privata sanare il Debito Pubblico?
Bisogna
ricordare che questa non è una teoria complottista. La maggior parte
dei fautori della moderna teoria monetaria, infatti, iniziano la loro
premessa affermando che i disavanzi pubblici sono compensati dalle
famiglie e dai risparmi del settore privato.
Ma una cosa sono le
teorie monetarie, altro è prendere dal privato, con tutti gli sforzi che
il privato ha fatto per mettere da parte quelle somme, e con quelle
sanare debiti pubblici?
Vista la situazione, balza immediatamente
all’occhio che cancellare trilioni di debito pubblico potrebbe
significare anche cancellare trilioni di risparmi dei cittadini. Il
Grande Reset prevederebbe anche questo?
L’idea di un sistema
economico più sostenibile, più pulito e sociale non è nuova e non ha
bisogno che i governi la impongano. Sta accadendo mentre parliamo grazie
alla concorrenza e alla tecnologia. E’ il libero mercato che
bisognerebbe supportare e una maggiore e libera concorrenza. Gli
investimenti lungimiranti e le idee a favore del benessere non devono
essere spinte o imposte; i consumatori stanno già facendo in modo che le
aziende di tutto il mondo attuino politiche sempre più sostenibili e
rispettose dell’ambiente.
Se vogliamo un mondo più sostenibile,
dobbiamo difendere solide politiche monetarie e un minore intervento del
governo. I mercati liberi, non i governi, renderanno questo mondo
migliore per tutti.
Leopoldo Gasbarro